Parte 4

 

40° pensiero al vento

Ciao Paola, non sono un esperto di marketing, altrimenti non sarei qui adesso.. ma cerco di rispondere alle tue domande sul fenomeno Vespa e scooter..Approfitto di questa occasione per rendere pubblica questa mia personale analisi, nel caso potesse interessare altri, pubblicandola sul sito... Perchè Vespa è Vespa?.. Bella domanda, indovinata... Vespa è Vespa, perchè per l' Italia della ricostruzione post bellica, ha rappresentato un innovativo ed economico mezzo di locomozione, un mezzo di trasporto tra automobile e motocicletta, meglio di uno moto di allora, perchè più comoda e facile da usare, oltre al vantaggio di non sporcarsi gli abiti, perchè il motore è racchiuso dalla carrozzeria, e le gambe protette dal cosiddetto " scudo". Per chi non poteva permettersi un' automobile rappresentava quindi il mezzo di locomozione ideale. Negli anni diventò un  simbolo dell' Italia nel mondo, alla pari degli spaghetti della pizza, di Venezia, e nel settore automobilistico, come la mitica 600 Fiat, basta una di queste parole chiave, per identificare subito il nostro Paese. Non mancarono i tentativi di imitazione, tra i quali il più riuscito fu la Lambretta della Innocenti, che però ebbe vita molto più breve, infatti nel 1971, la produzione cessò, visto l' incalzante successo della Vespa. In tutto il mondo ci sono Vespa Club e siti internet dedicati a questo fenomeno, a testimonianza che il mito continua, sia per la Vespa, che anche se in forma minore, per la rivale Lambretta. Addirittura nella fredda Russia, alla fine degli anni 50, ci fu un tentativo palese di copiatura, più che imitazione... Non si può quindi negare che l' idea di Enrico Piaggio e Corradino d' Ascanio,, fu certamente tra le più indovinate dal punto di vista industriale, ma anche sotto l' aspetto socio economico. Sarebbe però ipocrita affermare che fu la Vespa il primo scooter nel mondo, vi furono precedenti tentativi di costruire scooter sia in Inghilterra che in America, se ricordo bene, ma che non ebbero nessun seguito. La Vespa oggi viene vissuta in  due modi diametralmente opposti: Il primo è dei tradizionalisti appassionati, come me e la maggior parte degli scooteristi, che sono molto delusi dalla scelta della Casa madre di avere sfruttato il nome Vespa, per costruire uno scooter che con lei ha ben poco in comune, specialmente dal punto di vista meccanico. La Vespa infatti ha sempre avuto 3 o 4 marce, mentre quella di nuova concezione, non ha marce, ma un variatore automatico, quindi il modo e il piacere di guidarla è completamente stravolto. Fortunatamente è ancora in produzione, anche se non pubblicizzata, una versione classica, un unico modello purtroppo, la PX, che però non sembra avere un futuro molto roseo, a quanto si sente in giro, c' è infatti motivo di pensare che così come è stata eliminata la versione 200, piano piano uscirà di produzione.. L' altra parte dei Vespisti, quella che si è lasciata sedurre dalla nuova serie Et2 Et4, senza cambio, credo che sia formata da persone che l' hanno comprata per curiosità, o perché rispetto agli scooter tutti uguali, in fondo ha una linea più morbida e ancora una carrozzeria in metallo, non credo che tra questi ci siano molti ex Vespisti classici, e comunque ho conosciuto persone amareggiate per avere distrutto la loro Vespa, a causa dei maldestri incentivi sulla rottamazione, che darebbero qualunque cosa, per tornare indietro. Del resto abbiamo subito un vero lavaggio del cervello e una sorta di "ecoterrorismo" da parte dei media, poco informati o comunque spinti da interessi politici economici. Chi sceglie uno scooter oggi, rispetto alla moto o l' automobile, per sostarsi, credo lo faccia per le stesse ragioni che hanno decretato il successo della Vespa ai suoi albori, in più per la facilità di muoversi nel traffico, verrebbe anche da dire per l' economicità dovuta ai bassi consumi, ma questa si scontra duramente con i premi assicurativi che notoriamente sono saliti alle stelle per gli scooter di piccola e media cilindrata, di questo se ne sono occupate, purtroppo inutilmente alcune trasmissioni televisive... Spero di essere riuscito a darti una idea del perchè Vespa oggi e ieri.. e domani.. chissà, forse resteranno, come purtroppo ci fanno presagire tutte le difficoltà burocratiche (revisioni frequentissime, criminalizzazione ella categoria e blocchi del traffico..) solo un baluardo di un numero ristretto di nostalgici sparsi per il mondo, ma fortunatamente più vicini grazie ad internet.. Gianluca

----- Original Message -----From: paolas****** Subject: Richiesta informazioni...

Ciao Gianluca, sono Paola e da qualche giorno "bazzico" per il tuo sito...Avrei un favore da chiederti...Siamo un gruppo di ragazzi che studiano marketing a Parma (...io,però, sono napoletana doc!) e stiamo realizzando per un esame un'indagine di mercato sul mondo della Vespa...A dire il vero però non ce ne intendiamo molto...e abbiamo bisogno di capire alcune cose: perchè "Vespa è Vespa", cosa spinge ad acquistare una Vespa anzichè un altro scooter, quali sono le principali caratteristiche che un acquirente ricerca in uno scooter in generale e in una Vespa in particolare...ma soprattutto...i nuovi modelli, rispetto a quelli "storici" come sono vissuti? In linea con la tradizione? Diversi? E perchè?Saresti così gentile da darmi una mano a raccapezzarmi in questo mondo affascinante, ma per me così nuovo, della Vespa? Un grazie anticipato Paola.

