messaggio 80
First Name marco
nicoletti
Age
47
e-mail e-mail=ommixlavorisub_NOSPAM_acquei@virgilio.it
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messaggio 79
First Name Poeta
Age nd e-mail
Lara,
con quel curioso cappello di lana e il cappotto verde, eccola allegra
uscire dal portone, con i suoi occhi neri e profondi e il suo sorriso
fatto solo di gioia pura, eccola gettarsi nell'abbraccio, per poco non
perdo l'equilibrio e rovino con tutta la Vespa in terra! poeta - Pugno di Dadi
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messaggio 78
First Name Bruno ET3
Age 49 e-mail bruno.c_NOSPAM_asimiro@alice.it
Ciao a tutti gli amici vespisti e non con i quali voglio condividere la mia esperienza. Posseggo una Vespa 125 Primavera ET3 immatricolata nel luglio del 1976, regalatami da mia mamma quando avevo sedici anni. La mia Vespa mi ha dato moltissime emozioni ed è stata la mia compagna nei migliori anni della mia vita, con lei mi sentivo libero e forte, assieme siamo andati ovunque in ogni stagione e con ogni tempo e non mi ha mai tradito. Ha accompagnato me e la mia allora fidanzata e ci ha fatto scoprire luoghi meravigliosi ed è stata testimone dei nostri sentimenti portandoci sulla sua sella senza mai stancarsi per strade assolate d'estate e ghiacciate d'inverno, bagnate di pioggia e sempre ci ha condotti alla meta sicuri proteggendoci come una mamma. Passano gli anni e i due ragazzini si sposano, fanno una figlia e lei(la Mia Vespa ET3 BLU NOTTE) viene per forza di cose messa in disparte, anche se forte non può portarci tutti e tre sopra di lei. Si trasloca, lei non può seguirci viene messa a riposo nel vecchio magazzino di mia madre, dove rimane a riposo per moltissimi anni. Passano molti anni ancora, mia figlia ne ha 22, io ne compio 49, la mia mitica ET 3 Blu Notte ne compie 32. Mia figlia va a vivere per conto suo, mi rimane più tempo per me stesso e finalmente nel mio garage c'è posto per il mio vecchio amore, trascurato ma mai abbandonato, nonostante le insistenze di amici e parenti che mi imploravano di venderla. Ma troppo grande il mio amore, troppi ricordi meravigliosi, troppa riconoscenza per gli anni passati con lei inseparabile compagna della mia gioventù. Rimango folgorato dal ritorno di fiamma, si riaccende l'amore per la mia Vespa, e dopo oltre 21 anni decido di farle riassaporare l'aria fresca, di farla baciare ancora dal sole, di renderla viva e parte di me e della mia vita. Con 100 euro dati al mio meccanico di fiducia, invecchiato di 32 anni anche lui, la sua voce si fa risentire, rinasce a nuova vita. Quattro carte per sistemare la faccenda burocratica e la rimetto sulla strada. Di nuovo io e Lei, ancora assieme, ancora innamorato come e più del primo giorno, di nuovo assieme ad assaporare la libertà. La mia Vespa 125 Primavera ET Blu Notte corre libera e leggera come sempre ha fatto, con la dignità di una vecchia signora, ma brillante, frizzante ed estrosa si muove veloce ed agile come sempre è stata. Le strade sono cambiate, la città ha cambiato volto, non trova le compagne di una volta con cui confrontarsi, auto e moto nuove circolano adesso, ma Lei conquista ancora sguardi di ammirazione e ancora mi accompagna sicura in ogni luogo e come una mamma ora anziana mi guida e mi protegge..... solo una cosa mi manca, da vecchio vespista, vorrei poter sentire ancora come negli anni settanta il Vento fra i capelli, ma ora non è possibile la sicurezza impone giustamente il casco, cmq i miei capelli ci sono ancora a quasi 50 anni e la Mia mitica ET3 Blu Notte corre ancora, una di queste mattine vado a Jesolo come un tempo, al mattino presto quando sorge il sole io e la mia compagna inseparabile staremo vicini, complici, il casco sulla sabbia e io e la mia ET3 a correre e giocare insieme sul bagnasciuga deserto al sorgere del sole. Ti Amo ancora e per sempre mia inseparabile compagna. Bruno ET3 Bruno Casimiro |
