Vespa Emozioni e sentimenti 5

 

messaggio 50

From: Claudio mariarNONSPAMitabechini@viNONSPAMrgilio.it

Era una gelida sera d'inverno, e con sorpresa la vidi salire su una vespa avvolta in una lunghissima sciarpa bianca. Abbraccio la sua amica del cuore che era il folle pilota e parti tra il freddo e le risa. Mi chiesi: "Cchi saranno queste due pazze?" Ancora me lo sto chiedendo dopo averne sposata una 20 anni fà. 

messaggio 49

From: luigicaNONSPAMrm@libero.it

Conservo per passione qualche vespa. Di tanto in tanto passo a spolverare quelle che non uso, perchè mi piace vederle sempre lucide, ma soprattutto perchè la polvere che si deposita è pesante come gli anni che sono passati; come i ricordi agrodolci dei sogni e speranze vissuti seduto sulla sella, accompagnando nei momenti più piacevoli da ricordare la ragazza di turno. Non che fossero molte, ma passavano troppo facilmente da una vespa all' altra. Alcune erano invece troppo affezionate ed erano quelle che mi piacevano meno. Ad essere sincero solo di una, che come una bella rosa, mi punse le dita, ho un ricordo intenso e malinconico, e mi domando su quale vespa siederà adesso, ma se ci penso troppo rischio di andare fuori tema. Avevo meno impegni o erano impegni diversi, per questo la mia vespa blu era spesso in compagnia di amici nelle lunghe traversate per arrivare al nostro locale preferito, in cima a una collina da dove si poteva vedere l' orizzonte lontano, e se ci lasciavamo prendere la mano da qualche bicchiere di troppo, si poteva vedere anche oltre l' orizzonte. Niente patente a punti, al ritorno l' aria fresca della sera, scendendo dai tornanti ci risvegliava presto. Altre volte inseguendo i miei sogni era sempre la mia vespa blu che mi accompagnava solitario nella nebbia di novembre. Paradossalmente, fra tutte è quella che ora uso meno, è come un mito, una compagna inseparabile, ma farla correre ancora per le strade significherebbe esporla a pericoli, così per ora è li, bellissima e protetta, una lucidata alla sella e due colpi di pedivella, sono sufficenti a fare riaffiorare tanti ricordi. Mi domando a volte se è solo passione o nostalgia o tutte due. Luigi

messaggio 48

From: basso20041@aNONSPAMliceposta.it

Ciao Gianluca, mi chiamo Lorenzo, sono un quattordicenne che ti scrive da Montegranaro, un paese in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche, forse famoso per la sua sviluppata industria calzaturiera. Fin da piccolo ho avuto una grande passione per i motori, ristrettasi poi ai due Scooter per eccellenza, la Vespa e la Lambretta. Per i quattordici anni pensavo di farmi un vespino, precisamente il 50 N, quello con l' avviamento elettrico, ma i giudizi di conoscenti e genitori di dissuasero dal farlo. Il mio vicino di casa aveva lo stesso modello, era del padre che è venuto a mancare nel '97. Gli ho chesto di vendermela, ma non ha voluto, sicuramente perché affezionato al ricordo più diretto del suo genitore. Ma che senso ha, allora, tenere questo ricordo in un capanno di lamiera, tra una Motorella Benelli e una motozappa, sotto un telo di nylon, a ingrippare, prendere freddo e arrugginire?!? Lascio, deluso e amareggiato, il mondo degli scooter a marce per entrare in quello dei plasticoni a cambio automatico, consolandomi con un Nrg Mc3 Piaggio a iniezione elettronica , ricevuto nel garage di casa il giorno del mio 14° compleanno, il  venerdì 27/02/2004, ore 21:15 circa. Da allora ho fatto ben 2200 e passa chilometri consumando come una Vespa, circa 50 Km/l, ma con spegnimenti e cattiva carburazione temporanea dovuti alla centralina, con la scusa del rivenditore che "a freddo con motori del genere robe così succedono". E come mai codesti problemi capitano anche a caldo?!? Adesso queste noie non ci sono quasi più. Sono molto affezionato all' Nrg e non me ne separerò MAI, ma ho una grande voglia di Vespa. Ho provato il 50 Special senza targa di un amico di papà, dal freno posteriore difettoso; lo so guidare bene, ma sono caduto su una strada ghiaiosa, guadagnando:

  1. una bella scorticata di avambraccio, palmo mano e gamba sinistri;
  2. la "chiappa" sinistra della Vespa un po' sverniciata;
  3. una bella ramanzina da papà.

