Parte 6 archivio editoriali vespa

 

60° Pensiero al vento

 

Quanto si è detto e scritto sul 2005! Lo temevo tanto che per un "lapsus froidiano", mi sono accorto che più di una volta, alla fine dello scorso anno, auguravo un buon 2006... La paura principale, oltre all' incertezza sul futuro del mio lavoro, derivava da notizie abilmente dispensate dai giornali e tv e da apprendisti politicanti, che puntualmente lanciavano il sasso nascondendo la mano. Mi riferisco all' "ecoterrorismo" (già in passato citato), inteso come spaventare le persone, con notizie allarmistiche, spesso prive di fondamento, per ottenere un tornaconto in termini non necessariamente economici, ma soprattutto come "senso di potere" in nome di un trito e ritrito sbandieramento' ecologico. Via le vecchie auto, via le vecchie moto, perchè sono i colpevoli di tutti i mali dell' umanità, l' importante è chiudere gli occhi verso le vere cause di inquinamento, tra le quali la "politica dell' usa e getta" tanto cara agli importatori di prodotti del sol levante e alla devastante grande distribuzione. A questa politica si è da tempo purtroppo avvicinata anche la casa madre delle nostre mitiche Vespe, ma per fortuna restiamo noi, veri appassionati, a conservare con una cura maniacale e quindi anacronistica, un grande patrimonio storico culturale e di costume. Se qualche minimo ricoscimento lo stiamo ottenendo, spronando le associazioni come l' ASI e la FMI, non dobbiamo sederci sugli allori, perchè potremmo pungerci. Credo che ci sia ancora moltissimo da fare e bisogna continuare a battere il ferro fin che è caldo. Ci avevano ad esempio promesso che con l' iscrizione al registro storico avremmo potuto liberamente circolare in città. Era una promessa da marinaio in molte amministrazioni locali, ce ne ricorderemo la prossima volta che saremo chiamati al voto. Con qualche sacrificio spingiamo a piedi la Vespa al di fuori delle zone "off limits" per poi salire in sella orgogliosi, certi che queste discriminazioni finiranno se rimarremo uniti, legati dalla grande passione. E quando la passione è vera, non ci lascia mai, lo vedo non solo pensando a me, ma ad esempio ai ragazzi dodicenni che mi scrivono sognando una "50 Special" e ai settantenni che fanno altrettanto, raccontando la loro passione. Probabilmente nemmeno i geniali Enrico Piaggio e Corradino d' Ascanio, non avevano previsto un tale successo per la loro "Vespa". Al telegiornale si parla spesso della crisi nelle vendite dei ciclomotori, si studiano rimedi, si ripropongono assurdi ecoincentivi, come li chiamano coloro che viaggiano col paraocchi, io dico solo: "chi è causa del suo mal...pianga se stesso" ".
..perchè ciò che l'uomo cerca non esiste. E' un sogno che si chiama libertà, che si chiama giustizia. E piangendo, bestemmiando e soffrendo noi possiamo solo rincorrerlo dicendo a noi stessi che, quando una cosa non esiste la si inventa. Non è forse il destino degli uomini quello di inventare ciò che non esiste e battersi per un sogno?"
Da "Intervista con la Storia" di Oriana Fallaci

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59° Pensiero al vento

Quel gran genio del mio amico..