39° pensiero al vento

Condivido con voi questa passione da quando avevo 2 o 3 anni, da quando viaggiavo sulla Vespa di mio padre e sognavo di diventare grande, di poterla guidare io stesso. E intanto La vespa era compagna delle mie giornate di allora e degli anni successivi, quando finalmente, per lei, solo per lei, la vecchia VNA del 58, presi la patente A. Ma Vespa ce l' avevo forse nel sangue, una trasmissione di passione quasi atavica per lei, per i motori e la meccanica.. che veniva dai nonni e forse dai bisnonni. La passione non si è fermata, ma anzi, ad ogni piccola difficoltà burocratica ed economica, il fuoco interiore si alimentava sempre più. Da sempre schivo verso computer e internet, mi collegai la prima volta grazie al pioniere in Italia del free access "Tiscali", quando lessi su una rivista di motociclismo, che su internet c' era il sito del Vespa Club. Da allora passò poco tempo a quando, con le mie conoscenze di html a livello zero, decisi di provare a creare una pagina dedicata al mio sogno, che da anni si chiama Vespaforever. Grazie a questo sito artigianale, ho conosciuto molte centinaia o migliaia forse di Vespisti, e ricordo un disaccordo solo con un saccente ingegnere che continuava a criticare le mie poche cognizioni, ma bastò invitarlo gentilmente a correggere lui i miei errori, per non sentirlo più. Credevo che il capitolo fosse ormai chiuso, ma sulle linee telefoniche, oltre ai dati, scorre anche tanta invidia e cattiveria, purtroppo... In un primo momento avevo reso pubblica la mia costosa banca dati sui codici colore di cui ero gelosissimo, ma a seguito di un personaggio che copiò le mie pagine per trasferirle pari pari, errori compresi, nel suo sito con affascinanti effetti flash, capii che non potevo dare tutto in forma gratuita. Avevo e ho molte spese per mantenere il sito, e dagli sponsor, al momento in cui scrivo, non ho ancora incassato un solo centesimo. Da li la decisione di fornire i dati sui colori, in cambio di un minimo riconoscimento e il modo più semplice mi sembrò quello di chiedere un' offerta libera sotto forma di ricarica telefonica. (sarebbe bastato inviare i numeri) Tante centinaia di mail con numeri inventati o già utilizzati e UNA, SOLO UNA RICARICA VALIDA, del minimo valore in commercio. Credevo ingenuamente che chi si può permettere, a differenza di me, di spendere migliaia di euro per restaurare una Vespa, fosse ben lieto di spendere pochi spiccioli per venirmi incontro.. Ecco invece un' altra doccia fredda, qualcuno scrive sul forum di VespaForever, che in un altro sito mi stanno offendendo, vado a vedere, rispondo in maniera gentile, spiegando le mie ragioni, e ricevo messaggi offensivi, colmi di invidia e cattiveria, addirittura dovrei secondo un "portavoce", vergognarmi di questo minimo contributo che intendevo chiedere, non sono un Vespista ma un individuo spregevole e devo solo vergognarmi! Vergognarmi di cosa,, di avere speso tutto il mio tempo libero rincorrendo un sogno e regalando volentieri tanti servizi gratuiti tanto da essere segnalati sui siti che pubblicizzano le risorse "gratis" di internet? Che delusione !GianlucaP.S. Avevo eliminato il servizio, ma poi ho capito che così facevo il gioco di chi "non mi voule bene", per questo sono tornato sui miei passi e ho ripristinato la pagina

38° pensiero al vento

Ciao Marco, ho letto il tuo messaggio e mi è rimasto l' amaro in bocca. Mi è sembrato di tornare indietro di un paio di anni, quando cercavo un bravo meccanico per la mia ET3, sapessi che rabbia e delusione, uno mi rispondeva che non riparava le Vespe, un' altro che aveva troppo lavoro, un' altro mi diceva torna la prossima settimana, e ci sono tornato 5 - 6 volte, prima di mandarlo a... Mi sono allora recato ad un centro autorizzato Piaggio, dove mi hanno detto che lo potevano fare, ma dovevo lasciare la Vespa per almeno un mese, e che non mi sarebbe convenuto, ma io mica avevo fatto questioni di prezzo, nel frattempo mi proponeva di comprare un mostro frullatore in plastica senza marce, “piuttosto vado a piedi” gli ho detto, e sono partito a tutto gas, perchè per fortuna la Vespa andava ancora benissimo, era solo un problema di sicurezza. Allora sono andato dal mio venditore di ricambi e gli ho spiegato le cose, chiedendo un consiglio su un bravo meccanico che avesse voglia di lavorare, mi ha consigliato un suo amico... Ci sono subito andato, mi ha fatto aspettare almeno un quarto d' ora, intanto che parlava con dei ragazzini che ammiravano un altro frullatore, poi quando è stato il mio turno, ha guardato come schifato la mia lucidissima Vespa e mi ha detto che non riparava Vespe, al che gli ho fatto notare che ero stato mandato da un suo amico che mi aveva detto che era bravo con quel tipo di motore, non potendo più tirarsi indietro, mi ha assalito sparandomi una cifra assurda (ma anche a lui non avevo fatto questione di prezzi!!) e dicendomi che era disposto a ritirare la mia Vespa per vendermi un nuovo scooter di plastica. Gli ho risposto arrabbiato che si doveva vergognare e che sputava nel piatto dove aveva sempre mangiato, era rimasto senza parole, mentre io, già sulla Vespa, partivo con una paurosa impennata lasciando  di stucco lui e i ragazzini, forse un po' meno convinti che i loro scooters potessero avere simili prestazioni. Purtroppo, a quel cosiddetto meccanico, adesso hanno dato la concessione della Harley Davidson, che vergogna, un marchio così prestigioso in mano a certi cafoni! Quindi la tua lettera nella quale ti lamenti di atteggiamenti simili, mi serve da sfogo, ma non mollare, assolutamente non mollare!!! Io allora avevo risolto brillantemente il caso, trovando un bravissimo e onestissimo meccanico di periferia con un' officina in miniatura, che mi ha fatto un lavoro perfetto spendendo una sciocchezza, almeno un quinto di quanto sparavano gli altri in camice bianco, con tanta puzza sotto il naso. Anche tu troverai certo un bravo carrozziere nella tua città, conosco un Vespista di Verona che ha fatto riverniciare la sua Vespa, ti mando il suo indirizzo, se vuoi contattarlo per chiedergli informazioni, scrivi a ############# e buona fortuna ! ----- Original Message ----- From: <marco.####@libero.it>ciao, sono un vespista novello , ho acquistato da poco una vespa 125 pxe
vorrei restaurarla ma ogni carrozziere che mi reco per chiedere informazioni mi scaccia in malomodo..... essere vespisti è così difficile, vorrei sapere se nella mia città ci sono volonterosi verniciatori o riparatori di vespe, magari che lo fanno di secondo lavoro chissà.... io vorrei riverniciala, magari cambiandole colore è possibile...... cosa devo fare a chi mi devo rivolgermi senza essere imbrogliato o buggerato........
MARCO ### VERONA