Resoconto: H.F.U.G.C., cioè Ho Fatto Una Grossa Cappellata. :-D Pazienza... Ormai il sogno del 50 N se n'è andato (o no?)... MA IL P 200 E NON ME LO LEVA NESSUNO, Né CHI CRITICA LA MIA SCELTA Né QUELLE NORMATIVE "EURO 2" DEL CAVOLO!!! (sono dalla parte dei deboli anch'io) Prima di finire, ti dirò che il tuo sito, anche se spartano, è semplice e pratico, come una Vespa, e mi dà molteplici informazioni, in poche parole MI PIACE. Ciao amico vespista, Lorenzo.

messaggio 47

from: fraddNONSPAMiavolo@supNONSPAMereva.it

Ragazzi che dirvi....possiedo una Pk 50 XL di colore immancabilmente bianco dell'86 penso una delle più belle(per me la + bella) e riuscite della casa di Pontedera. Il mio ricordo + bello ed appassionante con la mia "Giuitta"(piccola gioia in siciliano) risale al primo giorno che ci siamo conosciuti...era il mio 15esimo compleanno ed i miei dopo che avevo promesso che sarei andato via di casa se nn mi avessero comprato un 50, mi hanno fatto la grossa sorpresa. La sorpresa fu quando con una scusa stupida mi fecero allontanare da casa, al primo piano di un palazzo con una terrazza di circa 500 mq., per circa 30 minuti. Ricordo che era una giornata meravigliosa con un sole impressionante ed io avevo oraganizzato una festa con amici, quando tornai volevo sistemare il salone e la terrazza ma vidi che le 2 serrande erano serrate a notte nel mentre i miei mi dissero:"esci fuori in terrazza e sistema".
Cominciai ad alzare la serranda e piano piano quel sogno tanto agognato si stava materializzando...sinceramente nn mi resi conto subito che era proprio il MIO REGALO di compleanno infatti restai senza parole per circa 15min fu proprio un colpo al cuore!!
Anche se devo dire che a prima vista nn fu amore perkè mi sarebbe piaciuto molto di + uno scooter tipo a quel tempo andava fortissimo l'Aprilia SR50 e non certo una vespa di seconda mano anche se tenuta bene, ma col tempo imparai ad amarla e rispettarla in modo maniacale...le sensazioni che provo quando le monto su, ed ormai sono 10 anni che mi sopporta, sono uniche e speciali anche quando sta poco bene(e sono veramente poche le volte!!)
La conclusione a questo discorso la posso solo rubare ai Lunapop:
"Come è bello andare in giro con le ALI sotto i piedi con una Vespa special(ed anche altri modelli)....TI TOGLIE I PROBLEMI!!!!!!

messaggio 46

FirstName= Claudio LastName= Biordi Age= 22 e-mail jaguNONSPAMarob@libero.it Date: Fri, 26 Mar 2004

Testo: Ciao a tutti sono Claudio appasionato vespista ormai da anni. La mia prima vespa è stata una 50R regalatami a 15 anni da mio padre, fu acquistata da un amico che l'aveva lasciata nel "dimenticatoio" del suo garage in mezzo al caos più incredibile; proprio per questo motivo necessitava di una risistemata, così fu portata da mio prozio il mago delle vespe' che purtroppo ora ci ha lasciati. Fu una vera soddisfazione vederla rinascere rossa come il fuoco bella sgargiante altrochè scooter: VESPA FOREVER e BASTA! dopo varie modofiche al motore con cilindri più potenti del tradizionale cinquantino sentivo che dentro me cresceva la voglia di fare ancora di più. Son diventato maggiorenne e patentato ho iniziato a fare qualche lavoretto part-time, perchè studio ed ho iniziato ad avere un discreto budget economico per potermi prendere una macchina tutta mia e una NUOVA VESPA. Questa volta trattasi della mitica PRIMAVERA 125 ET3 un sogno che ho scoperto apparteneva anche a mio padre. La vespa è pronta e sfodera uno sgargiante colore blu, purtroppo sto aspettando il collaudo e una nuova targa e spero più avanti di inviarvi delle foto dei miei due bolidi piaggio. Un saluto a tutti gli AMANTI DELLA VESPA!!!! Claudio da Rimini