Fa freddo, uso sempre la Vespa sì, ma mi soffermo di più, seduto in una "calda" poltrona di casa, a leggere tutto quello che capita sott' occhio. E non manca mai la pubblicità demenziale dei grossi centri commerciali, che non contenti di avere distrutto migliaia di piccole attività con la prepotenza di chi si trova in una posizione dominante, continua a tempestarci di messaggi lavacervello, come se mostrare prodotti accativanti, ma di dubitabile qualità e soprattutto inutili e superflui, fosse una cosa sensata. Così si compra il nuovo TV a 69 euro "made in Cina" e si butta quello vecchio, costruito secondo rigide norme di sicurezza, fatto per durare e non certo sfruttando manodopoera fornita da bambini. Nessuno poi pare preoccuparsi che dal 2007, se la legge non verrà cambiata, tutti questi "regali" saranno da buttare, per lasciare posto alle trasmissioni interamente digitali. Una tecnologia che crea molti problemi ed è forse inutile, ma così si deve fare. Ne siamo quasi convinti, così come siamo quasi convinti che le vecchie auto e moto siano la causa di tutti i mali del pianeta. Purtroppo piano piano, senza accorgercene siamo arrivati a questi paradossi, l' imperativo è vendere, vendere e rottamare, che equivale poi a sprecare, spendere e inquinare con le vecchie cose che vanno a colmare sempre nuove discariche. Rifiuti, ecco quello che sappiamo meglio fare. Chi come me resta legato alle tradizioni, nauseato dalla parola globalizzazione e anche da chi la sfrutta per fini politici, e "osa" riparare la vecchia Vespa, la vecchia macchina, il vecchio tv, se va bene è guardato con sufficienza, se va male è additato come inquinatore dell' universo. Qualcuno si ricorda il profumo della benzina rossa, se paragonato alla puzza irrespirabile della verde? Ormai tutti abbiamo dimenticato che Natale era un tempo una festa religiosa, non la festa di chi vuole vendere a tutti i costi e inquinare con i rifiuti che ne derivano. A volte penso ai tanti cambiamenti che ci sono stati negli ultimi anni. Il più assurdo, secondo il mio modestissimo parere, è stato il deleterio "euro" che ha stravolto tradizioni simpaticamente consolidate e mandato in crisi il portafogli di tanti italiani. Se potessero tornare alcune persone care purtroppo scomparse, non crerebbero ai loro occhi, in un certo senso si sono salvate da tanta demenzialità. Ma io, anticonformista, do un colpetto sul pedale della mia Vespa, ne assaporo il mitico suono, e supero tanti pezzi di plastica vaganti anonimamente per le strade, con orgoglio e una sensazione forse sbagliata, di superiorità. Canzoni come "Si Viaggiare" di Lucio Battisti sono inesorabilmente superate da questo andazzo, ma "Recitativo" di Fabrizio de Andrè, può farci ancora riflettere...