messaggio 77
First
Name Ivan _Age 27 e-mail=massaro_NOSPAM_nKarcher@tin.it La mia storia non è bellissima come ho potuto leggere negli altri messaggi, è proprio semplice e classica, forse è per questo che rimane indelebile nella mia mente, da ragazzino vedevo altri che avevano il motorino, i classici plasticoni, alla richiesta di averne uno, finite le medie, mi fu negato con un secco no da parte dei miei genitori.. Il tempo passò, ma non l'idea di avere un motorino di qls tipo non mi importava che cosa fosse. Un giorno, mentre ero in giro per lavoro(dove gli anni erano trascorsi, finite le scuole, il militare e iniziai a lavorare), vidi una Vespa da un cliente buttata lì.... sotto cumuli di paglia in un fienile, era forse rossa, forse arancione,mah..non si capiva, ma era una Vespa!!!!!! Doveva essere mia a tutti i costi, mi ero fissato su una due ruote che per l'Italia è un MITO anche se era proprio messa male,(comprata, usata poco e accantonata in un angolo a prendere polvere alle intemperie e ruggine con galline e gatti che dormivano sulla sella). Al proprietario gli feci il filo per 2 anni di vendermela, alla fine cedette.(io non sapevo ne che modello fosse, che cilindrata, nulla, ma era una Vespa ed è stato un colpo di fulmine e ciel sereno)comprata per pochi euro, me la sono portata in officina da me, mettendomi li a guardarla per bene, mi sono messo le mani dei capelli, era totalmente da rifare dalla A alla Z..e mi sono detto ma che cosa ho mai fatto per prendere un catorcio!!! rimase li 2 mesi, 3, 4, 5, 6...Quando, una mattina mi sveglio con la decisione a riportare quella "cosa" al suo antico Splendore.. mi sono informato, con i numeri del telaio sono risalito al modello PK 50 XL Rush tutta originale, e da li è partito tutto l'iter. Smontata, sventrata in tutte le sue parti, mi sono appoggiato a persone nel campo della verniciatura per la carrozzeria e finiture, ma la parte elettrica e motoristica, l'ho fatta tutta io, con gomme nuove, insomma rivista in tutte le sue parti. Ed arriviamo ad oggi... ho passato la revisione un paio di mesi fà, assicurata e pagato il bollo. Mi devo ricredere per le brutte parole e pensieri che le avevo rivolto, ora è uno splendore, come nuova, e godo quando vado in giro e i passanti me la guardano indicandola con il dito.. SPETTACOLO!!! Ora sono sicuro che ho fatto la cosa giusta sin dal quel giorno di quasi 4 anni fa, cominciando a fare il filo al proprietario per averla. Ora dopo tutte le perippezzie per averla e il tempo dedicatole lasciamo stare i soldi spesi, il mio Vespino ha per me un valore inestimabile anche se le quotazioni mi danno contro. Grazie Vespa e Grazie Gianluca per aver messo su un sito davvero completo con informazioni molto utili |
messaggio 76
First
Name Alex Age 19
e-mail=aleult-NOSPAM-ra@virgilio.it Giovedì 10 Agosto 2006 il D-Day (il giorno più lungo). Erano le ore 9.30 quando mi svegliai, una mattina soleggiata e calda, mi vestii con la consapevolezza che quel giorno rimarrà impresso nella mia memoria fino alla fine dei miei giorni. Ero solo, i miei in Francia, i miei amici in Spagna, cosa potevo fare? Io mi annoiavo e decisi di rendere interessante quella giornata. Preparai lo zainetto (cibo, tanica di miscela da 5 litri, olio Castrol e qualche cacciavite e chiave inglese). Alle ore 10.00 ero in sella al mio fedele CIAO PX del lontano 1982 e partii da Frescada di Preganziol (frazione fra Preganziol e Treviso) in direzione nord, non sapevo ancora dove andare, arrivato a Treviso puntai verso Villorba, poi Susegana, il Piave mormorava calmo e placido al mio passaggio (anche se non era il 24 Maggio), arrivai a Conegliano alla vertiginosa velocità di 50km\h, poi finalmente Vittorio Veneto dove alle ore 13.00 pranzai. Dopo il lauto pasto chiunque sarebbe andato a casa ma io