Notizie tratte dai siti ARPA e Liberiamo l' Aria della Regione Emilia Romagna:

Per informazioni aggiornate sulla circolazione in Emilia Romagna potete telefonare al numero verde: 800743333

Anni: 2006 - 2007 - 2008 - 2009

In linea di massima questo è quello che succede:
dal 2 ottobre 2006 fino al 31 marzo 2007, nei comuni con almeno 50.000 è vietato circolare nel centro abitato con automobili o moto pre euro, dalle 8,30 alle 18,30 dal lunedì al venerdì. Si potrà quindi circolare liberamente solo sabato e domenica e i giorni festivi.
Da gennaio 2007 oltre a tutto questo è previsto il blocco completo ogni giovedì.
Sono escluse da questa limitazione le auto euro 4 o alimentate a gas e quelle con almeno 3 persone a bordo.
Per informazioni precise leggete il testo ufficiale sotto riportato o telefonate al numero verde dell' ARPA 800743333.

REGIONE EMILIA ROMAGNA
PROVINCE
COMUNI CAPOLUOGO
E
COMUNI SUPERIORI A 50.000 ABITANTI

ACCORDO DI PROGRAMMA SULLA QUALITA' DELL'ARIA PER IL TRIENNIO 2006 – 2009
Aggiornamento 2006 - 2007

"PER LA GESTIONE DELL'EMERGENZA DA PM10 E PER IL PROGRESSIVO ALLINEAMENTO AI VALORI FISSATI DALLA UE DI CUI AL DM 02/04/2002, N. 60"

31 Luglio 2006

PREMESSO CHE:
- il risanamento e la tutela della qualità dell’aria costituiscono un obiettivo irrinunciabile e inderogabile in tutte le politiche della Regione Emilia-Romagna, valutate le importanti implicazioni sulla salute dei cittadini e sull’ambiente;
- in data 3 ottobre 2005, è stato sottoscritto da Regione, Province e Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti l’aggiornamento al terzo Accordo di programma sulla qualità dell'aria finalizzato in particolare "alla gestione dell'emergenza da PM10 ed al progressivo allineamento ai valori fissati dalla UE al 2005, che ha definito gli impegni delle parti fino all'approvazione, da parte delle Province, dei piani di tutela e risanamento della qualità dell'aria";

PREMESSO, INOLTRE, CHE
- l’area geografica della Pianura Padana è interessata da condizioni simili dal punto di vista morfologico e delle condizioni meteoclimatiche, è, inoltre, caratterizzata da un’alta densità abitativa e da un’ampia diffusione degli insediamenti produttivi, che determinano una forte mobilità interna;
- detta area è, di conseguenza, accomunata da frequenti e prolungati episodi di superamento dei limiti di qualità fissati dalla UE per quanto riguarda le polveri fini e l’ozono;
- l’omogeneità delle condizioni e la comunanza delle caratteristiche dell’inquinamento atmosferico richiedono, per risultare efficaci, interventi coordinati a livello di bacino;
- la Commissione Europea auspica che le azioni per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento atmosferico siano definite ed attuate in forma sintonica e coordinata a livello di bacino;
- le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno firmato un documento di accordo generale in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento atmosferico in occasione di un apposito incontro tenutosi a Torino, in data 28 ottobre 2005;
- le Regioni succitate hanno dato luogo ad un tavolo di incontri di natura tecnica, per la individuazione di azioni comuni da attuare, che ha visto, inoltre, la partecipazione delle Province Autonome di Trento e Bolzano e, di recente, anche del Canton Ticino delle Confederazione Elvetica;
- anche a livello europeo è stato costituito un gruppo di lavoro, in collaborazione con città e regioni dell’area delle valli del Reno e della Mosa, finalizzato a sensibilizzare le istituzioni comunitarie sulle problematiche comuni alle aree particolarmente soggette all’inquinamento atmosferico e a promuovere specifici interventi.

 

CONSIDERATO CHE:
- dal 2001 al 2005 è stato superato, negli agglomerati e nelle zone di tutte le Province della Regione, il valore limite1 di PM10 per la protezione della salute fissato dall'Unione Europea e dal decreto 60/022; sono stati, infatti, rilevati valori della media giornaliera superiori a 50 µg/m3 per un numero di giornate superiore a 35;
- la Commissione Europea ha avviato la procedura di infrazione n. 2004/2116 verso lo Stato Italiano con particolare riferimento agli agglomerati dove si sono registrati superamenti dei valori limite, aumentati del margine di tolleranza, per il mancato inoltro dei Piani e programmi di risanamento della qualità dell’aria ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 351/99;
- in riferimento a tale procedura di infrazione è stato dato riscontro al Ministero dell’Ambiente, con nota prot. n. AMB/AAM/06/50831 del 31 marzo 2006, precisando che a seguito dei superamenti verificatisi nel 2001, la Regione Emilia-Romagna ha predisposto, a partire dal 2002 un Programma di interventi da adottare nel breve e medio periodo, entro le date previste dalla Direttiva 1999/30/CE, in tutti gli agglomerati della Regione, conformemente a quanto previsto all’art. 8 del D.Lgs. 351/99. Il Programma di interventi ha trovato concreta attuazione nella stipula degli Accordi di Programma sottoscritti da Regione, Province e Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti;
- il ripetersi del superamento dei valori limite di qualità dell’aria (PM10 e NO2) negli anni successivi al 2001, anche a causa delle condizioni meteorologiche e orografiche della pianura Padana particolarmente sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, ha evidenziato la necessità di potenziare il Programma di interventi regionale, attivando la predisposizione dei Piani provinciali di risanamento della qualità dell’aria.
- tali Piani sono attualmente in fase di approvazione da parte delle Province della Regione Emilia Romagna, conformemente a quanto previsto dalla normativa regionale di riferimento (L.R. 3/99 art. 122, L.R. 20/2000);
- i risultati dei provvedimenti programmati e permanenti di limitazione della circolazione adottati nei precedenti Accordi di Programma, pur se risultati non sufficienti a conseguire l’obiettivo, hanno positivamente contribuito, assieme alle altre iniziative attivate dai soggetti sottoscrittori, al progressivo allineamento ai valori di qualità ambientale fissati dalle norme comunitarie e nazionali, in particolare al rispetto del limite annuale, a fronte di un contenuto disagio per la società regionale;
- nel periodo 2001-2006 sono stati attuati gli accordi di programma per la riorganizzazione della mobilità e la qualificazione dell’accesso ai servizi di interesse pubblico di cui è prevista una ulteriore ripartizione aggiornata per il triennio 2007-2009;
- sono in fase di attuazione gli interventi strutturali di mobilità sostenibile previsti nei nove accordi di programma sottoscritti da Regione, Province e Comuni per il triennio 2004-2006, relativi ai Contratti di servizio per il trasporto pubblico locale per un importo complessivo di 667 milioni di euro;
- la finalizzazione delle politiche del trasporto pubblico e della mobilità urbana al conseguimento di obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria rappresenta una scelta costante della Regione;
- il rispetto degli impegni assunti negli accordi è condizione per il mantenimento dei finanziamenti assegnati dalla Regione.

