Notizie tratte dai siti ARPA e Liberiamo l' Aria della Regione Emilia Romagna:
Per informazioni aggiornate sulla circolazione in Emilia Romagna potete telefonare al numero verde: 800743333
Anni: 2006 - 2007 - 2008 - 2009
In linea di massima questo è quello che succede:
dal 2 ottobre 2006 fino al 31 marzo 2007, nei comuni con almeno 50.000 è
vietato circolare nel centro abitato con automobili o moto pre euro, dalle 8,30
alle 18,30 dal lunedì al venerdì. Si potrà quindi circolare liberamente solo
sabato e domenica e i giorni festivi.
Da gennaio 2007 oltre a tutto questo è previsto il blocco completo ogni
giovedì.
Sono escluse da questa limitazione le auto euro 4 o alimentate a gas e quelle
con almeno 3 persone a bordo.
Per informazioni precise leggete il testo ufficiale sotto riportato o telefonate
al numero verde dell' ARPA 800743333.
REGIONE EMILIA ROMAGNA
PROVINCE
COMUNI CAPOLUOGO
E
COMUNI SUPERIORI A 50.000 ABITANTI
ACCORDO DI PROGRAMMA SULLA QUALITA' DELL'ARIA PER IL TRIENNIO
2006 – 2009
Aggiornamento 2006 - 2007
"PER LA GESTIONE DELL'EMERGENZA DA PM10 E PER IL PROGRESSIVO ALLINEAMENTO AI VALORI FISSATI DALLA UE DI CUI AL DM 02/04/2002, N. 60"
31 Luglio 2006
PREMESSO CHE:
- il risanamento e la tutela della qualità dell’aria costituiscono un
obiettivo irrinunciabile e inderogabile in tutte le politiche della Regione
Emilia-Romagna, valutate le importanti implicazioni sulla salute dei cittadini e
sull’ambiente;
- in data 3 ottobre 2005, è stato sottoscritto da Regione, Province e Comuni
con popolazione superiore a 50.000 abitanti l’aggiornamento al terzo Accordo
di programma sulla qualità dell'aria finalizzato in particolare "alla
gestione dell'emergenza da PM10 ed al progressivo allineamento ai valori fissati
dalla UE al 2005, che ha definito gli impegni delle parti fino all'approvazione,
da parte delle Province, dei piani di tutela e risanamento della qualità
dell'aria";
PREMESSO, INOLTRE, CHE
- l’area geografica della Pianura Padana è interessata da condizioni simili
dal punto di vista morfologico e delle condizioni meteoclimatiche, è, inoltre,
caratterizzata da un’alta densità abitativa e da un’ampia diffusione degli
insediamenti produttivi, che determinano una forte mobilità interna;
- detta area è, di conseguenza, accomunata da frequenti e prolungati episodi di
superamento dei limiti di qualità fissati dalla UE per quanto riguarda le
polveri fini e l’ozono;
- l’omogeneità delle condizioni e la comunanza delle caratteristiche
dell’inquinamento atmosferico richiedono, per risultare efficaci, interventi
coordinati a livello di bacino;
- la Commissione Europea auspica che le azioni per la prevenzione e la riduzione
dell’inquinamento atmosferico siano definite ed attuate in forma sintonica e
coordinata a livello di bacino;
- le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno firmato un
documento di accordo generale in materia di prevenzione e riduzione
dell’inquinamento atmosferico in occasione di un apposito incontro tenutosi a
Torino, in data 28 ottobre 2005;
- le Regioni succitate hanno dato luogo ad un tavolo di incontri di natura
tecnica, per la individuazione di azioni comuni da attuare, che ha visto,
inoltre, la partecipazione delle Province Autonome di Trento e Bolzano e, di
recente, anche del Canton Ticino delle Confederazione Elvetica;
- anche a livello europeo è stato costituito un gruppo di lavoro, in
collaborazione con città e regioni dell’area delle valli del Reno e della
Mosa, finalizzato a sensibilizzare le istituzioni comunitarie sulle
problematiche comuni alle aree particolarmente soggette all’inquinamento
atmosferico e a promuovere specifici interventi.
CONSIDERATO CHE:
- dal 2001 al 2005 è stato superato, negli agglomerati e nelle zone di tutte le
Province della Regione, il valore limite1 di PM10 per la protezione della salute
fissato dall'Unione Europea e dal decreto 60/022; sono stati, infatti, rilevati
valori della media giornaliera superiori a 50 µg/m3 per un numero di giornate
superiore a 35;
- la Commissione Europea ha avviato la procedura di infrazione n. 2004/2116
verso lo Stato Italiano con particolare riferimento agli agglomerati dove si
sono registrati superamenti dei valori limite, aumentati del margine di
tolleranza, per il mancato inoltro dei Piani e programmi di risanamento della
qualità dell’aria ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 351/99;
- in riferimento a tale procedura di infrazione è stato dato riscontro al
Ministero dell’Ambiente, con nota prot. n. AMB/AAM/06/50831 del 31 marzo 2006,
precisando che a seguito dei superamenti verificatisi nel 2001, la Regione
Emilia-Romagna ha predisposto, a partire dal 2002 un Programma di interventi da
adottare nel breve e medio periodo, entro le date previste dalla Direttiva
1999/30/CE, in tutti gli agglomerati della Regione, conformemente a quanto
previsto all’art. 8 del D.Lgs. 351/99. Il Programma di interventi ha trovato
concreta attuazione nella stipula degli Accordi di Programma sottoscritti da
Regione, Province e Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti;
- il ripetersi del superamento dei valori limite di qualità dell’aria (PM10 e
NO2) negli anni successivi al 2001, anche a causa delle condizioni
meteorologiche e orografiche della pianura Padana particolarmente sfavorevoli
alla dispersione degli inquinanti, ha evidenziato la necessità di potenziare il
Programma di interventi regionale, attivando la predisposizione dei Piani
provinciali di risanamento della qualità dell’aria.