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58° Pensiero al vento

Questa non è una rubrica pubblicata con periodicità precisa, potrei scrivere 3 volte a settimana, come aspettare 3 mesi prima di rivederla. Il titolo del resto lo lascia intuire, è uno spazio per i pensieri, senza confini definiti, può essere uno sfogo fine a se stesso e circoscrivibile, ma il più delle volte è un grande parco giochi per la mente, libera di spaziare nel verde. Ed è quasi sempre la Vespa a condurmi in sentieri nuovi, in paesaggi da esplorare, perchè solo lei riesce ad allontanarmi da tutto.. Di solito l' avventura comincia con il piacevole suono del suo motore che mi accompagna nel traffico, e dal traffico stesso lentamente mi allontana. Ci sono giorni come oggi, una splendida giornata autunnale, l' aria tersa, i colori sfumati ma sapientemente accostati tra loro, che mi invitano a farmi trasportare dalla mia inseparabile compagna verso mete da inventare. Anche questa volta scelgo una strada che si immerge lentamente tra i campi, da un lato incolti e colorati, dall' altro coltivati con cura. Sono percorsi che viaggiando in macchina, si snobbano, perchè automobile è sinonimo di lavoro, di impegni, incombenze, di fretta, e la fretta costringe a percorrere banali srade statali, che sembrano censurare tutto un mondo a sè, fatto di piccoli particolari meravigliosi. Sono ancora preso da pensieri e preoccupazioni per un lavoro che lascia intravedere pochi scenari futuri, e porto sulla mia schiena i postumi degli sforzi fisici a quali mi costringe, mentre mi immergo nei colori della natura. Una debole foschia addolcisce i contorni vicini degli appennini, mi avvicino senza meta alle prime salite, inoltrandomi in paesini dove il tempo si è fermato. Penso a chissà quante coppie di piccole ruote come le mie, hanno battuto questi chilometri lastricati di libertà, nel corso degli anni. Non c' è più il lavoro ne il mal di schiena, ma tutto viene coperto dolcemente da un mantello intrecciato di sogni, colori e realtà seminascoste tra i vecchi muri di calce e alberi centenari, che custodiscono tra i mattoni screpolati e il muschio sui tronchi, chissà quante emozioni, chissà quante storie misteriose. Tra ville signorili, modeste costruzioni e alti campanili che da mille e mille anni cercano invano di toccare il cielo, mi piace lasciarmi portare, accompagnato dal timido suono di un 2 tempi in piena forma, nonostante i suoi 32 anni di miscela parsiniosamente trasformata in energia. E di energia ne ha ancora da regalare, penso arrampicandomi senza fatica su per le prime salite. Una giornata da ritrarre e incorniciare, così da poterla osservare nei momenti in cui capita di sentirsi un po'giù, certo sarà un bel ricordo di cui fare tesoro. Un tesoro che, non avessi avuto la Vespa, forse non avrei mai scoperto. Grazie ancora una volta Vespa, e un appello alla Piaggio: continuate a regalarci emozioni, chissenefrega dell' europeizzazione selvaggia, provate a dimenticare per un attimo il mero business sfrenato, ricordate le origini e ciò che direbbe Corradino d' Ascanio, lasciateci il canto inimitabile del 2 tempi, lasciateci le marce sul manubrio e la scocca in ferro, lasciateci due piccole ruote esattamente come queste ! Vi potranno sembrare parole anacronistiche, ma è proprio questo insieme di cose che ha fatto, fa e farà ancora sognare milioni di appassionati nel mondo. Per molti Italia è sinonimo di Vespa e viceversa... Lunga vita allora alla Vera Vespa e congratuazioni a chi la sa capire!

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57° Pensiero al vento

Forse mi sono sempre lasciato influenzare dalla mitica canzone dei "boom town rats", che canticchiavo spesso, oppure è proprio la conseguenza di un modo probabilmente sbagliato di affrontare ogni nuova settimana, come fosse una cosa a sè, fatto sta che effettivamente arrivo a rovinarmi la domenica, se penso che il giorno dopo sarà un lunedì.. Ed era proprio il lunedì che aspettavo, il vecchio dominio, quello che mi è stato sottratto con l' inganno, scadeva la domenica pomeriggio, più che precipitarmi il lunedì mattina a fare il versamento e la registrazione, non avrei potuto, e poi aspettavo da mesi questo lunedì fatidico. Provo, ma nostante risulti finalmente scaduto, non riesco a registrarlo di nuovo a mio nome. Faccio ricerche più approfondite, fino a scoprire che è stato registrato si il lunedì, ma da qualcun' altro alle 3 di notte!!! Ancora una volta devo constare con amarezza, quanta cattiveria, invidia e prepotenza ci sia nello stomaco peloso di certe persone. Purtroppo vespaforever.net, pur essendo identico e semmai migliorato e ingrandito, rispetto a vespaforever.com, non riesce come il vecchio dominio, che dal 2000 ospitava queste pagine, ad arrivare ai primi posti di molti motori, ed in alcuni che addirittura sono diventati a pagamento, non compare. E così certe persone senza scrupoli, approfittando del posizionamento invidiabile, lo hanno di nuovo fatto loro per sporcare la rete con contenuti a dir poco discutibili. Come prima, l' intestatario è un nome fittizio, lo stesso di altri domini che hanno subito la stessa sorte. Con tutto il marcio che circola in rete, sperare che le autorità facciano luce su come sia possibile intestare molti domini appatenenti a persone italiane e gestiti dall' Italia, a un certo Mike Tsui, residente in via Carlino Carlini e altre assurdità simili, sarebbe troppo, ci sono altre priorità, lo sappiamo tutti. Aspetto che un giorno i nodi non vengano al pettine, perchè la cattiveria non porta a niente e fa male soprattutto a chi ne è l' artefice. Un altro bel lunedì che non scorderò facilmente...