CONSIDERATO INOLTRE CHE:
- l'ambiente urbano costituisce una priorità le cui strategie di intervento vanno integrate con tutte le altre azioni che riguardano, più in generale, l’intero territorio regionale. E' importante sottolineare come questa strategia si inserisca, con coerenza, nella linea indicata dalla Commissione Europea in tema di ambiente urbano sintetizzata nella Comunicazione "Verso una strategia tematica sull'ambiente urbano"3. Fra i settori prioritari nei quali è possibile ottenere i progressi più significativi, vi sono:
1. il trasporto urbano sostenibile
2. la logistica urbana
3. l'edilizia sostenibile
4. l’energia
5. la produzione sostenibile;
- il costante aumento dell’utilizzo di carburante per autotrazione evidenzia due elementi di criticità: il primo relativo all’incremento del consumo di gasolio connesso all'acquisto di autovetture diesel, il secondo alla stagnazione dei consumi di carburanti alternativi (in Regione metano e GPL rappresentano circa il 10%) con una realistica previsione di non raggiungere la quota del 20% indicata dall'UE;
- in relazione alla peculiare situazione meteoclimatica le Regioni del bacino padano e le Province autonome di Trento e Bolzano, a seguito di una approfondita discussione, hanno condiviso alcuni provvedimenti per la riduzione delle emissioni dovute alla mobilità, da assumere fin dalla prossima stagione invernale, relativi alla limitazione della circolazione per i veicoli più inquinanti, tesi, non solo alla prevenzione di episodi acuti di inquinamento atmosferico nella prossima stagione invernale, ma anche alla coerenza degli stessi provvedimenti rispetto a scenari e politiche di medio e lungo periodo:
- tutte le Regioni e le Province Autonome hanno in atto politiche di sostegno e sviluppo del trasporto pubblico locale, orientate all’eliminazione dei mezzi più inquinanti e all’acquisto di tipologie di veicoli conformati a standard qualitativi caratterizzati dall’utilizzo delle migliori tecnologie e da bassi livelli di emissione sia per la sostituzione dei mezzi obsoleti che per il potenziamento e ammodernamento delle flotte deficitarie. Questo processo dovrebbe portare entro il 2010 ad una importante riduzione delle emissioni e alla disponibilità di un servizio pubblico efficace ed efficiente, in grado di rispondere alle esigenze poste dalle politiche di limitazione del traffico;
- in armonia a questi intenti i rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome hanno concordato sulla necessità di attuare entro il 2010 i provvedimenti necessari a introdurre il divieto di circolazione per tutti i veicoli a benzina e diesel più inquinanti, e per introdurre l’obbligo dei filtri antiparticolato per tutti i veicoli Diesel più moderni, individuando per quanto possibile misure economiche e fiscali per incentivare la realizzazione del processo e, nel contempo, intendono promuovere lo sviluppo di un’azione sul piano nazionale per un confronto serrato e costruttivo con il Governo ed anche un avvio di discussione a livello comunitario. L’impegno comune è pertanto quello di attivarsi, immediatamente e unitariamente, per perseguire la ricerca di un'intesa con il Governo orientata all'attuazione di un piano nazionale di sviluppo del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile;
- l’Accordo di Programma sulla qualità dell’aria 2005 – 2006 ha finanziato la conversione di autoveicoli pre-Euro, Euro 1 ed Euro 2 per un importo pari a 5.360.000 Euro, nei seguenti comuni (47) aderenti all’A.d.P. 2005 – 2006:
Anzola dell'Emilia; Bologna, Busseto, Carpi, Casalecchio di Reno, Casalgrande, Castel Bolognese, Castel Maggiore, Castel San Pietro Terme, Castelfranco Emilia, Castenaso, Cesena, Collecchio, Correggio, Dozza, Faenza, Felino, Ferrara, Fidenza, Fiorano, Fontanellato, Fontevivo, Forlì, Formigine, Granarolo Dell'Emilia, Imola, Langhirano, Maranello, Modena, Noceto, Nonantola, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Nell'Emilia, Rimini, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, San Lazzaro Di Savena, San Secondo Parmense, Sassuolo, Scandiano, Sissa, Soragna, Traversetolo, Vignola, Zola Predosa.

VALUTATA, pertanto,
- la necessità di migliorare l’efficacia delle azioni necessarie per ridurre il numero delle giornate in cui viene superato il limite di emissione per il PM10 e per gli altri inquinanti normati, nella stagione autunno-inverno, mentre procede la realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari a favorire il perseguimento degli obiettivi di qualità dell'aria previsti dalle Direttive dell’U.E. e recepiti da ultimo con il DM 60/02 e dal DM 261/02, ed in attesa dell’approvazione, da parte delle Province, dei piani e programmi di risanamento e tutela della qualità dell’aria previsti dal D.Lgs 351/99.