- tali Piani sono attualmente in fase di approvazione da parte delle Province
della Regione Emilia Romagna, conformemente a quanto previsto dalla normativa
regionale di riferimento (L.R. 3/99 art. 122, L.R. 20/2000);
- i risultati dei provvedimenti programmati e permanenti di limitazione della
circolazione adottati nei precedenti Accordi di Programma, pur se risultati non
sufficienti a conseguire l’obiettivo, hanno positivamente contribuito, assieme
alle altre iniziative attivate dai soggetti sottoscrittori, al progressivo
allineamento ai valori di qualità ambientale fissati dalle norme comunitarie e
nazionali, in particolare al rispetto del limite annuale, a fronte di un
contenuto disagio per la società regionale;
- nel periodo 2001-2006 sono stati attuati gli accordi di programma per la
riorganizzazione della mobilità e la qualificazione dell’accesso ai servizi
di interesse pubblico di cui è prevista una ulteriore ripartizione aggiornata
per il triennio 2007-2009;
- sono in fase di attuazione gli interventi strutturali di mobilità sostenibile
previsti nei nove accordi di programma sottoscritti da Regione, Province e
Comuni per il triennio 2004-2006, relativi ai Contratti di servizio per il
trasporto pubblico locale per un importo complessivo di 667 milioni di euro;
- la finalizzazione delle politiche del trasporto pubblico e della mobilità
urbana al conseguimento di obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria
rappresenta una scelta costante della Regione;
- il rispetto degli impegni assunti negli accordi è condizione per il
mantenimento dei finanziamenti assegnati dalla Regione.
CONSIDERATO INOLTRE CHE:
- l'ambiente urbano costituisce una priorità le cui strategie di intervento
vanno integrate con tutte le altre azioni che riguardano, più in generale,
l’intero territorio regionale. E' importante sottolineare come questa
strategia si inserisca, con coerenza, nella linea indicata dalla Commissione
Europea in tema di ambiente urbano sintetizzata nella Comunicazione "Verso
una strategia tematica sull'ambiente urbano"3. Fra i settori prioritari nei
quali è possibile ottenere i progressi più significativi, vi sono:
1. il trasporto urbano sostenibile
2. la logistica urbana
3. l'edilizia sostenibile
4. l’energia
5. la produzione sostenibile;
- il costante aumento dell’utilizzo di carburante per autotrazione evidenzia
due elementi di criticità: il primo relativo all’incremento del consumo di
gasolio connesso all'acquisto di autovetture diesel, il secondo alla stagnazione
dei consumi di carburanti alternativi (in Regione metano e GPL rappresentano
circa il 10%) con una realistica previsione di non raggiungere la quota del 20%
indicata dall'UE;
- in relazione alla peculiare situazione meteoclimatica le Regioni del bacino
padano e le Province autonome di Trento e Bolzano, a seguito di una approfondita
discussione, hanno condiviso alcuni provvedimenti per la riduzione delle
emissioni dovute alla mobilità, da assumere fin dalla prossima stagione
invernale, relativi alla limitazione della circolazione per i veicoli più
inquinanti, tesi, non solo alla prevenzione di episodi acuti di inquinamento
atmosferico nella prossima stagione invernale, ma anche alla coerenza degli
stessi provvedimenti rispetto a scenari e politiche di medio e lungo periodo:
- tutte le Regioni e le Province Autonome hanno in atto politiche di sostegno e
sviluppo del trasporto pubblico locale, orientate all’eliminazione dei mezzi
più inquinanti e all’acquisto di tipologie di veicoli conformati a standard
qualitativi caratterizzati dall’utilizzo delle migliori tecnologie e da bassi
livelli di emissione sia per la sostituzione dei mezzi obsoleti che per il
potenziamento e ammodernamento delle flotte deficitarie. Questo processo
dovrebbe portare entro il 2010 ad una importante riduzione delle emissioni e
alla disponibilità di un servizio pubblico efficace ed efficiente, in grado di
rispondere alle esigenze poste dalle politiche di limitazione del traffico;
- in armonia a questi intenti i rappresentanti delle Regioni e delle Province
Autonome hanno concordato sulla necessità di attuare entro il 2010 i
provvedimenti necessari a introdurre il divieto di circolazione per tutti i
veicoli a benzina e diesel più inquinanti, e per introdurre l’obbligo dei
filtri antiparticolato per tutti i veicoli Diesel più moderni, individuando per
quanto possibile misure economiche e fiscali per incentivare la realizzazione
del processo e, nel contempo, intendono promuovere lo sviluppo di un’azione
sul piano nazionale per un confronto serrato e costruttivo con il Governo ed
anche un avvio di discussione a livello comunitario. L’impegno comune è
pertanto quello di attivarsi, immediatamente e unitariamente, per perseguire la
ricerca di un'intesa con il Governo orientata all'attuazione di un piano
nazionale di sviluppo del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile;
- l’Accordo di Programma sulla qualità dell’aria 2005 – 2006 ha
finanziato la conversione di autoveicoli pre-Euro, Euro 1 ed Euro 2 per un
importo pari a 5.360.000 Euro, nei seguenti comuni (47) aderenti all’A.d.P.
2005 – 2006:
Anzola dell'Emilia; Bologna, Busseto, Carpi, Casalecchio di Reno, Casalgrande,
Castel Bolognese, Castel Maggiore, Castel San Pietro Terme, Castelfranco Emilia,
Castenaso, Cesena, Collecchio, Correggio, Dozza, Faenza, Felino, Ferrara,
Fidenza, Fiorano, Fontanellato, Fontevivo, Forlì, Formigine, Granarolo
Dell'Emilia, Imola, Langhirano, Maranello, Modena, Noceto, Nonantola, Parma,
Piacenza, Ravenna, Reggio Nell'Emilia, Rimini, Sala Baganza, Salsomaggiore
Terme, San Lazzaro Di Savena, San Secondo Parmense, Sassuolo, Scandiano, Sissa,
Soragna, Traversetolo, Vignola, Zola Predosa.
VALUTATA, pertanto,
- la necessità di migliorare l’efficacia delle azioni necessarie per ridurre
il numero delle giornate in cui viene superato il limite di emissione per il
PM10 e per gli altri inquinanti normati, nella stagione autunno-inverno, mentre
procede la realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari a favorire
il perseguimento degli obiettivi di qualità dell'aria previsti dalle Direttive
dell’U.E. e recepiti da ultimo con il DM 60/02 e dal DM 261/02, ed in attesa
dell’approvazione, da parte delle Province, dei piani e programmi di
risanamento e tutela della qualità dell’aria previsti dal D.Lgs 351/99.