37° pensiero al vento

Fine anno, inizio nuovo anno, tutti gli editoriali si impastano in un mix di auguri più o meno sentiti, e di bilanci più o meno credibili, per terminare con tante promesse, ancor meno attendibili. Io, "bastian contrario" per vocazione, più che auguri, posso scrivere speranze, speranze che l' essere entrati a tutti costi in Europa, (in un modo che mi riporta alla mente un carismatico e discusso personaggio del passato), ci porti anche e finalmente qualcosa di buono, che non siano solo incombenze e perdita continua della nostra Grande Identità, ma sul tema troppo ci sarebbe da dire... i bilanci li lascio a chi ha mercantizzato la propria passione, trasformandola in business, a volte sputando nel piatto dove ha sempre mangiato, io scrivo qui solo per passione e spero di non cambiare mai rotta, certo non disdegnerei un aiuto, ma solo per tamponare un po' di spese, non certo per speculare su una passione, perchè la passione è qualcosa di innato, di profondo, di radicato in noi, svenderla sarebbe triste, al pari di chi si svende sui marciapiedi. Infine le promesse, non ne faccio perchè non posso, posso solo sperare di avere sempre un ritaglio di tempo ogni giorno, da dedicare al sito e a voi, i grandi progetti li lascio volentieri ai demagoghi, per me tengo solo le utopie, quelle non si possono promettere, la mia promessa diventa quindi un vorrei, un vorrei non crescere mai, un vorrei guidare sempre la Vespa, con lo spirito del quattordicenne, un vorrei poter fare impennate e vantarmi del rombo di una "proma", ma questa forza, questo entusiasmo, va alimentato, ogni e-mail, ogni scatto del counter, contribuiscono a fami capire che in fondo è giusto così, ogni piccolo consenso, da la forza e la voglia di passare nel traffico di frullatori in plastica, con l' orgoglio di sempre, quindi grazie a tutti voi che condividete la mia passione, grazie a lei, ogni volta che col piede spingiamo il crick starter, è sempre la prima!