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56° Pensiero al vento

Tornato forse non proprio riposato, ma soddisfatto e sereno da un breve periodo di ferie, eccomi qui subito al computer. Vedo con grande piacere che tutto funziona alla grande anche senza la mia presenza, il forum frequentato come non mai, i nostri gruppi con migliaia di interventi vostri. Non ho il tempo di leggere tutto, ho fatto un salto quà e là e vi ringrazio, è una grande soddisfazione constatare che questo piccolo sito amatoriale nato per gioco, è ormai un importante punto di incontro per gli appassionati. Ho promesso nuove sezioni, nuovi argomenti, e arriveranno... devo cercare di rubare un po' di tempo al mio già limitato tempo libero, ma ogni promessa è debito! Le mie Vespe vanno alla grande, mi accompagnano ogni giorno anche al lavoro, estate - inverno, sole - pioggia, anche se in quest' ultimo caso poi passo mezzora ad asciugarle e lucidarle, perchè come ogni piccolo collezionista, non riesco a immaginarle sporche e corrose. A volte però le lucido con rabbia, quando leggo ancora sui giornali locali che il lupo perde il pelo ma non il vizio ( quando poi oltre al pelo, perderà i voti dei contribuenti, chissà che non se ne vada anche il vizio). Avete già capito, il lupo è quella classe di persone, credo armata più da ambizione che convinzione, che si ostina sventolare bandiere da benefattore, andando come sempre a parare sulla volontà di impedire, a chi come noi è in piena regola con le emissioni inquinanti, revisioni, tasse e balzelli medioevali vari, la libera circolazione, solo perchè non abbiamo motori catalizzati, ma basta per favore! Il gioco è bello finchè dura poco e anche i bambini hanno capito che è pura e semplice demagogia. Ma bisogna battere sul ferro fin chè è caldo, penso sempre, non lasciamo che perseguano i loro obiettivi, facciamo sentire la nostra voce, e se è il caso, urliamo! Viva la Vespa, la giustizia, il buon senso e la libertà!

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55° Pensiero al vento

Sono molti i pensieri che affollano la mente, quando si ha la possibilità di fermarsi un attimo, non necessariamente a riflettere, ma semplicemente perchè gli impegni quotidiani lo consentono. I pensieri affiorano da soli. Prima ancora di fare progetti per il futuro, si fa una sorta di "rewind", si rivivono accelerati e sfumati gli avvenimenti dell' ultimo periodo. E' così che con un non celato orgoglio personale, guardando la Vespa Primavera grigia che adesso mi accompagna ogni giorno, sorrido pensando ai vari personaggi che si sono intrecciati in questa piccola impresa che volevo portare a termine, per tre motivi fondamentali: il cercare di realizare se pur solo in parte, il mio sogno di sedicenne che fù, la volontà di salvare e mantenere vivo un pezzetto di storia, la mia scarsa simpatia verso i burocrati e il conseguente desiderio di misurarmi contro questi "nemici" per vincerli usando le loro stesse armi. La soddisfazione che ne ho tratto, solo pochi amici hanno saputo capirla e li ringrazio di cuore. Un po' meno soddisfatto sono invece della maleducazione e prepotenza che purtroppo sporca questo bellissimo mezzo di comunicazione che è internet. Mi riferisco ai dispetti di chi forse teme ingiustificatamente un piccolo sito amatoriale come VespaForever. Altro che spirito di collaborazione tra "colleghi"... Cerco di inghiottire qualche rospo e se dimenticare è difficile, tento almeno di accantonare in un angolo come spazzatura certi eventi. Mi rendo anche conto che l' estate è ormai finita, sembra essere volata quest' anno, è un po' triste vedere le giornate accorciarsi, ma ogni stagione ha qualcosa da regalare, basta non correre per riuscire a cogliere il meglio, un po' in antitesi col nostro abituale modo di vivere, un corri qua, corri là, per questo ho intenzione di ritagliarmi un periodo di relax tutto privato. Tornerò presto, spero con idee e progetti innovativi, sto già pensando a nuove iniziative in vista del 2005, forse corro troppo, meglio ponderare attentamente ogni scelta, vi aspetto presto, grazie ancora una volta a tutti voi.