TUTTO CIO’ PREMESSO
La Regione Emilia-Romagna, le Province della Regione, i Comuni Capoluogo ed i Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti

STIPULANO IL SEGUENTE ACCORDO DI PROGRAMMA



Articolo 1 - Finalità
Il presente Accordo di Programma, in coerenza e continuità con quello sottoscritto il 10 ottobre 2005, individua:
1. il complesso di misure da applicare per il risanamento della qualità dell'aria ed in particolare per la riduzione della concentrazione di PM10 nel territorio regionale al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sull'ambiente nel suo complesso;
2. una gamma di interventi già ricompresi nei piani e programmi di tutela e risanamento della qualità dell’aria, in fase di adozione da parte delle Province.

Articolo 2 - Impegni dei soggetti sottoscrittori l’Accordo
1. Ciascun soggetto sottoscrittore del presente Accordo di Programma, nello svolgimento dell’attività di propria competenza, si impegna a:
a) rispettare i termini concordati e ad applicare le misure indicate nel presente Accordo di Programma con modalità omogenee, mediante intese attuative tra Province e Comuni;
b) utilizzare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento sia nella fase di informazione alla popolazione che nell'adozione dei provvedimenti sottoelencati;
c) assumere i provvedimenti di competenza delle singole Amministrazioni, descritti all'art. 7), entro il 25/09/2006.
2. I soggetti si impegnano, inoltre, nelle seguenti iniziative:
MOBILITA’ SOSTENIBILE
a) proseguire nel controllo annuale dei gas di scarico (bollino blu) di tutti i veicoli di proprietà dei residenti nel territorio regionale, secondo gli accordi già sottoscritti, e potenziare contestualmente l’attività di vigilanza;
b) promuovere e sostenere l’utilizzo del Trasporto pubblico locale (TPL) durante l’intero arco della giornata e per l’intero territorio interessato dai piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria ambiente, dando priorità agli interventi organizzativi e tecnologici in grado di ridurre l’uso individuale dei veicoli privati per il trasporto delle persone e delle merci, a vantaggio dei servizi collettivi di mobilità;
c) realizzare una rete di corsie riservate e controllate anche mediante sistemi automatici e telematici, da estendere alle direttrici di avvicinamento ai comuni capoluogo. Tale realizzazione consentirà, anche attraverso il necessario aumento della velocità commerciale, il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi di trasporto collettivo, la riduzione dei tempi di percorrenza, il miglioramento delle prestazioni ambientali e dell’efficienza energetica del sistema dei trasporti, nonché la riduzione del costo di gestione del servizio stesso;
d) accelerare l'attuazione di tutte le misure di razionalizzazione e snellimento dei flussi di traffico attraverso l'applicazione delle migliori pratiche e tecnologie (es: regolazione automatizzata degli impianti semaforici, con precedenza ai mezzi pubblici, diffusione della sperimentazione del telecontrollo sugli incroci semaforici, controllo informatizzato degli accessi anche ad integrazione degli strumenti già esistenti di programmazione del traffico, miglioramento della segnaletica relativa ai provvedimenti adottati sulla circolazione, razionalizzazione dei lavori stradali nelle aree urbane in relazione agli orari di maggior flusso di traffico…);
e) prevedere, fra l'altro, nell'ambito dei piani e programmi di risanamento e tutela della qualità dell'aria, previsti dal D. Lgs. 351/99, dai DM 60/02 e 261/02, in corso di definizione da parte delle Province, azioni a favore della mobilità sostenibile quali:
- il progressivo divieto di circolazione dei veicoli ad accensione comandata e ad accensione spontanea pre Euro, dei ciclomotori e dei motocicli a due tempi pre Euro, nonché il divieto di circolazione nei centri urbani dei veicoli commerciali ad accensione spontanea Euro 1, anche se provvisti di bollino blu;
- l’adeguamento dei mezzi del TPL ai valori di emissione per le polveri previsti per i veicoli Euro 4 mediante idonei sistemi di filtri anti-particolato ovvero riduzione delle emissioni con l’impiego di carburanti meno inquinanti (emulsione, biocarburante), qualora non si procedesse direttamente alla loro sostituzione con mezzi a metano, gpl o elettrici;
- accelerare le soluzioni normative necessarie ad implementare sul territorio la rete di distributori di carburanti a basso impatto ambientale (metano, gpl);
?? il progressivo incremento delle zone pedonali e/o delle ZTL con un obiettivo minimo del 15% del territorio urbano;
- la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali sicuri casa-scuola, nonché l’incremento di una rete di itinerari protetti, per agevolare l’utilizzo prevalente della bicicletta per tutti gli spostamenti di lunghezza inferiore ai 5 km. Alla progettazione e realizzazione della rete dei percorsi ciclo-pedonali sicuri, si deve accompagnare la progettazione e realizzazione degli interventi di traffic calming, in particolare attraverso la sostituzione degli incroci, anche semaforizzati, con rotatorie e l’utilizzo esteso dei passaggi pedonali sopraelevati, l’introduzione in tutti i centri urbani di sistemi automatici per il controllo dei limiti di velocità e la progressiva estensione delle zone con limite di velocità di 30 Km nei centri urbani interessati dai programmi di intervento per il miglioramento della qualità dell’aria ambiente;
- monitorare la concreta operatività dei mobility managers aziendali e di area previsti dal decreto ministeriale del 27/03/1998 "Mobilità sostenibile nelle aree urbane” ed in particolare per gli Enti e le Aziende pubbliche verificare la redazione ed attuazione dei Piani di spostamento casa-lavoro, sulla base della normativa vigente;
- verificare, secondo quanto previsto dal Codice della strada, l’obbligo di spegnimento del motore dei veicoli in tutte le situazioni non derivanti dalle dinamiche del traffico e della circolazione stradale;
- prevedere nei capitolati d'appalto di opere pubbliche la condizione di utilizzo di mezzi omologati almeno Euro 3, privilegiando i parchi veicolari eco-compatibili, (elettrici, ibridi, gas metano e gpl).