36° pensiero al vento

Risposta ad una ex Vespista

Ciao Stefania, "i miei complimenti..." per la laurea, per il lavoro subito trovato, per il tuo lungo messaggio come sempre, piacevolissimo da leggere, magari "a tempo perso", potresti prendere in considerazione l' ipotesi, per niente azzardata, di fare la scrittrice.. Come ho sempre sottolineato, la parte che preferisco del mio sito è quella che lascia spazio ai racconti dei visitatori, purtroppo non ha avuto il successo che credevo, ma è per questo che cerco di mantenere i rapporti specialmente con chi sa trasmettere emozioni scrivendo...   Mentre leggevo la tua dettagliata descrizione del viaggio in Sardegna su quel "Leo", (nome che mi evoca ricordi non proprio piacevoli, per cui subito l' ho preso un po' in antipatia, scusami....) mi si drizzavano sempre più i capelli mentre procedevo nella lettura, in realtà la descrizione è così ben fatta che mi sembrava di seguirvi, in Vespa ovviamente, in quel vostro tortuoso itinerario montano. Si perchè come in un bel libro giallo, la suspance cresceva, riga dopo riga, mi domandavo in pratica se ti eri proprio ricreduta sulla Vespa, poi..... per fortuna il lieto fine. Non che ti voglia costringere a ricomprare la Vespa, può anche essere una delle tante piacevoli parentesi, che si aprono e richiudono, nel nostro vivere, ma sai cosa dico quando mi chiedono se trovo soddisfazioni nel mio sito? Dico sempre che la più grande soddisfazione, è quella di essere riuscito a strappare alla rottamazione alcune decine di Vespe di persone indecise, che si sono fidate dei miei consigli e infine hanno condiviso il mio punto di vista. Fino da bambino soffrivo nel vedere accatastate le auto dai demolitori, e ricordo che chiedevo sempre se si potevano recuperare e rimettere in strada. Mi hanno sempre trasmesso fascino le cromature e le forme tondeggianti, la ridondanza di particolari estetici e di lamiera che caratterizzava i vecchi veicoli. In realtà non sono appassionato solo di Vespa, ma un po' di tutti i mezzi di trasporto che hanno fatto storia, come la 600, inimitabile esempio della voglia di crescere e vivere dell' Italia che si scrollava di dosso le ultime polveri della guerra e il suo successo cresceva di pari passo col boom economico. Ma lo spazio, le possibilità economiche, in primis, mi hanno concesso di coltivare solo la passione per la Vespa. Non disdegno la sua rivale dell' epoca, ma solo lei riesce a farmi battere ancora forte il cuore, a farmi provare emozioni che potrebbero, a chi non è appassionato, sembrare a dir poco "strane". Ma io ne vado sempre orgoglioso, orgoglioso anche un po' di questa mia immaturità che ogni giorno porto a spasso con me.. Un particolare mi ha fatto notare che in fondo, per te la Vespa forse non è solo una parentesi, come scrivevo prima, il fatto che tu resti iscritta ai gruppi del sito e ne scarichi se non altro i non pochi messaggi. Chissà se un giorno nel tuo garage, accanto all' altrettanto mitico Ciao, non ritornerà la Vespa ad illuminare gli occhi, quando alzerai portellone ogni mattina...   Gianluca ---- Original Message ----- From: Stefania
Ciao Gianluca, che piacere risentirti! Non mi hai affatto disturbata, anzi! Piuttosto, mi sono sentita io piuttosto verminosa per il fatto di essermi eclissata così... Innanzitutto, ti rispondo solo oggi perché purtroppo durante la settimana non sono a casa e non ho internet, quindi tutti i vari  messaggi possono avere dignitosa risposta solo in questi due stringati giorni. Ma andiamo per gradi, perché se non ti faccio il riassunto delle puntate precedenti non ti metto nemmeno nelle condizioni di capire! Dove eravamo rimasti... Forse non ti ho nemmeno detto che dopo la "partenza" della Vespa c'è stato l'arrivo della mia laurea. Finalmente, qualcuno in cielo c'è ed ha pure guardato giù! Che esaurimento, alla fine ero proprio stufa marcia, e il giorno immediatamente successivo ho imboscato tutti i libri, l'elaborato di laurea, tutto quello che riguardasse i 7 (dico 7...!) anni trascorsi al Politecnico di Milano. Bene, ho preso un luuungo periodo di riposo, ma siccome per alcuni il parametro di riferimento per riposo post laurea è "3 settimane a Cuba", è doveroso per me specificare che si è trattato di qualche settimana a casa in panciolle totali, e poi una vacanza tardiva - per ragioni organizzative - in Sardegna. E qui si è verificato un episodio che avrei dovuto raccontare agli amici vespisti, ma che la pigrizia ha messo nel cassetto. Si tratta di questo. Io e il mio Vespaman desideravamo farci un giretto nell'entroterra (era il Goceano? Oddio, non mi ricordo più, faccio confusione!) con un bel mezzo a due ruote... Una Vespa sarebbe stata così carina e romantica, e così ci siamo informati per un noleggio presso uno di quei bei noleggiatori un po' improvvisati... Il quale aveva a disposizione un px 125 (non visto, poiché avevamo potuto solo telefonare), che ci ha un po' scoraggiati per la sua - presunta - scarsa adattabilità a percorsi tipicamente tortuosi e ripidi come quelli dell'entroterra sardo, e il funzionamento a miscela: niente da dire in posti "normali", ma in quella regione appena esci un poco dai centri abitati, non trovi più nemmeno la benzina, altro che la miscela... Il noleggiatore, gentilmente, ci avrebbe fornito una bella bottiglia di plastica con una riserva da portarsi appresso, ma chi si fidava? E se poi col caldo, la fatica dei percorsi e il dolce  peso di due persone ci fondeva il motore? Troppo rischioso, era come affrontare un camel trophy con la Punto. E allora, ci siamo rivolti all'AVIS (il salasso avrebbe riguardato solo il portafoglio, non il sangue), fiduciosi in una catena grande e nota, dotata di molti mezzi, assistenza, etc. La gentile signora del noleggio ci offriva per il nostro tragitto un bel plasticone: un Leonardo 150 nero. Le sue caratteristiche tecniche rispondevano meglio della Vespa alle nostre esigenze, e quindi abbiamo firmato e lasciato il documento con allegate le necessarie decine di Euro. Un altro dipendente si preoccupa quindi di accenderci il mezzo... Accendere, ma di cosa stiamo parlando? Il Leo sembra un po' riluttante, ma noi in fondo conosciamo solo le Vespe, di Aprilia non ci intendiamo, e l'addetto ci convince facilmente, dall'alto della sua esperienza, che i mezzi Aprilia tendono per loro natura ad avere "la partenza un po' rallentata". Sarà... Prendiamo il nostro Leo, come già l'abbiamo familiarmente ribattezzato, e partiamo. Inevitabile, ineluttabile il confronto con la Vespa... Questo plasticone nero non ha la scocca metallica metallizzata, ma io, da passeggera, avverto subito la sensazione di comodità e comfort che derivano dalla posizione naturale che riesco a tenere sul quell'ampio sellone, grazie agli appoggiapiedi in posizione ottimale... Man mano che passano tempo e km, non avviene quello che invece era consueto in Vespa: il tempo che sono in grado di trascorrere a bordo del mezzo non è più dettato dal mal di schiena che colpisce sotto le frustate delle irregolarità stradali; quegli ammortizzatori di concezione motociclistica mi danno la sensazione di essere in poltrona e guardare un bel camera car in tele. Il mio Vespaman, da parte sua, si gusta la sicurezza dei freni a disco, e la sicurezza di