no (fatti 30, facciamo 31 no?) e i chilometri da casa aumentarono a dismisura, Passo del Fadalto e ancora non ero sazio, Lago di Santa croce (pausa, scendo e vibrando come se fossi un telefonino ispezionai il motore nulla di rotto, decido di togliere la pedana per rinfrescare meglio il motore, riparto senza pedana) cominciano le salite ciuse (forti) passo qualche paesino dove gli anziani seduti al bar mi guardano come se fossi un Austro-Ungarico, STOP, dopo tanta strada faccio miscela, riparto più deciso che mai, affronto ancora salite e discese poi Longarone sulla destra, giro per il centro che di storico non ha piu' nulla (purtroppo) ancora salite questa volta con tornanti, velocità a passo d'uomo ma il motore sempre instancabile, ancora tornanti e sempre più su, l'aria era un po' più fredda, gallerie, e finalmente a destinazione. Sulla destra si ergeva il monte Toc, sotto i miei occhi invece si stagliava il mostro di cemento armato che 43 anni prima aveva provocato un disastro che ancora oggi ricordiamo. Quando vidi la diga del Vajont un brivido mi percorse la schiena, era grande, immensa, luogo era chiamato il passo del Diavolo e anch'esso provocava grande soggezione. Decisi di tornare a casa ma per risparmiare benzina escogitai un metodo efficace per tornare giù. Misi il ciaetto in bicicletta (grazie al bottone magico) e mi lasciai guidare dalla strada. Piccola nota: al ritorno non so come ma mi fermai ad un Auto Grill................ a quel punto i dubbi mi assillarono e cominciai l'auto convincimento "Ale non puoi essere finito in Autostrada non sei entrato da un casello" ma forse era una super strada, di sicuro io non potevo circolare ma per fortuna nessun vigile o carabiniere in servizio mi vide e tornai felice a casa Km tot percorsi 172. Ho voluto raccontare questa storia anche se la mitica VESPA non c'entrava nulla....Ora però i vespino PK50 ce l'ho.... un pensierino riguardo ad un viaggetto simile me lo sto gia' facendo. Complimenti a Gianluca per il sito e spero di vederti ad un raduno della Vespa Club. NOTA: I fatti sopra descritti sono veri, diffidate dalle imitazioni e soprattutto non fate quello che ho fatto io, il Ciao non è adatto ad avventure simili. |
messaggio 75
19-03-2007 Name Luigi Age 56 e-mail=lcalo-NOSPAM-geri@libero.it Premetto che considero la mia vespa quasi umana, tanto che le ho dato un nome (Pina), a volte le parlo anche. Dico questo per far capire quanto l'amo. Un giorno il meccanico e rivenditore di varie marche di scooter al quale mi rivolgo per la manutenzione della mia amata vespa che ha quasi 30 anni, mi ha fatto una proposta a dir poco allucinante. Testualmente mi ha detto: "dì, non è ora che ti liberi di questo rudere e lo cambi con uno scooter nuovo senza difetti?" Ho sentito una fitta al cuore, la prima cosa che ho pensato è stata: "devo cambiare meccanico! Non posso lasciare la mia Pina nelle mani di chi non ama la vespa". Poi ho risposto subito a tono: "Preferisco la mia vespa con tutti i suoi difetti che i tuoi scooter con tutti i loro pregi". Gianluca per favore, se conosci un meccanico nella zona di Rimini che ama la Vespa mandami l'indirizzo. |
messaggio 74
14-03-2007
PUNTURA DI VESPA. "Un giorno... uno dei soliti giorni in cui il tempo erode la vita, può capitarti di sollevare un vecchio telo in un giardino di un condominio o di fare un giro su una vecchia vespetta di un amico, non importa l'età, la classe sociale, le capacità meccaniche, non importa... se tiri quella leva senza allenamento il nervo un poco si accavalla, se il cavo poi è vecchio e secco, un piccolo crampo ti coglie, quella sella logora poi ti pizzica il didietro con una vecchia molla rotta mentre tiri un calcio alla pedivella il piede sfugge e la caviglia batte.... Sei lì, illogicamente lì, senza un perchè, senza una vera ragione, lì mentre ti affanni cercando una messa