f) finalizzare strettamente agli obiettivi di cui sopra gli interventi e le relative risorse di esercizio e di investimento dei prossimi accordi di programma 2007-2009 per la mobilità sostenibile e i servizi minimi autofilotranviari.
LOGISTICA REGIONALE
a) intervenire negli ambiti territoriali interessati con misure, finalizzate :
- al governo degli accessi e dei percorsi, per regolare nel modo migliore l’uso delle infrastrutture viarie, mediante definizione di finestre orarie, realizzazione e riserva di corsie e piazzole dedicate, definizione di percorsi ottimizzati da consigliare o imporre a determinate categorie di veicoli;
- al miglioramento dell’efficienza del trasporto delle merci, mediante misure tese al consolidamento dei carichi diretti in città, capaci di ridurre il numero di mezzi entranti;
- alla riduzione delle emissioni prodotte dai veicoli commerciali, mediante azioni di stimolo alla sostituzione o alla trasformazione del parco mezzi, verso veicoli a basso impatto;
b) disseminare i risultati dei progetti riguardanti differenti settori del trasporto merci e della logistica, sviluppati nell’ambito delle iniziative comunitarie, quali i progetti Merope e City Ports;
c) promuovere la sperimentazione di progetti pilota che coinvolgono direttamente sistemi locali di imprese (“distretti industriali”) che intendono cooperare per razionalizzare le proprie reti di approvvigionamento e di distribuzione e sviluppare azioni logistiche innovative orientate all’individuazione ed attivazione di soluzioni di immediato impatto;
d) promuovere la razionalizzazione dell’approvvigionamento e della distribuzione dei farmaci nelle strutture ospedaliere. Tutte le ASL regionali, con riferimento a tre distinti aggregati territoriali (Area Nord, Bologna e Area della Romagna), stanno oggi producendo uno sforzo rilevante di analisi e di progettazione, supportato anche dall’Istituto Trasporti e Logistica sia per testare l’efficienza delle soluzioni organizzative indicate sia per verificarne l’impatto sul sistema logistico regionale;
e) reperire nei prossimi accordi di programma per la mobilità sostenibile 2007-2009 le risorse necessarie per interventi sulla logistica e logistica urbana, dando la priorità al completamento dei progetti già in corso.
EDILIZIA SOSTENIBILE
a) realizzare un efficace sistema di verifica dell'osservanza delle norme vigenti sul contenimento dei consumi energetici, in relazione alle diverse fasi di progettazione, messa in opera ed esercizio di edifici e manufatti;
b) promuovere il miglioramento del rendimento energetico in campo residenziale;
c) Introdurre nei regolamenti edilizi comunali, rigorosi standard di prestazione di rendimento energetico;
d) prevedere per i nuovi insediamenti abitativi, accanto alle tradizionali opere di urbanizzazione le nuove "reti energetiche" per il teleriscaldamento e la cogenerazione;
e) completare il programma di trasformazione degli impianti termici della Pubblica Amministrazione da gasolio a metano, gpl o allacciarli a reti di teleriscaldamento. Tale impegno è riferito prioritariamente agli impianti di proprietà degli Enti sottoscrittori;
f) impegnare le Aziende di servizi per l’energia a sviluppare su larga scala politiche di trasformazione degli impianti termici alimentati a combustibili liquidi con impianti ad alta efficienza, alimentati a combustibili gassosi, assumendosi i relativi oneri, compensati con la riduzione dei consumi e con i titoli di efficienza energetica rilasciati dall’Autorità per l’energia elettrica. Si segnala l’avvio, in autunno, di una iniziativa in tal senso nella provincia di Bologna.
ATTIVITA’ PRODUTTIVE E AZIENDE DI SERVIZI
a) verificare e sviluppare l’attuazione degli indirizzi, forniti alle Aziende di gestione dei servizi, per la destinazione di quote crescenti di investimenti aziendali all'ampliamento delle reti di teleriscaldamento, alla realizzazione di progetti per il teleraffrescamento sulla costa, nonché all’acquisto di nuovi mezzi esclusivamente eco-compatibili (metano, gpl, elettrici, ibridi..) affinché si giunga al completamento del rinnovo dell’intero parco automezzi entro il 31/12/2007;
b) dotare il rimanente parco veicoli delle aziende di gestione dei servizi alimentati a carburante convenzionale di sistemi di filtrazione dei gas di scarico;
c) razionalizzare il flusso dei mezzi di trasporto dei rifiuti mediante l’utilizzo di specifici strumenti organizzativi e informatici;
d) promuovere sistemi di trasporto intermodale che prevedano l’utilizzo della rete ferroviaria per il trasporto di merci e di rifiuti;
e) indirizzare le Aziende di trasporto pubblico locale e di servizi all’utilizzo di gasolio con tenore di zolfo < 10 ppm;
f) prevedere nei capitolati d'appalto la condizione di utilizzo di mezzi omologati almeno Euro 3, privilegiando i parchi veicolari eco-compatibili, (elettrici, ibridi, gas metano e gpl);
g) individuare le forme più opportune per incentivare la riconversione del parco veicolare circolante con veicoli a basso impatto ambientale promuovendo la destinazione di risorse nazionali, regionali e locali e favorendo anche iniziative per determinare agevolazioni fiscali;
h) promuovere, sulla base di alcune positive esperienze, l’attivazione di servizi di trasporto dedicati alle zone industriali anche con il concorso delle Aziende pubbliche di trasporto, delle Agenzie locali della mobilità e dell’attività dei mobility managers, analogamente a quanto previsto all’art. 2 - “Mobilità sostenibile”, lettera e);
i) ricercare, inoltre, ulteriori accordi volontari, con le aziende di produzione di beni e servizi ad elevata capacità emissiva (centrali di potenza, cementifici, ecc..) per il contenimento delle emissioni inquinanti;
j) perseguire, nell’ambito delle procedure previste per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC), sia per i nuovi impianti sia per l’adeguamento degli impianti esistenti, la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento atmosferico mediante l’applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT).