sapere, dall'indicatore del liquido di raffreddamento, se il Leo soffre  ed è il caso di lasciarlo un po' "respirare". Soddisfacente, non c'è che dire. Pensieri malinconici si rivolgono alla Vespa, che con la sua storia e tradizione perde battaglie ad ogni curva contro la meccanica di un mezzo che dell'impostazione più "motociclistica" fa il suo punto di forza. Saliamo di quota,  e un bel panorama si apre ampio e maestoso di fronte a noi: i monti sardi, addolciti da un tempo immemore prima ancora che le Alpi "sorgessero dall'acque", dormono pacifici sotto le loro coltri gialle e incolte. Paesaggio da foto, decidiamo di fermarci e scattare. Siamo in mezzo al nulla, solo un nastro grigio ci ricorda che esiste la civiltà: per il resto, di fronte a noi c'è la natura selvaggia, e idem parecchi km dopo di noi, e idem parecchi km prima. Il cavalletto della macchina foto può pure stare in mezzo alla strada, nel posto più congeniale per l'inquadratura desiderata, tanto le statistiche dicono che nessuno transiterà di lì per la prossima mezz'ora. Naturalmente ci immortaliamo insieme al nostro compagno di viaggio, con un autoscatto. Provo anch'io il Leo, sebbene non abbia la patente per farlo, poi ripartiamo. Attraversiamo un paesello in piena festa patronale, e un paio di km dopo ci fermiamo da un benzinaio - rara presenza in quei luoghi - a fare rifornimento. Il benzinaio, che sembra più un attempato pastore, ci serve gentilmente; richiudiamo la sella, e... non parte. Non parte. Di nuovo non parte. Al caro Leo è morta la batteria, e quel mezzo così motociclistico, 4 tempi, non ha il kickstarter. Siamo fermi. Potevamo esserlo in mezzo al niente, dove avevamo allegramente sostato poco prima, invece siamo in questa stazione di rifornimento, poco fuori un paesello che vista l'ora tendente alle 12 si appresta a ritirarsi a casa, al riparo dalla canicola  con davanti un bel pranzo. Ovviamente passano 4 persone in croce, nessuno ha i cavi, il benzinaio men che meno, e noi non sappiamo cosa fare. Stiamo valutando se chiamare o no quelli dell'AVIS (siamo a più di un'ora di straducole), quando dal benzinaio arriva sgommando un ragazzetto, poco più che adolescente, alla guida di una rombante bravo adeguatamente elaborata. Spalanca la portiera, e l'impianto hi-fi a tutto volume libera nell'aria un trascinante ritmo di balli sardi. Il nostro benzinaio lo ferma subito iniziando a parlargli nel suo vernacolo. Sicuramente sta spiegandogli il problema, e noi assistiamo impotenti a questo dialogo incomprensibile. Per immediata conseguenza, il ragazzetto gira l'auto e riparte, sempre sgommando, verso il paese. La nostra attesa questa volta è fruttuosa, perché il tizio ha recuperato sollecitamente un paio di cavi con cui riusciamo finalmente a risuscitare il Leo. Decidiamo a questo punto che è troppo tardi per proseguire il giro, e torniamo all'AVIS protestando sonoramente; il rimborso non arriva, ma c'è una sostituzione di batteria grazie a cui possiamo proseguire per un altro itinerario. Risolto che la morte della batteria era imputabile alla negligenza del noleggiatore, ci rimane un'ottima impressione del mezzo, e l'amara constatazione che per fare qualcosa di "serio" la Vespa deve purtroppo cedere il passo a mezzi più evoluti. Qualche giorno dopo arrivano le foto: ecco i fantastici paesaggi, e noi... ma cos'è quella schifosa macchia nera e opaca che si intravede dietro? Il Leo? No, che orrore, la mia Vespa blu cobalto sarebbe risaltata brillante e tonda, in un'armonia fantastica tra cielo e terra! Quel mostro sembra un'informe macchia di greggio spiaggiato, non si distingue neanche bene, e quel poco che si distingue è meglio lasciarlo perdere! No, no, non esiste proprio! Niente potrà essere mai come una Vespa, per brutta che sia, per variatore che abbia... Giammai! che si tengano i loro accidenti tecnologici! Se Bettinelli è andato in Vespa per tutto il mondo, noi possiamo benissimo girare tutto il confine nazionale! Comunque, finita la vacanze con le sue avventure e disavventure, ho iniziato a lavorare in uno studio di ingegneria, e al lavoro ci vado sempre in Piaggio, ma.. mi accontento di un Ciao. Per carità, da tirare su e giù per i marciapiedi cittadini è più comodo della Vespa e dei suoi 98 kg, ma... quanta nostalgia! Sono ancora iscritta al forum, ma purtroppo io non capisco un'acca di meccanica, e invece i veri vespisti tengono vivi i loro mezzi grazie a tutti questi scambi che per uno che se ne intende devono essere appassionanti... Io mi sono sempre limitata alla romanticità della "scorza", dentro non ho mai guardato! Avevo pregato l'acquirente della mia Vespa di ridarmi il tagliando dell'assicurazione, una volta scaduta la copertura; questo tizio ha pensato bene di riportarmi in blocco il pacco dei documenti, bollo e libretto compresi! Glieli ho riportati immediatamente, ma non so come abbia mai girato questo signore, in trent'anni di "Ciao"... Meglio non approfondire. Le e-mail del forum non mi danno fastidio, solamente mi sono rattristata quando ho visto a volte scadere i toni della conversazione. Da parte di vespisti non sta molto bene! Non ho ancora avuto modo di informarmi bene sulla nuova Vespa, ma il px 4 tempi dovrebbe essere davvero un trait d'union tra le varie anime, dalla tradizionalista all'ecologista. In effetti, quanto a polveri fini il 2 tempi era uno scandalo, e a me piangeva il cuore ogni volta che versavo la latta d'olio Piaggio (peraltro piuttosto costosina...) nel serbatoio dell'olio (fai finta di non aver letto!). A proposito di polveri fini, forse lo saprai già, forse non lo sai a causa dell'informazione sempre faziosa, ma i limiti per le polveri fini sono piuttosto buffi. Se non sbaglio, ora li hanno portati a 50 microgrammi/mc. Be', tu considera che in una stanza chiusa con dei fumatori in azione il livello schizza senza esitazione a 5000... e forse ti interrogherai su dove stia realmente la tutela della salute! Non mi ero dimenticata degli amici vespisti, solo mi sembrava di aver meno voce in capitolo che mai... E poi l'ispirazione mi difetta proprio, ora che mi manca il mio mezzo! Quanta indipendenza, quante soddisfazioni nel farsi "un giretto", specialmente d'estate... Ora dove vado, in macchina? A farmi un giro del lago bella al chiuso? La bici sarà carina, ma non faccio certo un itinerario da 70 km. Uffa... Devo lavorare tanto, e mettere da parte un po' di dané... e magari ora dell'inverno prossimo avanzo qualcosa per un acquisto, giusto per affrontare il freddo con lo spirito giusto! Ma io fantastico, meglio tornare coi piedi per terra, e tenere a bada i fremiti quando vedo recapitarmi per posta il nuovo catalogo Tucano. Per ora, l'unico ricordo della Vespa è una bella cicatrice ipertrofica (o cheloide?) sul ginocchio destro, che se non si può togliere mi rammenterà per sempre quella caduta vicino al ponte di Oleggio, che ha così cambiato la mia vita! Non ho curato molto la forma, ma ho preferito concentrarmi sul sunto di questi ultimi mesi. Intanto sono contenta che tu ti sia ricordato, pensavo che fossi concentrato sulla gestione del sito, i nuovi soci, i vecchi da tenere a bada, e avessi dato per persi quelli che "ascoltano senza partecipare". Be', allora alla prossima, e buona settimana! Ciao Stefania