messaggio 45

FirstName= alino e-mail=tamai@ivalsa.cnr.it Date: Tue, 16 Mar 2004

Testo: Ho scoperto la vespa da poco. Sono solo due anni che ne posseggo una.
So per certo di averla sempre cercata. Anche quando non lo sapevo che la vespa non è una moto, ma un modo di
vivere.
Da quando ero piccolo, le vedevo passare, e pensavo che un giorno, da grande, anch'io ne avrei avuta una. Da quando non riuscivo a non vedere che tutti sulla loro vespa erano sempre sorridenti, circondati da un alone di mistero per me, avevo 8 anni, poi 10, poi sempre più grande.
Non ho mai avuto nessun due ruote prima. Sono passato dai piedi alla macchina. E intanto le vespe e i loro radiosi proprietari mi passavano accanto. E' un po' come quando ti succedono un mondo di cose attorno e tu le vedi ma non le cogli veramente. Non so. Un po' come quando la tua ragazza ti lascia per un altro, e tu rimani sorpreso. Magari se ci pensi bene, c'era qualcosa, se guardi attentamente riesci addirittura a capire tutti i motivi. A mente fredda. Ma prima,anche se ti passavano attorno tu non li coglievi. Mi è sempre piaciuto guidare. La macchina. Ho fatto anche l'autista. Sono andato in giro per degli splendidi posti con delle auto che non avrò mai la possibilità di comperarmi, porsche, mercedes, bmw. Ho visto da quei finestrini, mezza Europa. Nei sedili posteriori avevo sempre qualcuno indaffarato a non accorgersi di quanto bello era il mondo.
Poi un giorno è successo. A mente fredda. Camminavo per Venezia. Tornavo dalle lezioni all'Università. Era una giornata bellissima. Metà aprile. La primavera era esplosa. Mi piace la primavera. E' la mia stagione preferita. Ti mette dentro nelle ossa, nel sangue, quel non so che di vivo. Ti risvegli dal torpore dell'inverno e con il sole sulla faccia cammini con calma, guardi i fiori, il verde nuovo, e senti il miracolo della vita. Lo senti, anche se non lo capisci. E magari cammini per Venezia. E magari stai tornando dall'Università. E ad un certo punto, lasci Venezia, alle spalle, e stai per prender un autobus quando vedi una scritta. E quella scritta ti rapisce. L'autobus parte, tu ancora a fissare quella scritta. Una targhetta in metallo, rovinata dal tempo. E' lì, ti guarda e dice: "125 primavera".
E in quel momento mi tornano alla mente tutte le facce sorridenti, tutti quei visi raggianti e felici. Tutte quei sogni di bambino nei quali me ne andavo in giro per i colli senesi in sella alla mia vespa. E in quella parola, "primavera" tutta l'essenza stessa della vita. Del sangue che fa quasi rumore mentre striscia nei sui percorsi. Alzo lo sguardo e sotto a quella scritta c'era una Vespa. Bellissima, piccolina e 125!
Era rossa, rosso come il rosso della bandiera, come il rosso dei tappeti persiani, del pennarello che da bambino usi per disegnare le ciliegie. Come il rossetto di Jessica Rabbit, come la camicia di Dylan Dog. Era distrutta. Ruggine, senza specchietto, la sella aveva due profondi tagli da cui usciva la gomma piuma, lo scudo era storto e rotto, il fanale dietro era formato da qualche rimasuglio di plastica rossa. Ed era bellissima.
Ho perso due autobus. Poi ho preso il terzo. E quell'immagine, quei colori e quei suoni che mi erano rimbalzati in testa non mi hanno più lasciato. Non ho fatto altro nei mesi successivi che cercarne una. E poi, l'ho trovata!
Ci ho messo quasi un anno a rimetterla a posto. Poi sono andato a farmi un giro. Ed ho capito. Quando dopo una ventina di chilometri mi sono fermato ad un semaforo. C'era una vetrina a lato della strada e mi sono visto riflesso. Avevo QUEL sorriso. Proprio quello. Come me lo ricordavo.
Ho fatto molta strada ormai sulla mia vespa. Ho rifatto strade che con la macchina avevo pensato stupende e mi sono reso conto che da dentro quelle scatolette è come vedere tutto alla televisione. Ti mancano il vento sulla faccia, il caldo, il freddo, gli odori, il sole che ti scalda la pelle. Non c'è bisogno dell'autoradio, c'è il mondo lì attorno. Non lo osservi. Lo vivi. Ne fai parte. Con la moto non avevo provato tutto questo. Le moto ti danno l'emozione della velocità e del brivido anche. Ma la sensazione di comunanza con il mondo intero che ti dà la vespa quando a 60 all'ora senti l'odore del grano maturo, e tutto intorno a te, giallo, papaveri e nuvole..
 