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54° Pensiero al vento

Vado tranquillo al lavoro con la mia Vespa, ho uno scomodo ma obbligatorio casco sulla testa, ho la targa sul retro per poter essere identificato, lo specchietto retrovisore, ho pagato il bollo, l' assicurazione, ho fatto la revisione, la mia Vespa è stata omologata e immatricolata, naturalmente ho preso la patente e come quasi tutti i cittadini italiani pago pesanti tasse, ma nonostante questo devo fare attenzione, una disattenzione, un limite di velocità superato e corro il rischio, nella migliore delle ipotesi, di vedermi affibbiare una pesante multa ( preciso multa, perchè credo che il termine "contravvenzione" non sia corretto nella lingua italiana) Con la coda dell' occhio intravedo un ragazzino sfrecciare con disprezzo di ogni regola e buon senso, tagiandomi la strada con un obbrobrioso quanto silenzioso ibrido, un brutto oggetto difficile da definire, un misto tra bicicletta, monopattino e scooter, passano i giorni e questi ragazzini aumentano di numero, evidentemente si sparge la voce... ne vedo girare anche la sera, pericolosamente mimetizzati nel traffico, grazie alla silenziosità del motore elettrico. Ma come, io per circolare devo sottostare a tante regole e chi si compra una "superofferta" all' ipermercato più "furbo" può evitare tutto questo e diventare un pericolo per se e per gli altri? In realtà non è così, ma forse il solito "spirito ecologista" di chi crede ancora a favole come quella che i veicoli elettrici non inquinano, ( sarebbe troppo lungo scrivere i motivi per i quali sono molto inquinanti e pericolosi per l' ambiente ) fa si che venga chiuso un occhio, anzi tutti e due... Credo che sentirsi beffati sia più che legittimo, se pensiamo che se noi circolassimo con una Vespa senza documenti ne omologazione ne tutto il resto, oltre al sequestro e confisca, passeremmo guai seri anche dal punto di vista penale. Ma chi immette sul mercato mezzi di trasporto made in Cina con un marchio "ce" che significa solo "cina export" e non conformità alle normative europee, non dovrebbe essere perseguito dalla legge? Sono state perseguite persone per molto meno, ma forse perchè si trattava di piccoli commercianti, le grosse catene possono fare il buono e cattivo tempo? Non possono, ma ci provano, finchè nessuno protesta contro queste iniquità. Queste sono cose che fanno risvegliare in me il senso di giustizia che avevo da bambino, quando combattevo contro i mulini a vento, allora se provavo a fare qualcosa contro i soprusi, i compagni per paura si dileguavano compostamente, adesso non mi illudo che sia cambiato qualcosa, ma spero che chi di dovere prenda i dovuti provvedimenti, la legge, mi hanno insegnato, dovrebbe essere uguale per tutti, per qualcuno lo è sempre un po' di più..