TUTTO CIO’ PREMESSO
La Regione Emilia-Romagna, le Province della Regione, i Comuni Capoluogo ed i
Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti
STIPULANO IL SEGUENTE ACCORDO DI PROGRAMMA
Articolo 1 - Finalità
Il presente Accordo di Programma, in coerenza e continuità con quello
sottoscritto il 10 ottobre 2005, individua:
1. il complesso di misure da applicare per il risanamento della qualità
dell'aria ed in particolare per la riduzione della concentrazione di PM10 nel
territorio regionale al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi
sulla salute umana e sull'ambiente nel suo complesso;
2. una gamma di interventi già ricompresi nei piani e programmi di tutela e
risanamento della qualità dell’aria, in fase di adozione da parte delle
Province.
Articolo 2 - Impegni dei soggetti sottoscrittori
l’Accordo
1. Ciascun soggetto sottoscrittore del presente Accordo di Programma, nello
svolgimento dell’attività di propria competenza, si impegna a:
a) rispettare i termini concordati e ad applicare le misure indicate nel
presente Accordo di Programma con modalità omogenee, mediante intese attuative
tra Province e Comuni;
b) utilizzare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento sia
nella fase di informazione alla popolazione che nell'adozione dei provvedimenti
sottoelencati;
c) assumere i provvedimenti di competenza delle singole Amministrazioni,
descritti all'art. 7), entro il 25/09/2006.
2. I soggetti si impegnano, inoltre, nelle seguenti iniziative:
MOBILITA’ SOSTENIBILE
a) proseguire nel controllo annuale dei gas di scarico (bollino blu) di tutti i
veicoli di proprietà dei residenti nel territorio regionale, secondo gli
accordi già sottoscritti, e potenziare contestualmente l’attività di
vigilanza;
b) promuovere e sostenere l’utilizzo del Trasporto pubblico locale (TPL)
durante l’intero arco della giornata e per l’intero territorio interessato
dai piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria ambiente,
dando priorità agli interventi organizzativi e tecnologici in grado di ridurre
l’uso individuale dei veicoli privati per il trasporto delle persone e delle
merci, a vantaggio dei servizi collettivi di mobilità;
c) realizzare una rete di corsie riservate e controllate anche mediante sistemi
automatici e telematici, da estendere alle direttrici di avvicinamento ai comuni
capoluogo. Tale realizzazione consentirà, anche attraverso il necessario
aumento della velocità commerciale, il miglioramento dell’efficacia e
dell’efficienza dei servizi di trasporto collettivo, la riduzione dei tempi di
percorrenza, il miglioramento delle prestazioni ambientali e dell’efficienza
energetica del sistema dei trasporti, nonché la riduzione del costo di gestione
del servizio stesso;
d) accelerare l'attuazione di tutte le misure di razionalizzazione e snellimento
dei flussi di traffico attraverso l'applicazione delle migliori pratiche e
tecnologie (es: regolazione automatizzata degli impianti semaforici, con
precedenza ai mezzi pubblici, diffusione della sperimentazione del telecontrollo
sugli incroci semaforici, controllo informatizzato degli accessi anche ad
integrazione degli strumenti già esistenti di programmazione del traffico,
miglioramento della segnaletica relativa ai provvedimenti adottati sulla
circolazione, razionalizzazione dei lavori stradali nelle aree urbane in
relazione agli orari di maggior flusso di traffico…);
e) prevedere, fra l'altro, nell'ambito dei piani e programmi di risanamento e
tutela della qualità dell'aria, previsti dal D. Lgs. 351/99, dai DM 60/02 e
261/02, in corso di definizione da parte delle Province, azioni a favore della
mobilità sostenibile quali:
- il progressivo divieto di circolazione dei veicoli ad accensione comandata e
ad accensione spontanea pre Euro, dei ciclomotori e dei motocicli a due tempi
pre Euro, nonché il divieto di circolazione nei centri urbani dei veicoli
commerciali ad accensione spontanea Euro 1, anche se provvisti di bollino blu;
- l’adeguamento dei mezzi del TPL ai valori di emissione per le polveri
previsti per i veicoli Euro 4 mediante idonei sistemi di filtri anti-particolato
ovvero riduzione delle emissioni con l’impiego di carburanti meno inquinanti
(emulsione, biocarburante), qualora non si procedesse direttamente alla loro
sostituzione con mezzi a metano, gpl o elettrici;
- accelerare le soluzioni normative necessarie ad implementare sul territorio la
rete di distributori di carburanti a basso impatto ambientale (metano, gpl);
?? il progressivo incremento delle zone pedonali e/o delle ZTL con un obiettivo
minimo del 15% del territorio urbano;
- la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali sicuri casa-scuola, nonché
l’incremento di una rete di itinerari protetti, per agevolare l’utilizzo
prevalente della bicicletta per tutti gli spostamenti di lunghezza inferiore ai
5 km. Alla progettazione e realizzazione della rete dei percorsi ciclo-pedonali
sicuri, si deve accompagnare la progettazione e realizzazione degli interventi
di traffic calming, in particolare attraverso la sostituzione degli incroci,
anche semaforizzati, con rotatorie e l’utilizzo esteso dei passaggi pedonali
sopraelevati, l’introduzione in tutti i centri urbani di sistemi automatici
per il controllo dei limiti di velocità e la progressiva estensione delle zone
con limite di velocità di 30 Km nei centri urbani interessati dai programmi di
intervento per il miglioramento della qualità dell’aria ambiente;
- monitorare la concreta operatività dei mobility managers aziendali e di area
previsti dal decreto ministeriale del 27/03/1998 "Mobilità sostenibile
nelle aree urbane” ed in particolare per gli Enti e le Aziende pubbliche
verificare la redazione ed attuazione dei Piani di spostamento casa-lavoro,
sulla base della normativa vigente;
- verificare, secondo quanto previsto dal Codice della strada, l’obbligo di
spegnimento del motore dei veicoli in tutte le situazioni non derivanti dalle
dinamiche del traffico e della circolazione stradale;
- prevedere nei capitolati d'appalto di opere pubbliche la condizione di
utilizzo di mezzi omologati almeno Euro 3, privilegiando i parchi veicolari
eco-compatibili, (elettrici, ibridi, gas metano e gpl).
f) finalizzare strettamente agli obiettivi di cui sopra gli interventi e le
relative risorse di esercizio e di investimento dei prossimi accordi di
programma 2007-2009 per la mobilità sostenibile e i servizi minimi
autofilotranviari.