in moto che stenta, lì che muovi un passo, il primo passo, su un vecchio telaio con le gomme sgonfie che non vuol saperne di avanzare un solo un metro...solo un metro...pensi, mentre inconsapevole continui a spingere ostinato, curiosamente ostinato, proprio non ti riesce di togliere le mani da quelle manopole screpolate, no, non puoi tirarti indietro, ora non più, ora che hai percorso quel primo lunghissimo metro, per TRE DENARI il proprietario me la vende di sicuro pensi.... ...ancora il mondo si domanda come possa un Operaio indaffarato come te, un famoso Avvocato, un razionale Ingegnere, un ligio Poliziotto, un promettente Studente o un Indaffarato Geometra accanirsi tanto su un vecchio rottame! Gettate poche inutili masserizie ritagli un posto nel tuo cantuccio per quel vecchio telaio, la sera felice e smarrito tra dubbi e certezze ancora cerchi un perchè senza trovarlo, quel telaio e lì e curiosamente più lo guardi più la mente si libera, da domani si inizia pensi mentre le mani già fremono e con una chiave da 11 in mano tiri via il sellino. Passano i mesi, in un vecchio garage di periferia sempre troppo freddo e sempre troppo buio, una vespa lucente attende che quella serranda abbassata torni ad alzarsi, le mani logore e con le unghie un poco sporche di grasso di quell'improbabile meccanico, tirano un pomello, tutto oggi sembra limpido e bello, eppure quasi piove nell'aria pesante di un mattino freddo e pungente, ecco che un sordo borbottio annuncia al mondo dei passeri di un cortile del condominio che una Vespa torna in strada! Quell'uomo... in fondo ha tutto dalla vita.... proprio non mi capacito di capire cosa lo abbia portato su quella vespa colorata che profuma ancora di vernice fresca.... Eccolo! A un palmo da terra, lanciato a 35 km/h di rivalsa in un giorno "comunque" di sole, eccolo arrivare "il vespista" non fà altro che farsi vanto del lavoro svolto con gli amici, mentre altri lo ascoltano con l'accondiscendenza dovuta ai Pazzi, non si capacitano di tanta gioia e nel loro cuore un poco forse lo invidiano, altri invece è certo lo compatiscono, altri seri ascoltano... E' passato del tempo da quel giorno in quel cortile, mosso il primo passo verso quel piccolo garage ora pieno di vecchi telai e vespe bellissime, consapevole della sua follia un uomo abbassa una serranda, ancora una volta, ancora.... Si son malato, perdutamente malato, ho il cuore logoro di passione, le mani piene di piccoli tagli e le unghie sempre nere, ma sono FELICE! Non si guarisce dalla FELICITA', no non c'è cura, attenti dunque a quel vecchio telaio! Il solo tocco contagia al cuore! Chiamatelo se volete dargli un nome.... VESPISMO." Altro pippone del POETA, lo dedico in particolare a cicciokapano, che fu punto come tutti noi un giorno da una vespa! Spero vi sia piaciuto e che un poco vi ci ritroviate in quel vespista! Certo che sembra la vostra storia.... questa è, la nostra storia.... Altrove qualcuno ha scritto: VESPA, TI PUNGE AL CUORE! Pugnodidadi |
messaggio 73
31-01-2007
FirstName tom passey Age 48 e-mail tpas-NOSPAM-s2@shaw.ca
I bought an old 1962 vespa 125 with original licience plate on it about a year and a half ago. It was from someone in Toronto. I have been restoring it and look forward to riding it this spring, here in Winnipeg Canada. The Plate had letters FE in it, and the whole machine was in need of a lot of work. One wish I have is to some day meet the original owner. Tom Italian translation - Traduzione in italiano:
Ho comprato una vecchia vespa 125 del
1962 con la targa originale circa un anno e mezzo fa. Proveniva da
qualcuno a Toronto. Sto restaurandola e la guiderò questa primavera,
qui in Winnipeg, Canada. La targa ha la sigla FE (provincia di
Ferrara) e l' intera Vespa era bisognosa di molto lavoro. Un desiderio
che ho è ad di incontrare un giorno il proprietario originale.