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53° Pensiero al vento

Un affezionato Vespista visitatore di VespaForever mi manda un avviso, "Guarda, ti mando un link che credo ti interessi" Clicco sul collegamento e leggo notizie drammatiche per noi appassionati e non solo. Per farla breve, viene citato un articolo apparso da poco su un noto giornale a diffusione nazionale, nella cronaca locale di una provincia dell' Emilia Romagna, dove, senza mezzi termini è scritto che dal 1° gennaio 2005 tutti i veicoli non catalizzati o non euro1, non potranno più circolare per l' intera Regione. Già ci sono i primi commenti increduli dei visitatori, ai quali si aggiungono quelli più arrabbiati, e via discorrendo. Vespaforever si è già occupato di questo tema, abbiamo una sezione dedicata sempre attiva, per cui mi sento coinvolto doppiamente e credo sia mio dovere informarmi bene. Inutile ripetere che si tratterebbe, se confermato, di un provvedimento iniquo e disciminatorio verso i cittadini che non possono permettersi l' acquisto di veicoli nuovi e che già subiscono l' onere non indifferente di continue revisioni e bollini blu, tanto da domandarci, allora a cosa serve tutto questo. E poi, chi anche potesse, ma per motivi affettivi e culturali non volesse sottostare alla monotonia dei nuovi veicoli tutti uguali, tuti grigi? Per ultimi ci mettiamo noi Vespisti e gli appassionati di auto e moto d' epoca, che abbiamo il merito di mantenere vivo un patrimonio storico culturale. Siamo una minoranza, tra l' altro e le nostre Vespe sono curate in modo maniacale, mantenute in pefetta efficienza, anche se ne possediamo più di una, ne usiamo comunque una per volta, insomma, impedirci di circolare non influirebbe minimamente sull' inquinamento che evidentemente ha altre origini, come tutti immaginiamo. La solita demagogia o disinformazione o disinteresse verso una parte di contribuenti? Decido di scrivere al giornale in questione, al direttore, vicedirettore, agli altri giornali, alla Regione, ai comuni, all' arpa, al Ministero delle Infrastrutture, alle associazioni di consumatori, ecc., ma ricevo solo 2 risposte, una dal Comune di Bologna e l' Altra dall' Arpa. Probabilmente se la notizia aveva un fondamento ( cosa che nessun giornalista ha voluto confermare ne smentire ), la si voleva fare passare in sordina quando tutti gli italiani sono in vacanza ( secondo un'a vecchia abitudine) per poi farci trovare davanti al fatto compiuto. Per loro sfortuna così non è stato, perchè si sono mossi anche altri cittadini indignati, che come me hanno sparso la voce e scritto a destra e a manca... Fatto sta appunto, che ho ricevuto almeno 2 risposte nelle quali mi si dice che al momento non è stata ancora presa una decisione simile, ma solo dato indicazioni ai comuni perchè adottino, in un futuro non precisato, provvedimenti contro la circolazione dei veicoli più inquinanti. Se non è zuppa è pan bagnato.... forse, ma intanto la legge citata dal quotidiano, non esiste ancora e credo, vista l' indignazione generale e il rispetto che si "deve" a chi con il voto ti può togliere la poltrona,. ci si penserà molto attentamente prima di promulgarla.. Una storia già sentita..... Continuiamo a sperare, per un po' le nostre Vespe sono salve...

Ecco la risposta più esauriente ricevuta : La richiesta fa riferimento all'articolo 2 del secondo Accordo di programma che si riferisce agli impegni dei soggetti sottoscrittori. h) prevedere, dal 01/01/2005, nell'ambito dei piani e programmi di risanamento e tutela della qualità dell'aria, previsti dal D. Lgs. 351/99, il divieto di circolazione nelle zone e negli agglomerati già individuati dalle Province dei veicoli non catalizzati, dei diesel pre-Euro 1 e dei motocicli a due tempi non catalizzati, nonché il divieto di circolazione nei centri urbani dei veicoli commerciali diesel Euro 1, anche se provvisti di bollino blu. I mezzi del trasporto pubblico locale non Euro devono essere adeguati ai valori di emissione previsti per i veicoli Euro, con idonei sistemi di abbattimento o alimentati con biocarburanti; Non esiste un divieto che scatta a partire dall'1/01/2005 bensì un impegno comune, da assumere nei piani di risanamento e tutela della qualità dell'aria, che le Province stanno elaborando, di limitare la circolazione dei veicoli più inquinanti nelle aree a più elevata criticità atmosferica.