LOGISTICA REGIONALE
a) intervenire negli ambiti territoriali interessati con misure, finalizzate :
- al governo degli accessi e dei percorsi, per regolare nel modo migliore
l’uso delle infrastrutture viarie, mediante definizione di finestre orarie,
realizzazione e riserva di corsie e piazzole dedicate, definizione di percorsi
ottimizzati da consigliare o imporre a determinate categorie di veicoli;
- al miglioramento dell’efficienza del trasporto delle merci, mediante misure
tese al consolidamento dei carichi diretti in città, capaci di ridurre il
numero di mezzi entranti;
- alla riduzione delle emissioni prodotte dai veicoli commerciali, mediante
azioni di stimolo alla sostituzione o alla trasformazione del parco mezzi, verso
veicoli a basso impatto;
b) disseminare i risultati dei progetti riguardanti differenti settori del
trasporto merci e della logistica, sviluppati nell’ambito delle iniziative
comunitarie, quali i progetti Merope e City Ports;
c) promuovere la sperimentazione di progetti pilota che coinvolgono direttamente
sistemi locali di imprese (“distretti industriali”) che intendono cooperare
per razionalizzare le proprie reti di approvvigionamento e di distribuzione e
sviluppare azioni logistiche innovative orientate all’individuazione ed
attivazione di soluzioni di immediato impatto;
d) promuovere la razionalizzazione dell’approvvigionamento e della
distribuzione dei farmaci nelle strutture ospedaliere. Tutte le ASL regionali,
con riferimento a tre distinti aggregati territoriali (Area Nord, Bologna e Area
della Romagna), stanno oggi producendo uno sforzo rilevante di analisi e di
progettazione, supportato anche dall’Istituto Trasporti e Logistica sia per
testare l’efficienza delle soluzioni organizzative indicate sia per
verificarne l’impatto sul sistema logistico regionale;
e) reperire nei prossimi accordi di programma per la mobilità sostenibile
2007-2009 le risorse necessarie per interventi sulla logistica e logistica
urbana, dando la priorità al completamento dei progetti già in corso.
EDILIZIA SOSTENIBILE
a) realizzare un efficace sistema di verifica dell'osservanza delle norme
vigenti sul contenimento dei consumi energetici, in relazione alle diverse fasi
di progettazione, messa in opera ed esercizio di edifici e manufatti;
b) promuovere il miglioramento del rendimento energetico in campo residenziale;
c) Introdurre nei regolamenti edilizi comunali, rigorosi standard di prestazione
di rendimento energetico;
d) prevedere per i nuovi insediamenti abitativi, accanto alle tradizionali opere
di urbanizzazione le nuove "reti energetiche" per il teleriscaldamento
e la cogenerazione;
e) completare il programma di trasformazione degli impianti termici della
Pubblica Amministrazione da gasolio a metano, gpl o allacciarli a reti di
teleriscaldamento. Tale impegno è riferito prioritariamente agli impianti di
proprietà degli Enti sottoscrittori;
f) impegnare le Aziende di servizi per l’energia a sviluppare su larga scala
politiche di trasformazione degli impianti termici alimentati a combustibili
liquidi con impianti ad alta efficienza, alimentati a combustibili gassosi,
assumendosi i relativi oneri, compensati con la riduzione dei consumi e con i
titoli di efficienza energetica rilasciati dall’Autorità per l’energia
elettrica. Si segnala l’avvio, in autunno, di una iniziativa in tal senso
nella provincia di Bologna.
ATTIVITA’ PRODUTTIVE E AZIENDE DI SERVIZI
a) verificare e sviluppare l’attuazione degli indirizzi, forniti alle Aziende
di gestione dei servizi, per la destinazione di quote crescenti di investimenti
aziendali all'ampliamento delle reti di teleriscaldamento, alla realizzazione di
progetti per il teleraffrescamento sulla costa, nonché all’acquisto di nuovi
mezzi esclusivamente eco-compatibili (metano, gpl, elettrici, ibridi..) affinché
si giunga al completamento del rinnovo dell’intero parco automezzi entro il
31/12/2007;
b) dotare il rimanente parco veicoli delle aziende di gestione dei servizi
alimentati a carburante convenzionale di sistemi di filtrazione dei gas di
scarico;
c) razionalizzare il flusso dei mezzi di trasporto dei rifiuti mediante
l’utilizzo di specifici strumenti organizzativi e informatici;
d) promuovere sistemi di trasporto intermodale che prevedano l’utilizzo della
rete ferroviaria per il trasporto di merci e di rifiuti;
e) indirizzare le Aziende di trasporto pubblico locale e di servizi
all’utilizzo di gasolio con tenore di zolfo < 10 ppm;
f) prevedere nei capitolati d'appalto la condizione di utilizzo di mezzi
omologati almeno Euro 3, privilegiando i parchi veicolari eco-compatibili,
(elettrici, ibridi, gas metano e gpl);
g) individuare le forme più opportune per incentivare la riconversione del
parco veicolare circolante con veicoli a basso impatto ambientale promuovendo la
destinazione di risorse nazionali, regionali e locali e favorendo anche
iniziative per determinare agevolazioni fiscali;
h) promuovere, sulla base di alcune positive esperienze, l’attivazione di
servizi di trasporto dedicati alle zone industriali anche con il concorso delle
Aziende pubbliche di trasporto, delle Agenzie locali della mobilità e
dell’attività dei mobility managers, analogamente a quanto previsto
all’art. 2 - “Mobilità sostenibile”, lettera e);
i) ricercare, inoltre, ulteriori accordi volontari, con le aziende di produzione
di beni e servizi ad elevata capacità emissiva (centrali di potenza,
cementifici, ecc..) per il contenimento delle emissioni inquinanti;
j) perseguire, nell’ambito delle procedure previste per il rilascio della
Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC), sia per i nuovi impianti sia per
l’adeguamento degli impianti esistenti, la prevenzione e la riduzione
dell’inquinamento atmosferico mediante l’applicazione delle migliori
tecniche disponibili (BAT).