Articolo 3 - Campo d'applicazione
1. Il presente Accordo trova applicazione nei territori dei Comuni capoluogo di provincia della Regione Emilia-Romagna, in quelli con popolazione superiore a 50.000 abitanti ed in quelli di area vasta.

Articolo 4 - Impegni strategici delle Province
Le Province, impegnate ad adottare il piano di tutela e risanamento della qualità dell’aria entro il 31 Dicembre 2006, confermano e implementano tutti quegli interventi strutturali di mobilità sostenibile e di miglioramento della qualità dell’aria già attivati con i precedenti Accordi di Programma da tutti gli Enti, predisponendo uno specifico sistema di monitoraggio, in collaborazione con l’ARPA, ed attività di benchmarking di analoghe politiche, già attuate in altre realtà.

Articolo 5 - Ulteriori interventi strategici della Regione
1. La Regione sta attuando, in accordo con le Province ed il supporto tecnico di ARPA, il progetto di adeguamento della rete di monitoraggio della qualità dell’aria, in coerenza con le disposizioni previste dalle direttive comunitarie e dai relativi decreti ministeriali di recepimento con uno stanziamento di 3 Meuro.
2. Il tavolo delle Regioni del bacino padano e delle Province autonome ha già previsto la condivisione dell’inventario delle emissioni, con l’utilizzo del modello INEMAR ed in successione il confronto dei risultati della modellazione mediante l’ottimizzazione delle catene di modelli, la valutazione di scenari per piani/programmi. Su quest’ultimo versante l’obiettivo è di:
- quantificare i benefici attesi sulla qualità dell’aria derivanti dalle azioni comuni concordate sugli altri due tavoli tecnici (Misure invernali e Impianti termici e Biomasse, applicazione di filtri antiparticolato);
- Quantificare il peso delle fonti emissive di importanza sovraregionale (es. autostrade, grandi impianti di produzione di energia, al fine di aprire un confronto specifico con il governo ed i gestori ).
3. Il tavolo di bacino ha condiviso la proposta di avanzare al Governo la richiesta di avviare un tavolo di concertazione per affrontare organicamente il problema dell’inquinamento originato dal traffico autostradale. Nell’immediato, a sostegno delle iniziative condivise di riduzione delle emissioni del traffico urbano, sarà avanzata la richiesta di attuare, nel medesimo periodo, idonee misure per la riduzione delle emissioni da traffico autostradale, quali, ad esempio, la limitazione della velocità di percorrenza a 90 Km/h. Tale limitazione dovrà essere supportata dall’impiego di messaggi variabili nei percorsi autostradali, dall’apposizione di idonea segnaletica e da adeguati controlli. La Regione Emilia-Romagna si impegna, inoltre, a condividere con i sottoscrittori dell’Accordo, le proposte scaturite dal tavolo nazionale, esprimendo l’impegno di destinare le eventuali risorse derivanti da tali accordi al potenziamento del TPL nei territori interessati.
4. Le azioni per la qualità dell’aria costituiscono priorità nella destinazione delle risorse del Piano d’Azione Ambientale in corso.
5. La Regione, in coerenza con gli impegni assunti si propone di dare continuità alla misura, avviata con il precedente Accordo di programma, di trasformazione a gas metano e a GPL di almeno 30.000 veicoli nel triennio, a partire dai pre-euro, con l’obiettivo di ridurre l’emissione di polveri fini in atmosfera. A tal fine la Regione si impegna a destinare un contributo di 5 Meuro, anche nel bilancio 2007, a sostegno di tale misura. Per l’accesso a tali finanziamenti gli Enti sottoscrittori o aderenti all’Accordo dovranno inviare alla Regione Emilia-Romagna i rispettivi atti entro il 31/10/2006.

Articolo 6 - Conferenza dei Sindaci
1. Per attuare e gestire l'accordo con i criteri e le modalità richieste dalla scala territoriale di area vasta, viene confermato e rafforzato lo strumento della Conferenza dei Sindaci costituita dal Comune capoluogo, dai Comuni dell'area stessa, con particolare riferimento ai comuni inseriti nell’agglomerato, così come individuato nei Piani provinciali di tutela e risanamento della qualità dell’aria, in assenza di questi ultimi dalla DGR n. 43/2004, nonché dalla Provincia che ne assicura l’impulso e il coordinamento. In particolare la Conferenza ha il compito di pervenire ad intese attuative del presente accordo così da facilitare ed armonizzare la gestione degli interventi sulla mobilità e delle relative aree di influenza al fine di tutelare la salute ed arrecare il minor disagio possibile ai cittadini.
2. In sede di Conferenza potranno essere valutate specifiche e particolari soluzioni di maggiore flessibilità a fronte di comprovate situazioni eccezionali previste nei Comuni non capoluogo.

Articolo 7 - Provvedimenti e modalità di adozione da parte dei Sindaci
In coerenza con i provvedimenti assunti nei precedenti Accordi ed in relazione agli impegni assunti dalle Regioni del bacino padano e dalle e Province Autonome di Trento e Bolzano, dal 1 ottobre 2006 al 31 marzo 2007 verrà vietata la circolazione nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, con le modalità che saranno definite da ogni Regione, a tutti i veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all’EURO 1 e per tutti i veicoli diesel con omologazioni precedenti all’EURO 2. Verrà vietata altresì la circolazione dei motocicli e ciclomotori a due tempi non conformi alla normativa EURO 1.

1. Provvedimenti da attivare dal 01/10/2006 al 31/03/2007
Limitazione della circolazione privata nelle aree urbane dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 18.30 dei veicoli ad accensione comandata e ad accensione spontanea precedenti all’Euro 1 dei veicoli, ad accensione spontanea precedenti all’Euro 2 nonché dei ciclomotori e dei motocicli a due tempi non conformi alla normativa Euro 1, anche se provvisti di bollino blu.