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52° Pensiero al vento

Come trascorrere uno splendido pomeriggio di sole?Afferro il casco e dico “ io vado a fare un giro in Vespa, torno più tardi” In realtà sono molto indeciso, vedo colonne di macchine, le “sardomobili” come le definiva una vecchia pubblicità della Piaggio, dirigersi con monotonia verso il mare e vorrei accodarmi, approfittando della possibilità di infilarmi come un cuneo tra le file, e arrivare in fretta verso il bagnasciuga. Giunto al primo incrocio, osservo il traffico e decido di seguire la rotta contraria, così mi allontano dalla città senza sapere ancora dove andare, ma con la Vespa come compagna, una meta si trova sempre. Penso alle colline compagne di tante serate quando ancora il vento caldo dell’ estate poteva liberamente accarezzarmi i capelli, sono tentato, ma occorrerebbe più tempo, mi lascio allora guidare dall’ istinto. Varco la soglia che divide la realtà omologata, dalla libertà e fantasia, semplicemente svoltando a sinistra verso un ripido cavalcavia che mi porta subito in un’ altra dimensione. E’ bastato varcare quel ponte, per ritrovarmi su una stretta e tortuosa strada di campagna. Canticchio “the long and winding road” e m’ inoltro in questo paesaggio incantato, fatto di semplicità e silenzio. La strada sembra costruita solo per me, curve a destra, a sinistra si susseguono, accompagnando il mio tranquillo andare con papaveri rossi, fiori gialli, contrasti bellissimi, sullo sfondo verde dell’ erba. Un piccolo cimitero, poi qualche casolare abbandonato, qualche altra vecchia casa colonica ristrutturata è diventata adesso la “villa in campagna” di chissà chi. Non ho mai amato la campagna, viaggiandoci in macchina l’ ho sempre vissuta come triste, umida, monotona e soprattutto afosa, ma in Vespa la realtà si percepisce diversamente. Il caldo suono di un Et3 in perfetta forma, bene si integra al paesaggio, come una dolce colonna sonora. Dopo una piccola salita, arrivo finalmente a un incrocio, mi trovo sull’ argine di un meraviglioso fiume, a est il mare, a ovest in lontananza il profilo morbido degli Appennini. È la che mi dirigo, uno sguardo al fiume tranquillo nelle cui acque si appisola ogni tanto qualche pianta, come in un abbraccio amichevole, mentre dall’ altra parte, quasi nascoste tra i rami dei fitti alberi, scorgo vecchie case tenute con cura. Lungo questo argine si susseguono alcuni paesini, quattro case, un bar, un campanile. Sembra il tempo si sia scordato di loro. Penso infatti, nel mio solitario viaggio, che se perdessi la memoria e mi ritrovassi qui, non saprei valutare ne l’ anno, ne il luogo, sembra vivere al di fuori della realtà, e pensare che è bastato varcare quel ponte. Altro incrocio, il primo cartello stradale mi indica a sinistra una nota città ai piedi della collina, a destra un paese sconosciuto, che dal nome mi fa pensare a qualche antica villa signorile. E così è infatti. Sempre ben protette da fitta vegetazione e alberi secolari, si scorge un magnifico parco, due cavalli liberi e uno scorcio di facciata che somiglia ad un piccolo castello. Proseguo e dopo ampi spazi coltivati e vecchie case cadenti, che sembrano uscite da un dipinto a olio, vecchi muri di calce, piccole finestre protette ormai inutilmente da robuste e arrugginite inferriate, che mi fanno immaginare come fosse un tempo la vita in quei posti isolati, compaiono come improvvisi miraggi altre ville signorili, testimoni incorrotte di un tempo che fu. Vorrei avere carta e penna, ogni muro, ogni mattone meriterebbe una poesia. Ma ecco un altro cartello, il “centro” del paese, subito dopo un altro piccolo cimitero antico, un campanile e poi un sottopassaggio, sempre strettissimo, che evita l’ incrocio con un vecchio binario. Qui le case sono già più banali, più simili a quelle di tutti i giorni, infatti sto lentamente uscendo da questi 50 chilometri che attraversano un sogno.. Altri segnali stradali, sto quasi perdendo l’ orientamento, ma le antenne TV mi aiutano subito ad orizzontarmi. Più che i pochi confusi cartelli, seguo loro come aghi di bussole e dopo un paio di paesi più grandi, mi ritrovo sulla nota provinciale. Ancora 15 chilometri e sarò in città. Il caldo venticello, la Vespa come unica compagna, hanno fatto di questo mio piccolo viaggio un’ avventura da ricordare, da ripetere in compagnia, da consigliare ad altri. E poi.. e poi, ma che incosciente! Naturalmente nessun distributore di benzina, non avevo neanche controllato il serbatoio… ho come sempre il cellulare nel bauletto, ma la zona, quel pezzo di Romagna quasi inesplorata, è coperta dal segnale? La Vespa come sempre non mi ha tradito, e viaggiando ad una media di 50 all’ ora, non è nemmeno entrata in riserva. Come si potrebbe non amare la Vespa? Mai nessuna invenzione sarà più azzeccata!