Articolo 3 - Campo d'applicazione
1. Il presente Accordo trova applicazione nei territori dei Comuni capoluogo di
provincia della Regione Emilia-Romagna, in quelli con popolazione superiore a
50.000 abitanti ed in quelli di area vasta.
Articolo 4 - Impegni strategici delle Province
Le Province, impegnate ad adottare il piano di tutela e risanamento della qualità
dell’aria entro il 31 Dicembre 2006, confermano e implementano tutti quegli
interventi strutturali di mobilità sostenibile e di miglioramento della qualità
dell’aria già attivati con i precedenti Accordi di Programma da tutti gli
Enti, predisponendo uno specifico sistema di monitoraggio, in collaborazione con
l’ARPA, ed attività di benchmarking di analoghe politiche, già attuate in
altre realtà.
Articolo 5 - Ulteriori interventi strategici
della Regione
1. La Regione sta attuando, in accordo con le Province ed il supporto tecnico di
ARPA, il progetto di adeguamento della rete di monitoraggio della qualità
dell’aria, in coerenza con le disposizioni previste dalle direttive
comunitarie e dai relativi decreti ministeriali di recepimento con uno
stanziamento di 3 Meuro.
2. Il tavolo delle Regioni del bacino padano e delle Province autonome ha già
previsto la condivisione dell’inventario delle emissioni, con l’utilizzo del
modello INEMAR ed in successione il confronto dei risultati della modellazione
mediante l’ottimizzazione delle catene di modelli, la valutazione di scenari
per piani/programmi. Su quest’ultimo versante l’obiettivo è di:
- quantificare i benefici attesi sulla qualità dell’aria derivanti dalle
azioni comuni concordate sugli altri due tavoli tecnici (Misure invernali e
Impianti termici e Biomasse, applicazione di filtri antiparticolato);
- Quantificare il peso delle fonti emissive di importanza sovraregionale (es.
autostrade, grandi impianti di produzione di energia, al fine di aprire un
confronto specifico con il governo ed i gestori ).
3. Il tavolo di bacino ha condiviso la proposta di avanzare al Governo la
richiesta di avviare un tavolo di concertazione per affrontare organicamente il
problema dell’inquinamento originato dal traffico autostradale.
Nell’immediato, a sostegno delle iniziative condivise di riduzione delle
emissioni del traffico urbano, sarà avanzata la richiesta di attuare, nel
medesimo periodo, idonee misure per la riduzione delle emissioni da traffico
autostradale, quali, ad esempio, la limitazione della velocità di percorrenza a
90 Km/h. Tale limitazione dovrà essere supportata dall’impiego di messaggi
variabili nei percorsi autostradali, dall’apposizione di idonea segnaletica e
da adeguati controlli. La Regione Emilia-Romagna si impegna, inoltre, a
condividere con i sottoscrittori dell’Accordo, le proposte scaturite dal
tavolo nazionale, esprimendo l’impegno di destinare le eventuali risorse
derivanti da tali accordi al potenziamento del TPL nei territori interessati.
4. Le azioni per la qualità dell’aria costituiscono priorità nella
destinazione delle risorse del Piano d’Azione Ambientale in corso.
5. La Regione, in coerenza con gli impegni assunti si propone di dare continuità
alla misura, avviata con il precedente Accordo di programma, di trasformazione a
gas metano e a GPL di almeno 30.000 veicoli nel triennio, a partire dai pre-euro,
con l’obiettivo di ridurre l’emissione di polveri fini in atmosfera. A tal
fine la Regione si impegna a destinare un contributo di 5 Meuro, anche nel
bilancio 2007, a sostegno di tale misura. Per l’accesso a tali finanziamenti
gli Enti sottoscrittori o aderenti all’Accordo dovranno inviare alla Regione
Emilia-Romagna i rispettivi atti entro il 31/10/2006.
Articolo 6 - Conferenza dei Sindaci
1. Per attuare e gestire l'accordo con i criteri e le modalità richieste dalla
scala territoriale di area vasta, viene confermato e rafforzato lo strumento
della Conferenza dei Sindaci costituita dal Comune capoluogo, dai Comuni
dell'area stessa, con particolare riferimento ai comuni inseriti
nell’agglomerato, così come individuato nei Piani provinciali di tutela e
risanamento della qualità dell’aria, in assenza di questi ultimi dalla DGR n.
43/2004, nonché dalla Provincia che ne assicura l’impulso e il coordinamento.
In particolare la Conferenza ha il compito di pervenire ad intese attuative del
presente accordo così da facilitare ed armonizzare la gestione degli interventi
sulla mobilità e delle relative aree di influenza al fine di tutelare la salute
ed arrecare il minor disagio possibile ai cittadini.
2. In sede di Conferenza potranno essere valutate specifiche e particolari
soluzioni di maggiore flessibilità a fronte di comprovate situazioni
eccezionali previste nei Comuni non capoluogo.
Articolo 7 - Provvedimenti e modalità di
adozione da parte dei Sindaci
In coerenza con i provvedimenti assunti nei precedenti Accordi ed in relazione
agli impegni assunti dalle Regioni del bacino padano e dalle e Province Autonome
di Trento e Bolzano, dal 1 ottobre 2006 al 31 marzo 2007 verrà vietata la
circolazione nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, con le modalità che
saranno definite da ogni Regione, a tutti i veicoli alimentati a benzina con
omologazioni precedenti all’EURO 1 e per tutti i veicoli diesel con
omologazioni precedenti all’EURO 2. Verrà vietata altresì la circolazione
dei motocicli e ciclomotori a due tempi non conformi alla normativa EURO 1.
1. Provvedimenti da attivare dal 01/10/2006 al
31/03/2007
Limitazione della circolazione privata nelle aree urbane dal lunedì al venerdì
dalle 08.30 alle 18.30 dei veicoli ad accensione comandata e ad accensione
spontanea precedenti all’Euro 1 dei veicoli, ad accensione spontanea
precedenti all’Euro 2 nonché dei ciclomotori e dei motocicli a due tempi non
conformi alla normativa Euro 1, anche se provvisti di bollino blu.
