Cerco di leggere un po' tutto quanto riguarda i veicoli storici, non solo la Vespa,
perchè la mia passione si estende alle auto e non solo, purtroppo però queste devo solo accontentarmi di guardarle.
Mio nonno partecipava alla Mille Miglia, e quando ho letto questa lettera, ne sono rimasto colpito, anche perchè ignoravo questo fatto che personalmente definirei quantomeno indecoroso....

Non vorrei troppo commentare, ma anche per me, qui democrazia fa troppa rima con demagogia,
leggete e giudicate voi

Lettera del signor Andrea Frabetti di Zola Predosa (BO), pubblicata da " Automobilismo d' Epoca", anno 3 n° 4, Luglio Agosto 2005 a pagina 8 :

"Ho partecipato alla Mille Miglia 2005 come navigatore. Ho constatato una volta di più quanta passione la gente provi per i motori e in particolare per le auto storiche. In tutta Italia ho visto quale opportunità offra questa gara per portare sottocasa le auto più mitiche di 50 anni fa e oltre. Ma a Bologna quest' anno è stato vietato il passaggio perchè le auto storiche non sono EURO 4. Sono anch' io sostenitore del basso impatto ambientale, ma credo che questo divieto sia stato ridicolo e strumentale a fini politici: l' auto come mezzo per fare demagogia. Ho così scritto una lettera aperta al Sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, che allego: >Egregio Sindaco Cofferati, ho avuto l' opportunità di partecipare alla Mille Miglia 2005. Sono un bolognese di nascita, non sono "un ricco" e ho corso "ospite" di una macchina aperta del 1957 sulle strade e nei paesi di tanta Italia. E' stata una festa e una gran gioia ovunque, ma non tanto per noi che abbiamo affrontato un tour pesante, ma soprattutto per la gente comuneassiepata ai lati delle strade o nelle piazze dei loro paesi. Per un giorno, anzi per poche ore, hanno potuto godere di uno spettacolo spontaneo, NON A PAGAMENTO e ne hanno approfittato in tanti per vivere insieme in tende o aree di picnic, momenti di euforia. Ho visto scolaresche in festa, donne sull' ottantina che ci salutavano dai loro giardini nelle campagne, gruppi di anziani che nei paesi attorniavano le macchine ricordando i bei tempi e dimostrando tanta conoscenza e amore per la tecnica. Ho visto ragazzi portatori di handicap, che venivano portati dalle loro famiglie ai lati delle strade per cogliere una ebbrezza tanto preziosa. Ho visto piazze e cittadine in festa per aspettare il passaggio delle splendide opere dell' ingegno umano, frutto di un' arte moderna nata dalla passione. Ho visto la sua Cremona illuminata, con la tribuna d' onore in piazza, dove le auto si dovevano fermare per poter essere ammirate con calma dai tantissimi suoi concittadini, e migliaia di persone ovunque nelle strade ad aspettarci e a salutarci. Ho visto la stessa festa nei centri storici di Roma, Ravenna, Urbino, Siena, Firenze. Ho visto la carovana dover tagliare fuori Bologna. NON ho visto nessuna gioia nei pochi che sulla Porrettana cercavano di intavedere lo spettacolo in mezzo a un traffico VOLUTAMENTE NON CATALIZZATO e caotico. Non ho visto alcun anziano seduto ai lati della strada con gli amici e il tavolino con il vino buono, come altrove, perchè sarebbe stato pericoloso e inospitale. Non ho visto alcun bolognese che potesse ammirare le macchine ferme, perchè a Bologna lei ha deciso di privare i cittadini di questo privileglio. No ho la risposta ma una cosa è certa: di possibilità "ecocompatibili" per far divertire la gente anche in aree non del centro ce ne sarebbero state tante! A tutti i bolognesi rimarrà così la possibilità di spendere soldi in biglietti di indresso nei circuiti e a pochi di toccare con mano questi capolavori solo nei musei privati, previo invito.
Andrea Frabetti, Zola Predosa (BO) - (da " Automobilismo d' Epoca", anno 3 n° 4, Luglio Agosto 2005 a pagina 8) -

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