35° pensiero al vento

Seconda Lettera Aperta.. Lettera inviata alla Piaggio il 9-11-02

Salve, ho un sito web (www.vespaforever.com) i cui tanti visitatori lamentano spesso la difficoltà nell' ottenere ricambi e documentazione tecnica sulle loro Vespe. Nessuno pare apprezzare le vespe serie et2-et4, e anche la nuova PX, pare abbia prestazioni limitate. Sono convinto che un maggiore interesse verso chi continua a considerare la Vespa per quello che è, l' oggetto di culto che fa riconoscere immediatamente l' Italia nel mondo, molto più popolare degli spaghetti, non porterebbe che giovamento alla Vostra azienda, sia in termini economici che di affezione. I vespisti si sentono un po' traditi, dalla casa madre. E' lodevole il vostro servizio di vendita ricambi on line, ma purtroppo, ne sarete consci anche voi, oltre ai prezzi, per forza di cose inaccessibili ai più, la disponibilità di articoli è molto limitata. Altri, privati, invece ne hanno fatto un vero business in Italia, inutile fare i soliti 3-4 nomi, ma penso che potreste prendere qualche spunto dalla SIP tedesca, solo sfogliando i loro cataloghi, che peraltro inviano gratuitamente, traspare la grande passione per il MITO VESPA in quel paese, tanto che moltissimi italiani, si rivolgono a loro per ricambi e personalizzazioni, alle quali sarei portato per natura ad essere contrario, sui mezzi storici, ma guardandole con l' occhio dell' appassionato, al quale batte ancora forte i cuore quando si avvicina l' inconfondibile rombo del motore di qualsiasi Vespa, riesco ad apprezzarle, e se solo potessi permettermelo, oltre a restaurare le mie tante Vespe, ne creerei una super personalizzata. Spero vogliate cogliere lo spirito critico, ma costruttivo, da questo mio messaggio

Gianluca Ecco la risposta giunta dopo pochi giorni, devo riconoscere che il signor Lari, è sempre molto corretto e gentile :

Gentile Sig. Gianluca, Nel ringraziarLa per averci contattato, desidero informarla che abbiamo letto con molta attenzione le Sue osservazioni in materia di ricambi in particolare gli aspetti dedicati alle Vespa d'Epoca delle quali terremo senz'altro nella dovuta considerazione - cercando nel contempo, di prestare per quanto possibile, tutta la ns. attenzione alle esigenze di tutti i clienti "Vespa". Mi permetto di suggerirLe di trasmettere il Suo messaggio direttamente ai responsabili del ns. servizio Ricambi2R - cui potrà accedere tramite il presente programma "contact us". Cordiali saluti ============= Fiorenzo Lari Customer ServiceTwo Wheeler Business Unit / After Sales Service Piaggio & C. - ITALY