2. Provvedimenti da attivare dal 08/01/2007 al
31/03/2007:
2.1 Limitazione della circolazione privata il giovedì dalle 08.30 alle 18.30.
E' lasciata facoltà alle singole amministrazioni, in forma concertata
sull'intero territorio provinciale, di valutare, utilizzando anche il supporto
delle previsioni meteorologiche e di qualità dell'aria, l'opportunità di
revoca del provvedimento in caso di presenza di particolari condizioni che
suggeriscano la momentanea sospensione del medesimo.
Arpa provvederà a fornire il necessario supporto tecnico alla valutazione della
situazione in essere e della sua evoluzione presentando sul sito
www.liberiamolaria.it, gli andamenti delle concentrazioni di PM10 nonché le
previsioni meteorologiche e di concentrazione di PM10 nelle giornate dal lunedì
al venerdì nel periodo di attuazione del provvedimento.
3. Per agevolare gli spostamenti dei cittadini nelle giornate di giovedì, le
Aziende di trasporto pubblico locale dovranno attivare tutte le iniziative
necessarie a soddisfare l’aumento della domanda.
4. I provvedimenti di limitazione della circolazione non si applicano alle auto
elettriche e ibride, a quelle alimentate a gas metano e GPL, alle autovetture ad
accensione comandata (benzina) EURO 4, ai veicoli ad accensione spontanea
(diesel) dotati di filtri antiparticolato dei quali risulti annotazione sulla
carta di circolazione, alle auto con almeno 3 persone a bordo (car pooling) se
omologate a 4 o più posti, e con almeno 2 persone, se omologate a 2 posti,
nonché all'auto condivisa (car sharing). I provvedimenti non si applicano
inoltre ai:
- Veicoli commerciali leggeri (fino a 35 q ) Euro 3 conformi alla Direttiva
98/69 CE Stage 2000 o immatricolati dopo l'1/01/2001;
- Veicoli commerciali pesanti (oltre i 35 q) Euro 3 conformi alla Direttiva
98/69 CE o immatricolati dopo l'1/01/2001;
5. Per una più efficace armonizzazione delle deroghe, vengono fornite
nell'allegato 1 indicazioni sulle tipologie di veicoli oggetto di deroga ai
provvedimenti di limitazione della circolazione.
6. Ulteriori provvedimenti di limitazione delle emissioni sia da sorgenti
puntuali sia da traffico potranno essere assunti, anche a seguito di valutazione
collegiale della Conferenza dei Sindaci, in relazione alle specifiche situazioni
ambientali e territoriali, con particolare riferimento al permanere di
condizioni meteoclimatiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti. In
caso di particolari situazioni meteoclimatiche (es. neve) sarà possibile
procedere alla revoca dei provvedimenti.
5 Non omologati ai sensi della direttiva 97/24CE
6 Omologati ai sensi delle Direttive: 98/69 CE B,98/77, 1999/96 CE B, 1999/102
CE, 2001/1, 2001/27 CE B, 2001/100 CE B, 2002/80 CE B, 2003/CE B
Articolo 8 - Ulteriori iniziative
1. Nell’ambito delle politiche di promozione della mobilità sostenibile,
delle iniziative di uso sostenibile delle città e di educazione ambientale, i
Comuni, oltre alle misure già adottate, attivano provvedimenti di limitazione
della mobilità privata in alcune domeniche dell’anno individuate e
programmate nell’ambito della Conferenza dei Sindaci da svolgere nelle forme e
con le modalità più appropriate alle esigenze delle comunità amministrate. Di
tale programmazione è data preventiva comunicazione alla cittadinanza.
2. Le Regioni e le Province Autonome, per dare un forte segnale simbolico, ma
anche politico, della unità di intenti, e dell’impegno che le istituzioni e
tutte le comunità dell’area padana, intendono assumere per combattere
l’inquinamento atmosferico, si impegnano inoltre a indire congiuntamente la
limitazione della circolazione in una giornata da concordare che riguarderà
tutti i mezzi privati. Potranno essere esclusi i veicoli a metano e a gpl, i
veicoli Euro 4 a benzina, i veicoli Euro 4 diesel, limitatamente a quelli dotati
di filtro antiparticolato di fabbrica. L’orario della limitazione della
circolazione domenicale viene fissato orientativamente dalle ore 8.00 alle ore
20.00, con modifiche che verranno decise dalle singole Amministrazioni.
3. Le Province e i Comuni confermano l'esigenza di proseguire nelle iniziative
per la riorganizzazione degli orari scolastici, della pubblica amministrazione e
delle attività commerciali per ridurre la congestione del traffico veicolare e
del trasporto pubblico negli orari di punta.
4. I sottoscrittori dell’Accordo convengono sulla necessità di affrontare il
tema della mobilità sostenibile, in coerenza con i processi di organizzazione
della qualità urbana, della programmazione degli orari e delle molteplici
funzioni delle città. A tal fine promuovono una sede di confronto, coordinata
dalla Regione, per ricercare e sperimentare le soluzioni più efficaci e
innovative, individuando anche proposte e progetti per successivi accordi da
finanziare con il concorso di risorse locali, regionali, nazionali ed europee.
Articolo 9 - Informazione e Comunicazione
1. Tutti gli Enti sottoscrittori, sulla base della positiva esperienza dei
precedenti Accordi, convengono nel proseguire, anche con forme organizzative
comuni, per consentire alla cittadinanza di organizzarsi al meglio, l'efficace
campagna regionale di informazione “liberiamo l’aria” che ha supportato le
misure di limitazione della circolazione sia permanenti che temporanee adottate
nelle precedenti stagioni, utilizzando i sistemi di comunicazione a più larga
diffusione.
2. L'ARPA, analogamente a quanto realizzato nel corso degli Accordi precedenti,
continuerà nella gestione del sito www.liberiamolaria.it in cui vengono
inseriti i dati di qualità dell'aria, i dati meteorologici, le previsioni a 72
ore delle concentrazioni di PM10, nonché i provvedimenti adottati dalle
Amministrazioni locali.
3. La Regione si impegna inoltre, con il contributo delle Aziende USL e
dell'ARPA, a proseguire la campagna di informazione e comunicazione sui rischi
sanitari da PM10.