2. Provvedimenti da attivare dal 08/01/2007 al 31/03/2007:
2.1 Limitazione della circolazione privata il giovedì dalle 08.30 alle 18.30. E' lasciata facoltà alle singole amministrazioni, in forma concertata sull'intero territorio provinciale, di valutare, utilizzando anche il supporto delle previsioni meteorologiche e di qualità dell'aria, l'opportunità di revoca del provvedimento in caso di presenza di particolari condizioni che suggeriscano la momentanea sospensione del medesimo.
Arpa provvederà a fornire il necessario supporto tecnico alla valutazione della situazione in essere e della sua evoluzione presentando sul sito www.liberiamolaria.it, gli andamenti delle concentrazioni di PM10 nonché le previsioni meteorologiche e di concentrazione di PM10 nelle giornate dal lunedì al venerdì nel periodo di attuazione del provvedimento.

3. Per agevolare gli spostamenti dei cittadini nelle giornate di giovedì, le Aziende di trasporto pubblico locale dovranno attivare tutte le iniziative necessarie a soddisfare l’aumento della domanda.

4. I provvedimenti di limitazione della circolazione non si applicano alle auto elettriche e ibride, a quelle alimentate a gas metano e GPL, alle autovetture ad accensione comandata (benzina) EURO 4, ai veicoli ad accensione spontanea (diesel) dotati di filtri antiparticolato dei quali risulti annotazione sulla carta di circolazione, alle auto con almeno 3 persone a bordo (car pooling) se omologate a 4 o più posti, e con almeno 2 persone, se omologate a 2 posti, nonché all'auto condivisa (car sharing). I provvedimenti non si applicano inoltre ai:
- Veicoli commerciali leggeri (fino a 35 q ) Euro 3 conformi alla Direttiva 98/69 CE Stage 2000 o immatricolati dopo l'1/01/2001;
- Veicoli commerciali pesanti (oltre i 35 q) Euro 3 conformi alla Direttiva 98/69 CE o immatricolati dopo l'1/01/2001;
5. Per una più efficace armonizzazione delle deroghe, vengono fornite nell'allegato 1 indicazioni sulle tipologie di veicoli oggetto di deroga ai provvedimenti di limitazione della circolazione.
6. Ulteriori provvedimenti di limitazione delle emissioni sia da sorgenti puntuali sia da traffico potranno essere assunti, anche a seguito di valutazione collegiale della Conferenza dei Sindaci, in relazione alle specifiche situazioni ambientali e territoriali, con particolare riferimento al permanere di condizioni meteoclimatiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti. In caso di particolari situazioni meteoclimatiche (es. neve) sarà possibile procedere alla revoca dei provvedimenti.
5 Non omologati ai sensi della direttiva 97/24CE
6 Omologati ai sensi delle Direttive: 98/69 CE B,98/77, 1999/96 CE B, 1999/102 CE, 2001/1, 2001/27 CE B, 2001/100 CE B, 2002/80 CE B, 2003/CE B

Articolo 8 - Ulteriori iniziative
1. Nell’ambito delle politiche di promozione della mobilità sostenibile, delle iniziative di uso sostenibile delle città e di educazione ambientale, i Comuni, oltre alle misure già adottate, attivano provvedimenti di limitazione della mobilità privata in alcune domeniche dell’anno individuate e programmate nell’ambito della Conferenza dei Sindaci da svolgere nelle forme e con le modalità più appropriate alle esigenze delle comunità amministrate. Di tale programmazione è data preventiva comunicazione alla cittadinanza.
2. Le Regioni e le Province Autonome, per dare un forte segnale simbolico, ma anche politico, della unità di intenti, e dell’impegno che le istituzioni e tutte le comunità dell’area padana, intendono assumere per combattere l’inquinamento atmosferico, si impegnano inoltre a indire congiuntamente la limitazione della circolazione in una giornata da concordare che riguarderà tutti i mezzi privati. Potranno essere esclusi i veicoli a metano e a gpl, i veicoli Euro 4 a benzina, i veicoli Euro 4 diesel, limitatamente a quelli dotati di filtro antiparticolato di fabbrica. L’orario della limitazione della circolazione domenicale viene fissato orientativamente dalle ore 8.00 alle ore 20.00, con modifiche che verranno decise dalle singole Amministrazioni.
3. Le Province e i Comuni confermano l'esigenza di proseguire nelle iniziative per la riorganizzazione degli orari scolastici, della pubblica amministrazione e delle attività commerciali per ridurre la congestione del traffico veicolare e del trasporto pubblico negli orari di punta.
4. I sottoscrittori dell’Accordo convengono sulla necessità di affrontare il tema della mobilità sostenibile, in coerenza con i processi di organizzazione della qualità urbana, della programmazione degli orari e delle molteplici funzioni delle città. A tal fine promuovono una sede di confronto, coordinata dalla Regione, per ricercare e sperimentare le soluzioni più efficaci e innovative, individuando anche proposte e progetti per successivi accordi da finanziare con il concorso di risorse locali, regionali, nazionali ed europee.

Articolo 9 - Informazione e Comunicazione


1. Tutti gli Enti sottoscrittori, sulla base della positiva esperienza dei precedenti Accordi, convengono nel proseguire, anche con forme organizzative comuni, per consentire alla cittadinanza di organizzarsi al meglio, l'efficace campagna regionale di informazione “liberiamo l’aria” che ha supportato le misure di limitazione della circolazione sia permanenti che temporanee adottate nelle precedenti stagioni, utilizzando i sistemi di comunicazione a più larga diffusione.
2. L'ARPA, analogamente a quanto realizzato nel corso degli Accordi precedenti, continuerà nella gestione del sito www.liberiamolaria.it in cui vengono inseriti i dati di qualità dell'aria, i dati meteorologici, le previsioni a 72 ore delle concentrazioni di PM10, nonché i provvedimenti adottati dalle Amministrazioni locali.
3. La Regione si impegna inoltre, con il contributo delle Aziende USL e dell'ARPA, a proseguire la campagna di informazione e comunicazione sui rischi sanitari da PM10.
4. Le Province ed i Comuni integrano la campagna regionale di comunicazione con iniziative e strumenti diretti ad informare i propri cittadini.