Tom
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messaggio 72
22-01-2007
Nome Luigi _età 56 e-mail lcal-NOSPAMogeri@libero.it Ho la fortuna di possedere una bellissima vespa p 150 x della quale sono innamoratissimo. A volte vado in garage semplicemente per guardarla, per sentire il rombo del Suo motore, per annusare l'odore tipico della miscela bruciata che mi riporta indietro nel tempo fino alla mia adolescenza. Grazie Piaggio per aver creato la Vespa |
messaggio 71
Era
il 1992, io e il mio amico Sandro a bordo delle nostre Px (Sandro px
argento 125 1^ serie senza frecce), io (PX125E arcobaleno del 1987 bianco
motore rally 200) tornavamo a sera dalla trionfale, dopo una giornata
passata a montare e insonorizzare "studi di registrazione", ogni
sera ci attendeva la sfida su quei tornanti sinuosi, il semaforo in cima
dava il via, Sandro era un pazzo, altre volte mi aveva pure scaraventato
in terra agganciandomi il manubrio, ma io avevo più motore, più manico,
gomme e ammortizzatori migliori, ma Sandro era un maledetto maniaco pazzo
privo di misure alla guida così come nella vita, la nostra amicizia
sincera era basata su una eterna competizione, sia sul lavoro che in
vespa! Più veloce, più bravo, più figo! Misuravamo la nostra incoscienza ad un semaforo su via Trionfale, intorno a noi un mondo stanco e lento di fari di città. La discesa, la "maledetta discesa" al crepuscolo era più pericolosa, a volte strisce di gasolio improvvise, pezzi di parabrezza o parti di fascione perdute da qualche automobile erano lì insidiose nell'unica traiettoria possibile a quella velocità, la scivolata era sempre in agguato, certo la ignoravamo, per noi contava solo il semaforo di piazzale Clodio, così vicino eppure così lontano.... Ricordo bene il primo tornante in seconda, il secondo in terza e il quarto, (ancora oggi non sò come in quarta), ricordo l'equilibrismo nel cercare di non puntare con il cavalletto, le impercettibili sbandate dell'avantreno che scivola esterno per poi ritrovare improvviso e provvidenziale un poco di grip, e ricordo il gas paro sull'ultimo tratto in discesa l'ultima curva a sx lunga e veloce affrontata oltre i 110, ogni pomeriggio scendevamo più veloci più sicuri, davanti a me vedevo Sandro chino con i polsi piegati chiedere l'impossibile a quella vecchia PX, vedevo chiaramente la scocca flettersi, le pedane strusciare nei tornanti più stretti e l'ammortizzatore distendersi quando la vespa si raddrizzava per cambiare rapida la traiettoria, vedevo i suoi occhi misurarmi, privi di paura, vedevo la sua rabbia lanciata a 90 km/h sfrecciare davanti ai cartelli triangolari di pericolo curve pericolose e divieti di oltrepassare i 30Km/h, ma più di ogni altra cosa, vedevo la sfida lanciata alla vita con il pretesto di una gara, scendevamo come fulmini, spesso riprendendo e superando scooter partiti al semaforo precedente, I BIRILLI li chiamavamo, amavamo superarli in concerto uno a sx e uno a dx, credo provassero sano terrore quei poveri cristi nel vedersi sorpassare a quelle andature da due Vespe incontrollabili. Chi vinse è un mistero... Sandro aveva la necessità di vincere, la sfida nel sangue, ammetto che a volte dovetti desistere, per evitare che si andasse a sfracellare contro i muri esterni, una volta scivolò in modo rovinoso su una chiazza di olio credo, gli scivolò l'avantreno a curva fatta, la vespa scivolò ruotando impazzita per tutta la discesa (rettilineo in cima dopo la prima curva vera sulla DX) cozzando contro le barriere cento metri più a valle (pensa a quanto cavolo andava!), per fortuna non si fece male, la colpa era sua, ma io gli regalai una gomma nuova e gli dissi che era colpa della ruota, da allora divenne imbattibile su quella curva... Salvammo la pelle, io rimasi a Roma e scrivo su questo Forum, lui vive in Brasile e credo si sia sposato un paio di volte, non sò altro, ma ancora oggi quando scendo per quella strada è come se lui corresse al mio fianco veloce e pazzo come la vita. A Rio di sicuro c'è un Italiano con la sua vespa, ha il profilo di Corto Maltese, pensieri profondi come la follia, difficile e stargli accanto, impossibile superarlo. OVUNQUE TU SIA TI GIUNGA IL MIO SALUTO.... AMICO MIO. |
pugnodidadi |
messaggio 70
Personale_First
Name: Edoardo Age 16 e-mail=edoilvesp-NOSPAM-aio@hotmail.com La mia storia con la vespa iniziò 1 anno fa, quando comprai un 50 special messo in brutte condizioni, lo rimisi in sesto sia di motore che carrozzeria, lo feci grigio lucido era bellissima, di motore ci cambiai tutto elaborandola naturalmente:102 dr, albero Malossi, rapporti denti dritti 90ss, carburatore 19 dell' Orto, cuscinetti e marmitta polini. Dopo un paio di mesi me la rubarono davanti a scuola, la cercai per tre giorni di seguito senza risultati. ed ero molto infelice in quel periodo dopo la fatica che avevo fatto per finirla tutta, adesso però ho comprato un primavera et3 e lo quasi finito, vi faro sapere in seguito ciao a tutti |