Alino

messaggio 44

FirstName=Romano Age=nd e-mail rmozzin@tnospamin.it Fri, 11 Jul 2003

PRIMAVERA...

QUESTO E' IL TUO NOME DOPO TANTE PERIPEZIE E BIONDINE TRASPORTATE A BORDO SEI ANCORA QUI,SEMBRA IERI CON I MIEI PRIMI SEDICIANNI,SALUTATO CON AFFETTO IL CINQUANTINO,SEI ARRIVATA TU SORELLA MAGGIORE,AMICA DI MILLE BATTAGLIE,DI FUGHE A MANETTA DI MOSCERINI NEGLI OCCHI E DI SABBIA SULLA PEDANA,QUANDO IN GIORNATA ANDAMMO A MARINA DI PISA E TORNAMMO INDIETRO DA MANTOVA,CON LA MOROSINA DEL MOMENTO,ORA DOPO TANTI ANNI RIVEDENDOTI E RINGRAZIANDO NICOLA IL MIO STUPENDO BAMBINO,MI SON DETTO PERCHE' NON VADO A PRENDERLO A SCUOLA A FINE MAGGIO,E COSI' IMMANCABILMENTE E' PIOVUTO PER VENTIGIORNI,ORA DOPO UN'ANNO INSCRITTO AL VESPACLUBMANTOVA SCORAZZIAMO CON QUALCHE KHILO IN PIU' E QUALCHE CAPELLO DI MENO MA LA PASSIONE NEL CUORE E' RIMASTA. DA BLU' NOTTE TI HO VESTITA DI ROSSO SGARGIANTE E SFRECCIAMO PER LE COLLINE FIORENTINE COME DOMENICA SCORSA AMMIRANDO PAESAGGI STUPEDI E RICORDANDO I TEMPI PASSATI,GRAZIE VECCHIA MIA PRIMAVERA SPERO CHE NICOLA ASSAPORI QUELLO CHE HO PROVATO IO,E' NO ! LA MITICA E' MIA A TE NE PRENDERO' UN'ALTRA. CIAO  A TUTTI E DIVERTITEVI IN VESPA.