Articolo 10 - Monitoraggio e verifica dell’accordo
1. Gli Enti sottoscrittori si impegnano a svolgere le necessarie verifiche a livello istituzionale e con le rappresentanze economiche e sociali per il monitoraggio dell’Accordo e per gli eventuali adeguamenti che si rendessero necessari.
2. La conferenza dei Sindaci presenta alla Regione un rapporto sullo stato di attuazione degli interventi al fine dell'individuazione congiunta delle misure di accelerazione che eventualmente si rendessero necessarie.
3. Per la valutazione e comunicazione dei risultati raggiunti dall’attuazione dell’insieme delle misure del presente Accordo, la verifica si concluderà con la presentazione di un bilancio ambientale sulla base dei dati forniti dalle Province.

Articolo 11 - Autorità competente
1. L'adozione e la revoca dei provvedimenti restrittivi ed i relativi controlli sono di competenza dei Sindaci.
2. In caso di aree sovracomunali interessate a provvedimenti di limitazione di cui all'art. 7 la Provincia coordina e supporta i Comuni interessati nell'attività di informazione e comunicazione.

Articolo 12 - Vigilanza e controllo
Per le limitazioni alla circolazione le amministrazioni locali si avvalgono della polizia urbana e del supporto del personale ausiliario del traffico e, ove possibile, di personale appartenente a forme associative ritenute idonee allo scopo. A tal fine la Regione e gli Enti locali sottoscrittori sono impegnati a ricercare ogni utile forma di collaborazione con gli Organi dello Stato preposti alle attività di sicurezza sul territorio.

Articolo 13 - Sanzioni
1. Le infrazioni ai provvedimenti sindacali di limitazione della circolazione, attuative del presente Accordo di Programma, sono punite ai sensi e con le modalità previste dal Nuovo Codice della Strada.
2. La mancata attuazione del presente accordo e dei programmi definiti con gli accordi precedenti, nonché il mancato rispetto dei contenuti sostanziali da parte dei soggetti sottoscrittori comporterà la sospensione o la revoca dei contributi per il finanziamento delle misure previste dal programma straordinario sulla mobilità.

Art. 14 - Provvedimenti contingibili ed urgenti
1. Il Presidente della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 32 della legge n. 833/78, può adottare ordinanze contingibili ed urgenti, con efficacia su tutto il territorio regionale o porzioni del medesimo, qualora la mancata adozione dei provvedimenti previsti dal presente accordo, nonché la contestuale situazione meteoclimatica, rivelino un 13
consistente incremento degli inquinanti atmosferici, tali da rappresentare un rischio per la salute pubblica.
2. Qualora si presentino situazioni di carattere eccezionale, eventuali decisioni di modifica o sospensione temporanea dei provvedimenti, saranno assunte a seguito di concertazioni tra i sottoscrittori dell'Accordo.

All. 1 - VEICOLI OGGETTO DI DEROGA AI PROVVEDIMENTI DI LIMITAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE
1) veicoli di emergenza e di soccorso, compreso il soccorso stradale;
2) veicoli attrezzati per il pronto intervento e la manutenzione ordinaria di impianti pubblici e privati, a servizio delle imprese e della residenza;
3) veicoli di sicurezza pubblica;
4) veicoli di turnisti e di operatori in servizio di reperibilità muniti di certificazione del datore di lavoro;
5) carri funebri e veicoli al seguito e cortei matrimoniali;
6) veicoli appartenenti ad istituti di vigilanza;
7) veicoli per trasporto persone immatricolate per trasporto pubblico (taxi, noleggio con conducente con auto e/o autobus, autobus di linea, scuolabus, ecc.);
8) veicoli a servizio di persone invalide provvisti di contrassegno "H" (handicap);
9) veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili e indifferibili per la cura di malattie gravi (o per visite e trattamenti sanitari programmati) in grado di esibire la relativa certificazione medica e attestato di prenotazione della prestazione sanitaria;
10) veicoli di paramedici e assistenti domiciliari in servizio di assistenza domiciliare con attestazione rilasciata dalla struttura pubblica o privata di appartenenza, veicoli di medici/veterinari in visita domiciliare urgente muniti di contrassegno rilasciato dal rispettivo ordine;
11) veicoli adibiti al trasporto di farmaci e prodotti per uso medico (gas terapeutici, ecc.);
12) veicoli adibiti al trasporto di prodotti deperibili (frutta, ortaggi, carni e pesci, fiori, animali vivi, latte e latticini, ecc.);
13) autocarri di categoria N2 e N3 (autocarri aventi massa massima superiore a 3,5 tonnellate) limitatamente al transito dalla sede operativa dell'impresa titolare del mezzo alla viabilità esclusa dai divieti e viceversa;
14) veicoli al servizio delle manifestazioni regolarmente autorizzate;
15) veicoli adibiti al trasporto di carburanti, liquidi o gassosi, destinati alla distribuzione e consumo;
16) veicoli adibiti alla manutenzione ordinaria di pozzi neri o condotti fognari;
17) veicoli adibiti al trasporto di stampa periodica;
18) veicoli che trasportano attrezzature e merci per il rifornimento di strutture pubbliche e di assistenza socio-sanitaria, di scuole e cantieri;
19) veicoli di autoscuole muniti di logo identificativo, durante lo svolgimento delle esercitazioni di guida (almeno due persone a bordo);
20) veicoli di interesse storico e collezionistico, di cui all’art. 60 del Nuovo Codice della Strada, iscritti in uno dei seguenti registri: ASI, StoricoLancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI, limitatamente alle manifestazioni organizzate.

 

.................................................................................................