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51° Pensiero al vento

Reduce da un giorno di ordinaria follia, perchè ordinaria follia è correre a destra e manca per risolvere problemi e banalità che noi stessi ci carichiamo sulle spalle, o qualche cliente che spera sempre di riuscire a trovare un motivo per lamentarsi e scaricare su altri le proprie frustrazioni e responsabilità...tutto questo a causa del comune e profondamente sbagliato modo di vivere. Questa mattina, di buon' ora, decido di prendere la giornata per le corna, e il modo migliore è lasciare che mi scivoli accanto, vederla come un' estranea che non intaccherà il mio umore. Un colpetto deciso sul crick starter e il motore è già li pronto a farmi entrare nel suo mondo, la Vespa ha il potere di trasportarci in una favola, basta saperla cogliere..Voglio assaggiare come un bambino goloso, tutto quello che c' è di buono intorno, e per farlo decido di viaggiare ai 30 kmh, la veocità ideale già sperimentata in passato su queste pagine... Sono sul lungomare, la primavera inoltrata, anche se metereologicamente è sbocciata da pochi giorni, regala un clima fantastico, stranamente una lieve nebbia aleggia sul mare, così da nascondere l' orizzonte e rendere il suo mistero ancora più accattivante. Mi piace immaginare, cullato dai profumi e dal suono sempre rilassante del "due tempi", che più in là, un po' più in là, tra quella nebbia in alto mare, ci sia un' isola felice, una piccola oasi ricoperta da abbondante vegetazione, dove tutto è da scoprire, e piano piano mi ci addentro con la fantasia, fino a rimanerne incantato. Niente rumori, niente cattiverie o chiacchiericcio pettegolo, niente tv, sarebbe già sufficiente per un piccolo " paradiso terrestre". Non ci avevo pensato, esiste ed è facile da raggiungere, basta staccare la cosiddetta "spina" e liberare dai fili spinati la mente". E' tutto splendido, ma non può durare molto, almeno per oggi, devo fare retromarcia e tornare alla banalità e monotonia di un lavoro che mi costringe a dire troppo spesso "sissignore". Non importa, ormai ho imparato la strada e saprò ritornarci, adesso il suono della Vespa si mescola lentamente con altri rumori, altre voci, sto tornando al mio lavoro...

 

Arretrati

Editoriale

 

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