34° pensiero al vento

Tutto gratis? Quando, circa 2 anni e mezzo fa, decisi di dare una piccola svolta alla mia passione per la Vespa, e con un po' di spirito di protagonismo, pensai di mettere in piedi con i miei pochissimi mezzi e conoscenze, questo sito, non prevedevo certo tanto successo, misurato in numero di visite e consensi, non prevedevo che una nota rete televisiva pensasse di dedicare 15 minuti di programmazione notturna a me e a VespaForever, non prevedevo che buona parte dei servizi gratuiti che la rete offre, diventassero a pagamento. Non prevedevo nemmeno l' acqusto di fotocamere digitali, nuovi computers e bollette telefoniche stratosferiche. Ma ho sempre cercato di mettere la mia passione a disposiziobne di tutti, gratuitamente. Ho speso e spendo molto del mio "poco" tempo libero per cercare di scrivere in quell ' ostico linguaggio che è l' html, ho speso denaro, e tanto, per comprare tutte le pubblicazioni sulla Vespa e ogni rivista in edicola, dove poter attingere notizie tecnico-burocratiche. Purtroppo qualcuno mi ha criticato perchè ho chiesto un offerta libera, minima, non certo per arricchirmi o comprare nuove Vespe, ma nella speranza di recuperare almeno una piccola parte di spese, e ci credevo... povero illuso....... Volete sapere come è abdata fin' ora? Un unica offerta di 10 euro, pari ad 8 euro di ricarica, tantissime richieste con invio di codici inventati o già utilizzati, quindi solo tempo perso, E gli sponsor? L' unico a cui devo fare i complimenti per la serietà è giacomelli Sport, che mi invia regolarmente il resoconto della situazione, con numero di accessi e bonus maturato, peccato che per ora i clienti siano stati solo due in tutto questo tempo, e sia ancora molto al di sotto della cifra minima richiesta per ottenere il riconoscimento... Poi contatti e proposte ricevute da una Notissima azienda multinazionale, di cui posso solo citare l' iniziale (P......), di venditori di ricambi e riviste tecniche, ma nulla di concluso, almeno mi aspettavo un cortese, no grazie, dopo avere rifiutato la loro elemosina... In pratica le passività non si contano, le attività, 8 euro di ricarica omnitel... Però quando negli ultimi giorni mi sono rivolto ad un sito che viene reclamizzato come fornitore di risorse gratuite per i webmaster sgangherati come me, ad una mia domanda ho ricevuto questa risposta : " gentile signore, la ringraziamo per averci accordato la sua fiducia, il nostro staff tecnico, ha valutato la sua richiesta e le proponiamo quanto segue: per una risposta di carattere meramente generale, richiediamo un contributo di 50 euro, per una risposta più approfonmdita, 150, se le interessasse invece uno studio dettagliato dell' argomento in ogni suo aspetto tecnico e burocratico, abbiamo valutato di poterle offrire il nostro servizio con un contributo di 900 euro..." Sono l' unico rimasto con scritto "giocondo sulla fronte"? Forse uno dei pochi ma quasi me ne dovrei fare un vanto a questo punto, ben vengano, se mai ci saranno offerte o sponsor seri, altrimenti, fino a che potrò continuerò così, poi la passione, eventualmente continuerò a viverla direttamente seduto su una sella in similpelle, con due ruote 3-50-8 sotto, piuttosto che su una sedia girevole a 5 ruote di fronte ad un monitor...

------------------------------------------------------------------------------------------------

33° pensiero al vento

Appena tornati dalle vacanze, ecco che inesorabile riprende la routine di tutti i giorni: lavoro, stress, studio, ecc, Eppure durante tutto l' anno i momenti migliori che possiamo regalarci, sono legati alla nostra soddisfazione, a noi stessi! Certo durante l' estate ormai trascorsa, abbiamo dato libero sfogo alla nostra passione, ci siamo un po' lasciati andare a considerare la nostra Vespa, quasi un mezzo di trasporto, quale doveva essere in origine, ma oggi il suo ruolo più adatto, è l' oggetto di culto, la cosa che curiamo tutti i giorni con passione da ben pochi compresa. Così, adesso che le occasioni di sfoggiarla come un gioiello, quale è, stanno diminuendo, le si dedica un po' più di tempo a lucidarla, quasi accarezzandola; finalmente si cambia l' olio, si ingrassano le trasmissioni, ci si ferma un attimo, a lavoro finito, per ammirarla, quasi la volessimo immortalare nella sua perfezione dentro la nostra mente, come una bella foto... Per fortuna, per molti la Vespa non andrà in letargo, ma continuerà ad essere la compagna delle giornate, anche quelle più fredde, ricordandoci però i fari accesi di giorno, e il controllare continuo delle lampade che si bruciano, ma inchinarsi continuamente davanti alle direttive europee, significa anche fare cose insensate, purtroppo. Chissà per quale strana coincidenza poi, recepiamo solo le norme che ci pongono limiti e incombenze, le altre... si ogni tanto se ne parla, ma poi passano nel dimenticatoio.. Non parliamo poi dei comuni dove bravi sindaci con grande senso umanitario, si preoccupano così tanto della nostra salute, da vietare l' accesso ai mezzi non catalizzati e ai motocicli a due tempi. Si sono forse dimenticati che ogni due anni sottoponiamo i nostri mezzi a revisioni severe e costose, e ci viene rilaciato un adesivo che certifica la conformità alle rigide normative dei nostri veicoli? Erano belli i tempi di Vacanze Romane: niente casco, niente revisioni, un ' assicurazione legata alla patente, e tanto buon senso in più, più che sufficieenti a regalarci un sorriso, che oggi a volte a stento, riusciamo a estrapolare, basta non fermarsi mai a pensare.....