4. Le Province ed i Comuni integrano la campagna regionale di comunicazione con
iniziative e strumenti diretti ad informare i propri cittadini.
Articolo 10 - Monitoraggio e verifica
dell’accordo
1. Gli Enti sottoscrittori si impegnano a svolgere le necessarie verifiche a
livello istituzionale e con le rappresentanze economiche e sociali per il
monitoraggio dell’Accordo e per gli eventuali adeguamenti che si rendessero
necessari.
2. La conferenza dei Sindaci presenta alla Regione un rapporto sullo stato di
attuazione degli interventi al fine dell'individuazione congiunta delle misure
di accelerazione che eventualmente si rendessero necessarie.
3. Per la valutazione e comunicazione dei risultati raggiunti dall’attuazione
dell’insieme delle misure del presente Accordo, la verifica si concluderà con
la presentazione di un bilancio ambientale sulla base dei dati forniti dalle
Province.
Articolo 11 - Autorità competente
1. L'adozione e la revoca dei provvedimenti restrittivi ed i relativi controlli
sono di competenza dei Sindaci.
2. In caso di aree sovracomunali interessate a provvedimenti di limitazione di
cui all'art. 7 la Provincia coordina e supporta i Comuni interessati
nell'attività di informazione e comunicazione.
Articolo 12 - Vigilanza e controllo
Per le limitazioni alla circolazione le amministrazioni locali si avvalgono
della polizia urbana e del supporto del personale ausiliario del traffico e, ove
possibile, di personale appartenente a forme associative ritenute idonee allo
scopo. A tal fine la Regione e gli Enti locali sottoscrittori sono impegnati a
ricercare ogni utile forma di collaborazione con gli Organi dello Stato preposti
alle attività di sicurezza sul territorio.
Articolo 13 - Sanzioni
1. Le infrazioni ai provvedimenti sindacali di limitazione della circolazione,
attuative del presente Accordo di Programma, sono punite ai sensi e con le
modalità previste dal Nuovo Codice della Strada.
2. La mancata attuazione del presente accordo e dei programmi definiti con gli
accordi precedenti, nonché il mancato rispetto dei contenuti sostanziali da
parte dei soggetti sottoscrittori comporterà la sospensione o la revoca dei
contributi per il finanziamento delle misure previste dal programma
straordinario sulla mobilità.
Art. 14 - Provvedimenti contingibili ed urgenti
1. Il Presidente della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 32 della legge n.
833/78, può adottare ordinanze contingibili ed urgenti, con efficacia su tutto
il territorio regionale o porzioni del medesimo, qualora la mancata adozione dei
provvedimenti previsti dal presente accordo, nonché la contestuale situazione
meteoclimatica, rivelino un 13
consistente incremento degli inquinanti atmosferici, tali da rappresentare un
rischio per la salute pubblica.
2. Qualora si presentino situazioni di carattere eccezionale, eventuali
decisioni di modifica o sospensione temporanea dei provvedimenti, saranno
assunte a seguito di concertazioni tra i sottoscrittori dell'Accordo.
All. 1 - VEICOLI OGGETTO DI DEROGA AI PROVVEDIMENTI
DI LIMITAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE
1) veicoli di emergenza e di soccorso, compreso il soccorso stradale;
2) veicoli attrezzati per il pronto intervento e la manutenzione ordinaria di
impianti pubblici e privati, a servizio delle imprese e della residenza;
3) veicoli di sicurezza pubblica;
4) veicoli di turnisti e di operatori in servizio di reperibilità muniti di
certificazione del datore di lavoro;
5) carri funebri e veicoli al seguito e cortei matrimoniali;
6) veicoli appartenenti ad istituti di vigilanza;
7) veicoli per trasporto persone immatricolate per trasporto pubblico (taxi,
noleggio con conducente con auto e/o autobus, autobus di linea, scuolabus,
ecc.);
8) veicoli a servizio di persone invalide provvisti di contrassegno
"H" (handicap);
9) veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie
indispensabili e indifferibili per la cura di malattie gravi (o per visite e
trattamenti sanitari programmati) in grado di esibire la relativa certificazione
medica e attestato di prenotazione della prestazione sanitaria;
10) veicoli di paramedici e assistenti domiciliari in servizio di assistenza
domiciliare con attestazione rilasciata dalla struttura pubblica o privata di
appartenenza, veicoli di medici/veterinari in visita domiciliare urgente muniti
di contrassegno rilasciato dal rispettivo ordine;
11) veicoli adibiti al trasporto di farmaci e prodotti per uso medico (gas
terapeutici, ecc.);
12) veicoli adibiti al trasporto di prodotti deperibili (frutta, ortaggi, carni
e pesci, fiori, animali vivi, latte e latticini, ecc.);
13) autocarri di categoria N2 e N3 (autocarri aventi massa massima superiore a
3,5 tonnellate) limitatamente al transito dalla sede operativa dell'impresa
titolare del mezzo alla viabilità esclusa dai divieti e viceversa;
14) veicoli al servizio delle manifestazioni regolarmente autorizzate;
15) veicoli adibiti al trasporto di carburanti, liquidi o gassosi, destinati
alla distribuzione e consumo;
16) veicoli adibiti alla manutenzione ordinaria di pozzi neri o condotti
fognari;
17) veicoli adibiti al trasporto di stampa periodica;
18) veicoli che trasportano attrezzature e merci per il rifornimento di
strutture pubbliche e di assistenza socio-sanitaria, di scuole e cantieri;
19) veicoli di autoscuole muniti di logo identificativo, durante lo svolgimento
delle esercitazioni di guida (almeno due persone a bordo);
20) veicoli di interesse storico e collezionistico, di cui all’art. 60 del
Nuovo Codice della Strada, iscritti in uno dei seguenti registri: ASI,
StoricoLancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI, limitatamente
alle manifestazioni organizzate.
.................................................................................................
Anni: 2005 - 2006
In vigore dal 20 ottobre 2005 al 31 marzo 2006, da gennaio possibile blocco totale il giovedì. 23 milioni di euro per interventi strutturali
IN SINTESI:
Regione, Province e Comuni dell´Emilia-Romagna hanno firmato
l´Accordo per la qualità dell´aria 2005-06 che sarà in vigore
dal 20 ottobre al 31 marzo 2006.
