IL MOTORE A DUE TEMPI
Il motore a due tempi, (usato su tutte le Vespe)come quello a quattro tempi (usato sulle automobili e sulla Vespa ET4), funziona mediante l' esplosione della miscela benzina-aria, ma si differenzia da quest' ultimo, perchè mancano gli organi di distribuzione e lubrificazione. Per la lubrificazione, viene sfruttato direttamente l' olio presente nella miscela.
La fase di scoppio, avviene ad ogni giro completo dell' albero motore, con due sole corse(verso il basso e verso l' alto) del pistone,contro i due giri completi di quello a quattro tempi, quindi la resa è notevolmente superiore!
Schema tipico di motore a due tempi
Questo motore, non ha valvole, al posto di queste, il cilindro ha tre luci: una luce (S) per lo scarico del gas bruciato, una luce (C) che mette in comunicazione il carburatore con il carter del motore, (Nella Vespa, questa soluzione è stata adottata dal 1946 al 1958, quando, dopo la serie vna, con la vnb, il carburatore è stato connesso direttamente al carter, riuscendo così a lubrificare meglio i cuscinetti di banco, con il conseguente passaggio dalla miscela al 5% di olio al 2%.) ed una luce (M) che permette il passaggio della miscela dal carter al cilindro.
Il carter del motore è a tenuta ermetica, garantita dalle guarnizioni e dai due paraoli, posti nelle boccole di uscita dell' albero motore. Nel cilindro, scorre il pistone il cui cielo, la parte superiore, può avere varie forme, originariamente e appunto nei modelli fino al "58, aveva la forma indicata nella figura, tale profilo viene chiamato a deflettore e serve per convogliare meglio i gas in entrata e in uscita. Nei modelli successivi di Vespa, questa soluzione, è stata abbandonata, in favore del cielo leggermente bombato, per aumentare il rapporto di compressione e di conseguenza, la potenza, a scapito di una maggiore, ma trascurabile perdita sullo scarico di gas incombusti. Nelle elaborazioni, poi, solitamente si utilizza un pistone a cielo completamente piatto, per aumentare al massimo il rapporto di compressione, naturalmente la parte interna della testa, sarà sagomata diversamente, lasciando solo un piccolo vuoto nella zona della candela.
FUNZIONAMENTO DEL MOTORE A DUE TEMPI
Durante la fase di scoppio, il pistone viene spinto in basso dalla pressione dei gas, giunto a circa 3/4 della sua corsa, scopre la luce di scarico (S) e poichè il gas bruciato ha ancora una certa pressione, esce spontaneamente.
Subito dopo, si scopre anche la luce (M) attraverso la quale, la miscela presente nel carter, viene spinta nel cilindro, dalla pressione che lo stesso pistone esercita sul carter. Il deflettore del pistone, serve ad evitare, come prima accennato, che la miscela che entra nel cilindro, si mescoli al gas di scarico, che sta ancora uscendo.
La miscela, entrando nel cilindro, esercita una certa pressione, che favorisce l' espulsione dei gas bruciati. Dal P.M.I. (punto morto inferiore) , il pistone risale, grazie all' azione del volano, posto nella Vespa in corrispondenza della ventola, che per sua natura, in quanto massa rotante pesante, tende a mantenere il moto rotatorio acquisito in precedenza, dopo avere chiuso con le sue pareti, la luce di scarico e quella d' entrata della miscela, incomincia la compressione.
Dopo un certo tratto di corsa, il pistone scopre la terza luce (C) attraverso la quale, la miscela dal carburatore, entra nel carter, perchè richiamata dalla depressione che crea il pistone mentre sale.