-----------------------------------------------------------------------------------------------

32° pensiero al vento

Me lo dicono tutti " Sei un bambino, devi crescere " ma a me l' idea non piace poi tanto, pur vedendomi spuntare ogni tanto, i primissimi capelli bianchi, forse un po' precocemente, ma passano inosservati... E' domenica e il caldo dell' estate inoltrata si sente.. Salgo sulla mia specialissima blu, quella con et3 scritto dietro, e mi inoltro per un po' alla scoperta di nuove stradine di periferia, mi rendo conto, come in tanti anni, viagiando in macchina, non le avessi mai scoperte, villette in stile anni 70, bellissimi giardini e, forse per l' orario, forse per il mare.. nessuno in giro. Decido allora di cambiare itinerario, lascio la città indeciso se immettermi nel traffico caotico della statale, per raggiungere le belle località a una trentina di Km, oppure il più vicino mare a 15 km, ma raggiungibile con strade almeno percorribili.. Opto per la soluzione più semplice, viaggio a velocità moderata, rispetto tutti i limiti s' intende, con gli autovelox sparsi come semente, un po' ovunque, meglio essere prudenti. Poco dopo, il paesaggio e gli odori cambiano, dal verde profumato di erba della campagna, al più intenso e piacevole profumo di pineta, oltrepassate la quale, sul lungomare affollato di turisti, non so se prevale il profumo salmastro del mare, l' odore di fritto dei ristoranti.. o quello dolciastro delle creme abbronzanti-protettive. Fatto sta, che è sempre piacevole vedere tanta gente in giro, e il piacere aumenta, quando incontro un paio di vespisti, uno con una Special identica alla mia proprio in tutto, osservarsi a vicenda diventa naturale. Tra l' altro era da tanto che non vedevo una ragazza divertirsi a cambiare le marce col braccio sinistro, ormai tutte da tempo si sono lasciate sedurre dai plasticoni, che non ti permettono questo piacevole movimento. Poi lei svolta a sinistra e mi ritrovo in mezzo a grosse moto, poi successivamente, dietro uno scooter azzurrino, che così orribile non avevo ancora visto! Ormail il mio giro sul lungomare è volto al termne, e mi preparo per immettermi nella più larga provinciale, quando noto che anche lui fa la stessa cosa, adesso mi voglio divertire... lo supero lentamente, molto lentamente, come se faticassi a farlo, a quel punto lui, ferito nell' orgoglio, vuole mettere a nudo tutta la sua potenza, affumicandomi letteralmente ( ma come faranno poi 'sti scooters con le revisioni.. mistero! ) Quando ho valutato la sua massima velocità attorno agli 80, lo seguo per un pezzo, standogli dietro, in modo da lasciarlo sentire eroe per un po', poi, quando meno se lo aspetta, la mia manopola del gas va a fondo, quardo lo specchietto, io non sto affumicando nessuno, ......ma lo supero in un attimo! faccio appena in tempo a intravedere la sua faccia stupita e delusa, scappare lontano, la vespa ormai sta volando, l' ago del tachimetro è fermo a fondo scala, oltre non può andare.... , ma il motore sale ancora di giri.. Anche per oggi mi sono preso la mia "infantile" soddisfazione, poi un ritorno alla prudenza... gli autovelox... e calo la velocità alla metà, ma sono felice di tornarmene tranquillamente verso casa. Grazie ancora Vespa!

----------------------------------------------------------------------------------------------

31° pensiero al vento

Era da tanto tempo che non provavo la tenera e romantica sensazione di salire sulle mie Vespe che amo di più, le vecchie VNA e VNB, ognuna porta dentro ogni singola vite, una sua storia, tanti ricordi, tante emozioni vissute sulla strada o semplicemente in un cortile, quando da bambino mi fermavo a contemplarle, o le mettevo in moto, per poi magari percorrere pochi metri.. Non volevo abbandonare quell' insieme di sensazioni così legate alla mia vita, ma gli impegni, e la comodità di poter disporre di scattanti et3, me le avevano fatte rinchiudere in un garage, sotto un triste telo. E' bastata la visita di un parente, anche lui appassionato, a far si che le scoprissi e dolcemente spolverassi, trattandole con la delicatezza con cui si coglie un fiore. Una spruzzatina di spray all' etere solforico, all' interno del cilindro, era d' obbligo, dopo un così lungo letargo.. poi un colpo sul crick starter ognuna, e tutte erano pronte a far bella mostra del loro rombo, quasi pavoneggiandosi, per far vedere quale fosse la più bella... A questo punto non ho resistito, e..... il casco a quei tempi non c' era, e l' assicurazione neanche, era facoltativa, quindi, mi sono permesso un piccolo giretto su ognuna, riassaporando tante sensazioni, come fosssi salito su una macchina del tempo, ho rivisto le strade semiderte, una 600 ogni tanto, qualche bicicletta, qualche Lambretta rivale e tante Vespe simili percorrere lentamente la vecchia via. Al ritorno da questo viaggio spazio.temporale, sono tornato euforico, sereno, felice, insomma! Poi il destino ha voluto, non potendomi permettere sei revisioni, sei assìcurazioni e bolli, che ritornassero sotto il loro triste telo protettivo, ma mi sono fatto una promessa, e la manterrò, non appena le condizini ecomiche miglioreranno, spero prima di avere i capelli bianchi, torneranno una ad una sulle strade, per stupire e lasciare un po' di invidia, a tutti coloro che ricorderanno di averne posseduta una, poi tradita per altri mezzi di trasporto, molto meno nobili.

 

Home