Tra le novità da segnalare, il superamento delle targhe alterne,
il possibile blocco totale della circolazione da gennaio (se il
sabato, la domenica e il lunedì precedenti si è registrato un
valore delle polveri sottili, pm10, superiore al limite di 50mg
per metro cubo) e la disponibilità della Regione a investire 23
milioni di euro per interventi strutturali finalizzati a
combattere lo smog nelle città.
- Non più targhe alterne il giovedì, ma blocco
totale della circolazione per tutta la
giornata e per tutti i tipi di veicoli se per tre giorni
consecutivi, sabato, domenica e lunedì, ci sono sforamenti
dei valori di Pm10 e regole più severe per i diesel più
inquinanti. Ma, anche, nuove risorse
regionali per un totale di 23 milioni di euro
per interventi strutturali.
Sono queste le novità dell´ Accordo per la qualità
dell´aria 2005-2006, che Regione, Province e Comuni hanno
sottoscritto a Bologna, operativo dal prossimo 20
ottobre al 31 marzo 2006.
"Rafforziamo e allarghiamo l´intesa degli anni scorsi - ha
sottolineato il presidente della Regione Vasco Errani presentando
l´accordo - che quest´anno vede l´adesione di tutti i Comuni
capoluogo e di quelli con più di 50 mila abitanti e di tutte le
Province dell´Emilia-Romagna. Non è un dato di poco conto.
Tutelare la salute dei cittadini e l´ambiente, a partire dalle
fasce più deboli, è un dovere al quale non vogliamo sottrarci.
Lo facciamo, mettendo in campo sia misure di limitazione della
circolazione, sia ulteriori finanziamenti per avviare
provvedimenti strutturali".
L´accordo rafforza l´impegno delle
Amministrazioni contro l´inquinamento urbano,
cercando allo stesso di tempo di contenere i disagi per i
cittadini. Da qui la scelta di sostituire alle targhe alterne, la
cui efficacia si era attenuata nel tempo, il possibile blocco
totale del giovedì , supportato però da precisi meccanismi di
informazione preventiva della cittadinanza. L´accordo sarà
applicato nei territori dei Comuni capoluogo di provincia, in
quelli con popolazione superiore ai 50 mila abitanti e in quelli
di area vasta.
La circolazione dal 20 ottobre 2005 al 31 marzo 2006
Dal 20 ottobre 2005 scatterà
dunque su tutto il territorio regionale il divieto di
circolazione dei veicoli a benzina e diesel e dei
ciclomotori pre Euro, anche se provvisti di
bollino blu. Il divieto sarà dalle 8,30 alle 19,30 con pausa
dalle 12,30 alle 14,30, dal lunedì al venerdì.
Dal 7 gennaio al 31 marzo 2006 tale divieto
verrà ulteriormente esteso anche alle
autovetture diesel e ai veicoli commerciali leggeri diesel Euro 1
anche se provvisti di bollino blu. Cambierà tuttavia la fascia
oraria: dalle 8,30 alle 18,30 senza nessuna pausa intermedia,
sempre dal lunedì al venerdì.
A partire dal prossimo 7 gennaio inoltre il giovedì
scatterà il blocco totale della circolazione
per auto e ciclomotori dalle 8,30 alle 18,30, qualora nelle
precedenti giornate di sabato, domenica e lunedì si sia
verificato uno sforamento per ogni singola
provincia dei valori limite di 50 mg per metro
cubo di Pm10 e l´Arpa preveda concentrazioni dell´inquinante
superiori ai 50 mg per metro cubo anche per il giovedì
successivo. Tale sforamento sarà calcolato per ciascun
agglomerato dei capoluoghi di provincia: sarà l´Arpa
a darne comunicazione ai Comuni interessati entro le ore 12.30
del martedì, per l´adozione dei provvedimenti previsti e per l´informazione
della popolazione.
Inoltre c´è la possibilità per i sindaci di bloccare la
circolazione il giovedì, anche in forma predeterminata, con la
possibilità di revoca, qualora le previsioni delle
concentrazioni di Pm 10 effettuate dall´Arpa siano favorevoli
alla dispersione di inquinanti. Questa opzione è stata
concordata in ragione delle non omogenee condizioni meteo-climatiche
dei vari territori.
I divieti non si applicheranno
alle auto elettriche e ibride, a quelle a gas metano e gpl, alle
auto Euro 4 a benzina, alle auto diesel dotate di filtro
antiparticolato annotato sulla carta di circolazione, alle
auto con almeno 3 persone a bordo (car pooling) e a quelle condivise
(car sharing). Saranno esentati anche i veicoli commerciali
leggeri e pesanti Euro 3 e quelli dotati di specifici filtri
antiparticolato annotati sulla carta di circolazione.
Ulteriori giorni di blocco totale della circolazione potranno
ovviamente essere decisi dalla Conferenza dei sindaci di fronte a
particolari situazioni di emergenza, mentre i singoli Comuni
decideranno quali domeniche dell´anno fermare il traffico.
Come negli anni passati tutte le informazioni sulla qualità dell´aria
, le previsioni del tempo e i provvedimenti delle singole
Amministrazioni saranno disponibili sul sito www.liberiamolaria.it/
Continuerà anche l´attività di informazione verso i cittadini
con la campagna di comunicazione "Liberiamo l´aria ".
Per quanto riguarda gli interventi strutturali, ammontano
complessivamente a 23 milioni di euro le risorse
messe a disposizione dalla Regione per combattere lo smog nelle
città.
Cinque milioni di euro serviranno per completare l´installazione
sui mezzi pubblici e ad avviarla anche nei veicoli
commerciali pesanti, di speciali filtri antiparticolato;
5 milioni di euro all´anno per il triennio 2006-2008
andranno invece a sostenere la concessione di contributi
ai privati per la riconversione a gas metano e gpl delle
auto pre euro (l´obiettivo è di adeguare in questo modo 30 mila
autoveicoli nel triennio); altri 3 milioni di euro serviranno ad adeguare
la rete di monitoraggio della qualità dell´aria alle
nuove disposizioni comunitarie.
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