messaggio 43

FirstName=Bianca Age=nd e-mail vespaspecial2003@libenospamro.it Mon, 26 May 2003

Imiei sedici anni li festeggiai in compagnia di uno strano essere, uno scooter di colore bordeaux, dall'accellerazione irregolare e dai freni che fischiavano in modo ossessivo. Il tutto accompagnato da un petulante rumore di marmitta che cacciava fumo bianco e maleodorante. Mi chiesi quasi subito quale fosse stato il motivo del rinnego iniziale verso una vespa (o lambretta, come la chiamava mio padre, che ha sempre cercato di convincermi che quello sarebbe stato un acquisto azzeccato), ma probabilmente a quell'età avevo una visione contorta della vita, e pensavo che avere uno scooter fosse stato più alla moda. Mai mi sono pentita nella mia vita più di quel momento. Lo scooter con me durò ben poco, forse due mesi, poi decisi di cambiarlo a causa dei vari difetti che cominciava a cacciare, e mi decisi ad acquistare Lei....la vespa special 50. Anno '81, motor e nuovo 47, bianca, e un'anima eccezionale. Da nove anni mi porta scarrozzando dalla penisola sorrentina alla costiera amalfitana, sempre fedele alla mia guida, mai un cenno di stanchezza (nonostante porti sempre un passeggero con me), ho cominciato ad amarla talmente tanto che ho imparato a cambiare la candela, regolare il minimo e cambiare il laccio della frizione...si, potranno anche sembrare cretinate, ma fatte da una che ha sempre portate unghie smaltate e mai lavato un piatto per paura di spezzarle è davvero tanto... Sono molto cambiata dalla sua venuta, ora mi sento tutt 'uno con lei; ormai ovunque vada, lo faccio con lei, le code di automobili la domenica pomeriggio le lascio agli altri, io zig-zago tra tutto quello che c'è da zig-zagare. La verità fondametalmente è questa: l'aver vissuto con lei i miei spostamenti mi ha fatto capire il vero senso di libertà, in ogni paesaggio osservato, c'è sempre la sua sagoma in un angolino, come un posto per lei ci sarà sempre nel mio cuore. Bianca

messaggio 42

FirstName=Carlo Age=34 e-mail carlo@rsc.anu.edu.au

Hi all, i hope those who read this do not find it to much trouble to read english...it is my native language i share both italian origin being born in Australia to italian parents...BASTA...I amrelatively new to VESPA yet i share heritage both heart and soul for vespa having my passion explode whilst travelling in Italia, Roma Citta Eterna e Napoli e italia dell'Sud.. having inspired deep emotions in me to bring this sickness back to Australia and get one. I own a PX200e 1998 grigio stellatta this sickness has both spread amongst friends and relatives in Australia who share similar passions. To all those who feel similar passions and soul stirring emotions...siete GRANDI! carlo