Anni: 2005 - 2006 

Smog, firmato l´accordo per la qualità dell´aria

In vigore dal 20 ottobre 2005 al 31 marzo 2006, da gennaio possibile blocco totale il giovedì. 23 milioni di euro per interventi strutturali

IN SINTESI:

Regione, Province e Comuni dell´Emilia-Romagna hanno firmato l´Accordo per la qualità dell´aria 2005-06 che sarà in vigore dal 20 ottobre al 31 marzo 2006.
Tra le novità da segnalare, il superamento delle targhe alterne, il possibile blocco totale della circolazione da gennaio (se il sabato, la domenica e il lunedì precedenti si è registrato un valore delle polveri sottili, pm10, superiore al limite di 50mg per metro cubo) e la disponibilità della Regione a investire 23 milioni di euro per interventi strutturali finalizzati a combattere lo smog nelle città.

- Non più targhe alterne il giovedì, ma blocco totale della circolazione per tutta la giornata e per tutti i tipi di veicoli se per tre giorni consecutivi, sabato, domenica e lunedì, ci sono sforamenti dei valori di Pm10 e regole più severe per i diesel più inquinanti.  Ma, anche, nuove risorse regionali per un totale di 23 milioni di euro per interventi strutturali.
Sono queste le novità dell´ Accordo per la qualità dell´aria 2005-2006, che Regione, Province e Comuni hanno sottoscritto a Bologna, operativo dal prossimo 20 ottobre al 31 marzo 2006
"Rafforziamo e allarghiamo l´intesa degli anni scorsi - ha sottolineato il presidente della Regione Vasco Errani presentando l´accordo - che quest´anno vede l´adesione di tutti i Comuni capoluogo e di quelli con più di 50 mila abitanti e di tutte le Province dell´Emilia-Romagna. Non è un dato di poco conto. Tutelare la salute dei cittadini e l´ambiente, a partire dalle fasce più deboli, è un dovere al quale non vogliamo sottrarci. Lo facciamo, mettendo in campo sia misure di limitazione della circolazione, sia ulteriori finanziamenti per avviare provvedimenti strutturali".
L´accordo rafforza l´impegno delle Amministrazioni contro l´inquinamento urbano, cercando allo stesso di tempo di contenere i disagi per i cittadini. Da qui la scelta di sostituire alle targhe alterne, la cui efficacia si era attenuata nel tempo, il possibile blocco totale del giovedì , supportato però da precisi meccanismi di informazione preventiva della cittadinanza.  L´accordo sarà applicato nei territori dei Comuni capoluogo di provincia, in quelli con popolazione superiore ai 50 mila abitanti e in quelli di area vasta.

La circolazione dal 20 ottobre 2005 al 31 marzo 2006


Dal 20 ottobre 2005 scatterà dunque su tutto il territorio regionale il divieto di circolazione dei veicoli a benzina e diesel e dei ciclomotori pre Euro, anche se provvisti di bollino blu. Il divieto sarà dalle 8,30 alle 19,30 con pausa dalle 12,30 alle 14,30, dal lunedì al venerdì.
Dal 7 gennaio al 31 marzo 2006 tale divieto verrà ulteriormente esteso anche alle autovetture diesel e ai veicoli commerciali leggeri diesel Euro 1 anche se provvisti di bollino blu. Cambierà tuttavia la fascia oraria: dalle 8,30 alle 18,30 senza nessuna pausa intermedia, sempre dal lunedì al venerdì.
A partire dal prossimo 7 gennaio inoltre il giovedì scatterà il blocco totale della circolazione per auto e ciclomotori dalle 8,30 alle 18,30, qualora nelle precedenti giornate di sabato, domenica e lunedì si sia verificato uno sforamento per ogni singola provincia dei valori limite di 50 mg per metro cubo di Pm10 e l´Arpa preveda concentrazioni dell´inquinante superiori ai 50 mg per metro cubo anche per il giovedì successivo. Tale sforamento sarà calcolato per ciascun agglomerato dei capoluoghi di provincia: sarà l´Arpa a darne comunicazione ai Comuni interessati entro le ore 12.30 del martedì, per l´adozione dei provvedimenti previsti e per l´informazione della popolazione.
Inoltre c´è la possibilità per i sindaci di bloccare la circolazione il giovedì, anche in forma predeterminata, con la possibilità di revoca, qualora le previsioni delle concentrazioni di Pm 10 effettuate dall´Arpa siano favorevoli alla dispersione di inquinanti. Questa opzione è stata concordata in ragione delle non omogenee condizioni meteo-climatiche dei vari territori.
divieti non si applicheranno alle auto elettriche e ibride, a quelle a gas metano e gpl, alle auto Euro 4 a benzina, alle auto diesel dotate di filtro antiparticolato annotato sulla carta di circolazione, alle auto con almeno 3 persone a bordo (car pooling) e a quelle condivise (car sharing). Saranno esentati anche i veicoli commerciali leggeri e pesanti Euro 3 e quelli dotati di specifici filtri antiparticolato annotati sulla carta di circolazione.
Ulteriori giorni di blocco totale della circolazione potranno ovviamente essere decisi dalla Conferenza dei sindaci di fronte a particolari situazioni di emergenza, mentre i singoli Comuni decideranno quali domeniche dell´anno fermare il traffico.
Come negli anni passati tutte le informazioni sulla qualità dell´aria , le previsioni del tempo e i provvedimenti delle singole Amministrazioni saranno disponibili sul sito www.liberiamolaria.it/
Continuerà anche l´attività di informazione verso i cittadini con la campagna di comunicazione "Liberiamo l´aria ".
Per quanto riguarda gli interventi strutturali, ammontano complessivamente a 23 milioni di euro le risorse messe a disposizione dalla Regione per combattere lo smog nelle città.
Cinque milioni di euro serviranno per completare l´installazione sui mezzi pubblici  e ad avviarla anche nei veicoli commerciali pesanti, di speciali filtri antiparticolato; 5 milioni di euro all´anno per il triennio 2006-2008 andranno invece a sostenere la concessione di contributi ai privati per la riconversione a gas metano e gpl delle auto pre euro (l´obiettivo è di adeguare in questo modo 30 mila autoveicoli nel triennio); altri 3 milioni di euro serviranno ad adeguare la rete di monitoraggio della qualità dell´aria alle nuove disposizioni comunitarie.
 

LINK

stampa

Home