messaggio 41

FirstName=N.D. e-mail vespamania_1@hotmail.com

In Vespa è meglio

Tutto è iniziato quando, 2 anni fà, il mio ragazzo ha rimesso in vita una vecchia Vespa Primavera 125 e dopo piccoli spostamenti nelle campagne marchigiane abbiamo deciso di caricare "il bolide" con tenda e zaini, partendo l'anno scorso per Napoli e questa estate per la Toscana e dintorni. Naturalmente siamo partiti con giudizi negativi da parte di chi ci salutava e di chi ci guardava (sopratutto i genitori!!!). Partenza: Civitanova Marche Arrivo: tardo pomeriggio Arezzo Centro; dopo aver gironzolato per la città ci siamo inoltrati per la campagna, approdando alla piazzola "17" di un camping. Resoconto: fanale rotto, copri motore volato. Dopo aver visitato Arezzo e le sue TRATTORIE, ci siamo diretti verso Siena arrivando, sfortunatamente, il giorno dopo del Palio. Ripresa la strada un pò per caso, un pò per sentito dire, ci siamo trovati di fronte alla abazia di San Galgano, che merita di essere visitata, sia per la cattedrale totalmente priva del tetto, ma soprattutto per la "spada nella roccia" (versione italiana). Il tutto immerso in una splendida campagna Toscana. Il giorno succesivo dopo svariati chilometri e senza gravi danni, ci siamo imbarcati verso l'isola d'Elba ed è da lì che è inziato il vero e proprio divertimento del viaggio in Vespa. Abbiamo costeggiato da capo a piedi l'isola, passando dal magnifico mare alla folta vegetazione delle montagne. Sicuramente Agosto non è il mese migliore per girare l'Italia, ma soprattutto l'Isola d'Elba, sia per i prezzi(altissimi anche per i campeggi) che per il traffico motorizzato e non. Tolto questo piccolo neo, l'Isola d'Elba è un piccolo gioiello immerso nel mare che vale sicuramente di essere visitato (meglio se con un mezzo a due ruote, facile da reperire direttamente sull'isola). Tornati sulla terra ferma sempre, con la nostra temeraria Vespa, abbiamo visitato uno dei più antichi scavi Etruschi a Populonia che,anche se non abbiamo potuto girare completamente, ci ha affascianto ma meritava sicuramente più attenzione. Dopo a essere riusciti a schivare un temporale verso Grosseto ci siamo diretti a Sud per il parco dell'Uccellina. Delusi dal fatto di non poterlo visitare (per esercitazioni militari!!)ci siamo rifatti comunque gli occhi con la caratteristica rocca di Talamone nel golfo del monte Argentario. Anche se la stanchezza si faceva risentire (nella schiena e un pò più giù!), il giorno dopo siamo rimasti estasiati dalla bellezza, che non immaginavamo dell'Argentario, e dei suoi porticcioli. Nonostante la tentazione di tuffarsi nell'acqua limpida e nel verde della natura, ci siamo dovuti allontanare con rammarico verso una nuova meta. Dopo aver consumato un pranzo al sacco al ciglio di una strada, sotto gli occhi incuriositi dei passanti, ci siamo avvicinati verso le terme di Saturnia. A questo punto PANICO!!! Ci raccondiamo: ad Agosto prenotate qualsiasi cosa!!! altrimenti vi troverete come noi a vagare per chilometri per i paesi di Scansano, Manciano e Pitigliano (bellissimi soprattutto di notte) alla ricerca anche di un buco per dormire. Baciati dalla fortuna delle ore 18 abbiamo trovato un piccolissimo, casolare dove siamo stati accolti come se fossimo stati membri della famiglia (grazie Stella!!!) e abbiamo cenato sotto un cielo stupendo e immersi nella natura delle campagne Toscane. Sicuramente sono state le due notti più belle di tutto il viaggio, per la tranquillità e l'atmosfera un pò magica creata dal suono dei grilli e dalla sola luce della luna. Dopo aver passato una giornata da veri e propri turisti alla Terme di Saturnia, molto rilasanti, ma un pò maleodoranti, siamo ripartiti con un pò di rammarico dovendo lasciare dei nuovi amici. Con il passagio dalla Toscana al Lazio è cambiato anche il paesaggio intorno a noi: dalla campagna colorata e ricca di vegetazione siamo passati ad un paesaggio arido. Presi dalla nostra voglia di cultura abbiamo girato per le tombe etrusche di Tarquinia (ore 14 di fuoco)molto diverse da quelle di Populonia ma più affascianti per i suoi affreschi conservati benissimo. Partiti da lì ci siamo diretti verso la meta culinaria da noi preferita: Narni un paese in provincia di Terni, immersa nelle bellissime montagne Umbre. Dopo aver messo a riposo il nostro stomaco e anche la Vespa abbiamo visitato le cascate delle Marmore. Bellissime!!! ma siamo rimasti delusi del fatto che un fenomeno naturale possa essere visitato solamente in alcuni orari mentre in altri la cascata viene CHIUSA!!!(non l'acceso ma proprio il flusso d'acqua). Dopo aver abbandonato questo luogo fiabesco ricco di freschi sentieri che ti immergono totalmente nella natura circostante alla cascata, abbiamo ripreso la strada. Attraversata la Val Nerina e Norcia siamo giunti alla nostra ultima tappa: Le piane di Castelluccio, conosciute per la fioritura in primavera ma bellissime anche nel periodo pre-autunnale. La prima sensazioni che si sente appena arrivati, è di essere un nulla in confronto alla immensità delle montagne che circondano la vallata. Dopo esserci accampati liberamente e dopo un risveglio un pò freddoloso e soprattutto nella totale nebbia, abbiamo smontato per l'ultima volta e ci siamo avvicinati verso casa. Totale = 1350 Km di puro divertimento! Avendo come mezzo un 125 di cilindrata non potevamo usufruire di superstrade e tanto meno di autostrade; ma forse è stato proprio questo il bello di tutto il viaggio. Tirando le somme abbiamo speso circa 600.000 ognuno considerando i campeggi, la miscela e soprattutto il mangiare (BENE). Forse mi sono dilungata un pò troppo nel racconto, ma molte cose sono difficile da sintetizzare con poche parole, specialmete l'emozione di questo particolare viaggio. Naturalmente non siamo gli unici ad essere partiti con una Vespa, ma il bello è che quando ci si incontra fra "Vespisti" (e non solo)sembra di conoscersi da sempre. Spero di avervi trasmesso la stessa emozione che ho io dentro; e sempre se la vespa resisterà, arrivederci al prossimo viaggio, forse all'estero?????

 

indietro

Home